Rimpatriata argentina: Pablo Gonz
Sergio
Romero, Juan Antonio, Mauro Icardi e Fernando Tissone masticano la zona già da qualche
tempo, Maxi López soltanto da qualche ora. Della rimpatriata
argentino-blucerchiata Pablo Andrés González è il last-minute,
l'ultimo arrivato di una Sampdoria più che mai a sfumature
albicelesti e di un gruppone pronto a ritrovarsi per il primo
appuntamento di stagione. Una stagione che, al gusto di asado e mate,
deve essere quella del rilancio dopo dodici mesi in chiaroscuro. Gli
stimoli – questo è certo – non mancano, la tecnica neppure. E allora
perché non riprovarci? Ventisette anni, attaccante imprevedibile e
fulmineo come il suo piede mancino, Puci – soprannome made in mamma –
oltre a una folta colonia di connazionali, raggiunge con entusiasmo
una maglia speciale, a lungo ventilata per un suo familiare molto
prossimo.
Passi.
Il fratello maggiore Mariano, ex ala di Palermo, Inter e Porto, oggi
all'Estudiantes, era stato infatti in procinto di vestire il
blucerchiato in più di un'occasione. Proprio come il parente doriano
mancato, Pablo muove i primi passi da professionista nel Racing
Club de Avellaneda, provincia di Buenos Aires proprio come Tandil, la
città d'origine dei González.
Dopo aver debuttato in Primera División
col celeste e bianco dell'Academia grazie a Diego Pablo Simeone (4
presenze), il giovane centravanti prende la strada dell'Europa.
Postino.
Estate 2007. Locarno, Canton Ticino. La via pare fin da subito
piuttosto impervia. In Challenge League, la seconda serie svizzera,
González non trova continuità, segna 2 gol in 14 partite e, a fine
stagione, decide di rientrare in patria. Troppo forte il richiamo
della famiglia e della propria terra, dove il fútbol
diventa
soltanto un divertimento e la necessità di tirare a campare lo porta
a vestire i panni di postino. Cartero al mattino, calciatore al
pomeriggio, in quarta serie nella fila del Grupo Universitario de
Tandil, una squadra di semiprofessionisti.
Moneta.
Sembra quella la sua dimensione. O forse no. Grazie a 17 centri in 28
partite di fronte a quegli occhi sornioni si spalancano le porte del
Belpaese. La vita – non solo i postini evidentemente – suona due
volte e gli regala una seconda possibilità. Stavolta Puci non
la fallisce. Tramite Aldo Sensibile, conoscente del suo procuratore,
Pablo raggiunge Novara per un provino. Pasquale Sensibile, figlio e
direttore sportivo degli azzurri, non esita a tesserarlo: sarà
ripagato e pure con gli interessi. La moneta si chiama gol, 25 (di
cui uno da urlo in TIM Cup al Milan) in 73 incontri, impreziositi da
due promozioni, prima in Serie B, poi in Serie A.
Mossa.
Tutta l'Italia si accorge di quel delantero velocissimo, dalla
struttura fisica particolare, ma dall'esultanza ancora più bizzarra.
Lui segna, si accovaccia a braccia larghe e ondeggia. Una mossa
ripresa da Indio Solari, musicista rock tanto caro alla moglie
Veronica, che conquista il Palermo di Zamparini. I rosanero lo
acquistano il 31 gennaio, gli lasciano festeggiare la risalita e lo
portano in Sicilia l'estate successiva. Una toccata e fuga, giusto il
tempo di timbrare inutilmente contro il Thun, nei preliminari di
Europa League e di rifare le valigie alla volta di Siena.
Pablo
Andrés González: la scheda
Luogo
e data di nascita: Tandil (Argentina), 28 maggio 1985.
Altezza:
182 cm
Peso:
72 kg
Ruolo:
attaccante