Ferrara soddisfatto: «Brava la mia Samp dei giovani»
«Questa
partita era più complicata del derby». Ciro Ferarra l'aveva detto alla vigilia e ne resta
fermamente convinto dopo averla giocata e vinta. Questione di motivazione, stimoli, capacità di
tener alta l'attenzione. «Il Bologna è una squadra molto bene
organizzata – spiega il mister al termine del secondo successo di fila della
sua Sampdoria -. Sono stati in grado di sopperire all'inferiorità
numerica strutturando due linee fitte e pungendo con Gilardino là
davanti. Noi abbiamo fatto una buona gara, abbiamo sofferto un po' nel finale, ma sono molto soddisfatto di questi punti che, contro una diretta concorrente, valgono doppio».
Poli.
«Ancora una volta devo fare i miei complimenti ai miei ragazzi –
continua il tecnico blucerchiato -. Sono stati davvero bravi, anche perché finalmente abbiamo chiuso una partita
senza subire gol, cosa che non ci accadeva dalla prima giornata. Un plauso particolare? Ad Andrea Poli, che oggi ha segnato il suo
secondo gol consecutivo. Evidentemente gli giova la nuova
posizione: spostato di qualche metro più avanti, riesce a
dialogare meglio con gli attaccanti andando con più frequenza alla
conclusione. Alla fine era stremato e mi ha costretto a richiamarlo
in panchina».
Rischio.
«Far giocare Eder era un rischio – rivela l'allenatore napoletano -,
ma abbiamo voluto correrlo. Il suo ingresso è stato importante,
perché ci ha garantito delle alternative in fase di offesa. Perché
l'ho sostituito? Si è trattato di un cambio precauzionale, nulla di
grave».
Barra.
Detto questo, Ferrara torna poi sulla striscia negativa e spiega:
«Quei due mesi di buio ci hanno tolto certezze, sicurezze. Hanno
acuito i nostri problemi. Ma in quindici giorni guardate come è
cambiata la situazione. Certo, ora arriva il bello, e toccherà a noi
tenere dritta la barra di comando e seguire questa linea».
Giovani.
«Durante il periodo
negativo sono stati sottolineati tutti gli errori commessi in fase di
campagna acquisti, e poi in campo – conclude -. Ma ricordiamoci sempre che questa
squadra è fondata sui giovani e che il loro margine di errore è più
ampio. Oggi avevamo in campo sei ragazzi dal 1989 in su. Quali altre
squadre seguono con costanza questa politica?».