Aste del match: è la volta della 16 di “bomber” Andrea Poli
Era giovanissimo quando per la prima volta varcò i cancelli di
Bogliasco. Timido e taciturno negli spogliatoi, deciso e concreto in
campo. Gioca nella squadra Primavera, quella che vincerà Scudetto e
Coppa Italia. La sua grinta gli vale l'esordio, a 18 anni, in Serie A.
Proprio con la maglia della Sampdoria, a Cagliari. Passa un anno e
Andrea Poli si ritrova a sbuffare in Serie B. Destinazione Sassuolo. Una
squadra ambiziosa, che punta su un bel mix tra giovani e giocatori di
esperienza. Mandorlini, l'allenatore, punta deciso su di lui che lo
ripaga con 5 reti, tanta classe e molta corsa.
Testa. Difficile trovare un giocatore come lui, pensa Del Neri quando chiede a Marotta di riportarlo a Genova. L'annata è strepitosa. Entra in squadra in punta di piedi e diventa un protagonista assoluto della cavalcata che porta la Samp ai preliminari di Champions. Non solo Cassano e Pazzini. Le geometrie di quella Samp passano per i piedi e per la testa di Andrea Poli. Che non ha fatto però i conti con la sfortuna. Una serie incredibili di infortuni, troppi cambi di modulo e un campionato sciagurato. E la Samp si ritrova in B. Andrea non punta i piedi per andare altrove ma arriva la chiamata dell'Inter. Una grande squadra, la Champions, come dire di no? Arriva un altro infortunio ma Ranieri lo aspetta, vuole vedere come si comporta in campo quel ragazzo timido.
Destino. Curioso come ci sia il Genoa nel destino di Poli. Esordio in campionato il 13 dicembre al "Ferraris" contro i rossoblù. Primo gol in Coppa Italia il 19 gennaio, sempre contro i rivali storici. Poi tante presenze e l'idea, solo accarezzata, di una lunga storia in nerazzurro. Ma l'Inter non lo riconferma nonostante le ottime prestazioni. Andrea sa che a Genova c'è qualcuno che lo stima e che lo aspetta ma non si fa illusioni. Stavolta non è più una giovane promessa, è un giocatore bello e fatto. C'è un pubblico da riconquistare, una maglia da tenersi stretta. «Rimango qui. Sarà il campo a parlare».
Gol. Ferrara ci crede e punta forte su di lui. Una bella serie di vittorie poi un piccolo infortunio e il centrocampo della Samp perde la bussola. Il 18 novembre non dovrebbe scendere neanche in campo. Ma lo fa, c'è il derby e la sua vittima preferita. Minuto numero 16: tiro sbilenco di Maresca. Poli stoppa, guarda Frey, lo mette a sedere e insacca. Sotto la Nord. Eccola la Samp. La sua Sampdoria. Passano sette giorni e ci pensa ancora lui contro il Bologna. Un gol che vale tre punti e l'Asta del Match. Andrea s'era perso. Adesso s'è ritrovato. E non vuole mollare più.
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