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Iachini deluso: «Avrei voluto vedere un’altra prestazione»

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Iachini deluso: «Avrei voluto vedere un’altra prestazione»

«Non posso che scusarmi coi tifosi: nel primo tempo anch'io ero
incredulo, perché non mi sarei mai aspettato una prestazione di questo
tipo». Usa quest'espressione Beppe Iachini per spiegare la gara della
Sampdoria contro il Varese. Una gara iniziata male e finita nel peggiore
dei modi, con i blucerchiati piegati al 91' dal gol di Damonte. La
delusione è negli occhi del tecnico doriano, così come nei fischi di
disapprovazione dei tifosi a fine partita, giustamente arrabbiati per
l’ennesima sconfitta stagionale. «Non mi è mai capitata una situazione
simile – spiega il tecnico -, ma allo stesso tempo sapevo che subentrando
potessero esserci dei problemi. Mi aspettavo però che potessero essere
risolti più in fretta».

Personalità. È dunque difficile ipotizzare i motivi della battuta d’arresto contro i varesini, dovuta, a giudizio del mister, soprattutto a problemi psicologici. «Sono rimasto amareggiato – prosegue -. Abbiamo sbagliato tanto in fase di passaggio e, dopo gli errori, abbiamo perso la serenità e l’entusiasmo di ricercare ciò su cui avevamo lavorato nelle ultime settimane. È un discorso da recuperare in fretta sul piano della personalità: non si può sbagliare passaggi così banali e dare fiducia all'avversario. Dobbiamo scendere in campo per giocare, non con paura e preoccupazione: a volte sembra quasi che le cose più semplici diventino ostacoli insormontabili».

Gioco.
«È una situazione che dobbiamo ribaltare, sono errori che non dobbiamo ripetere – continua Iachini -. I tifosi ci hanno sempre sostenuto e hanno ragione a manifestare il loro disappunto: in questo contesto sta solo a noi superare questo momento, tenendo via queste ansie che non fanno parte di squadre che vogliono rientrare nel discorso playoff. In questo momento guardo la classifica e non voglio prendere in giro nessuno: siamo lì, a 5 punti, ma dobbiamo necessariamente risolvere le nostre situazioni. Non possiamo sbagliare due passaggi e arretrare con la paura e il timore. Questo penalizza il gioco e fa arretrare la manovra dell'intera squadra».

Risolvere.
Quella del gioco arretrato è stata una delle problematiche più evidenti della squadra, che per larghi tratti ha giocato con la difesa a 5. Un'idea che però non era nei piani iniziali del mister: «Il compito che avevano Rispoli e Laczkó era quello di spingere, ma sono stati penalizzati dagli errori fatti in mezzo al campo, che non ci hanno reso possibile liberarli in avanti. Per lo stesso motivo sono stati penalizzati anche i nostri attaccanti. Non è però questione di modulo: in questi mesi ne sono stati usati diversi. La questione è risolvere in fretta questa situazione a livello mentale e psicologico. Ora i ragazzi sono sicuramente migliorati sotto certi aspetti, ma avrei voluto vedere un'altra prestazione».

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