Sampdoria in lutto: si è spento Mario Sabbatella

Aveva 86 anni, Mario Sabbatella. Si è spento oggi, a Genova, e la Sampdoria perde al tempo stesso un pezzo di storia e un grande tifoso. Era nato a Buenos Aires, il 5 aprile del 1926, di mestiere faceva l'ala sinistra. Baffetti neri, stempiatura incipiente, al Doria approdò dal River, nel '49. Ritrovò i connazionali Curti e Lorenzo e – più di loro – riuscì a lasciare il segno. Tanto dribbling, poca corsa, 108 presenze e 18 gol "normali" più uno che normale non lo fu per niente.

Il 22 aprile '51, a tre giri d'orologio dalla fine, Sabbatella lasciò partire una rasoiata mancina con cui trafisse l'ex compagno Bonetti e, di fatto, spedì in B i rivali cittadini. Anche
per questo diventò personaggio, idolo di una sponda, spauracchio di un'altra. Un'etichetta che lo accompagnava da
oltre cinquant'anni e non voleva saperne di abbandonarlo.

Ci metteva un niente a rispondere prontamente «Sì, sono proprio io», quando qualcuno lo riconosceva ancora sul lungomare di Pegli, in coda alla posta o allo stadio, a trepidare per la sua passione blucerchiata rimasta intatta nei decenni come il suo carattere da guappo, la sua parlantina spagnoleggiante che la
malattia non è riuscita a scalfire. Malattia che ha affrontato a testa
alta, con tenacia e col sorriso. Quello che resterà di lui in questa
serata di fine aprile.