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Ferrara sfida Montella: «Niente attesa, andiamocela a giocare»

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Ferrara sfida Montella: «Niente attesa, andiamocela a giocare»

«Sì,
ci saranno cambiamenti. Magari non riguarderanno Berardi come ho
avuto modo di leggere in settimana. Ho visto anche che da Firenze non
vogliono darci vantaggi. Perché dovrei darglieli io?». Il discorso
del mister non fa una grinza. Ciro Ferrara rispetta ma non teme i
viola terzi in classifica ed esponenti del miglior calcio di questa
Serie A. «Il loro cammino parla abbastanza chiaro e sembra quindi
che domani sia tutto scontato – spiega il tecnico blucerchiato -. In
realtà nel calcio non è sempre così. Faremo in modo di
interrompere la loro striscia positiva, che non riguarda soltanto
l'andamento casalingo. Se sono lassù significa che hanno ottenuto
anche tanti punti fuori casa e questo la dice lunga sulla squadra
rivelazione del campionato. È una società che ha fatto grandi
investimenti. A cominciare dall'allenatore che ritrovo con piacere».

Come
giudica Montella in questa veste?

«Mi
piace molto il suo modo di fare, molto simile al mio. È un ragazzo
pacato, molto preparato nella gestione del gruppo e nel modo di
intraprendere questa nuova attività. Non va mai sopra le righe e
credo che questo faccia bene a tutto l'ambiente».

Pensa
di trovare una Fiorentina diversa dalle ultime apparizioni?

«Sono
convinto che il loro atteggiamento tattico non cambierà. Montella ha
una rosa ampia che può permettergli di cambiare senza stravolgere
nulla. Stiamo parlando di signori giocatori, che stanno esprimendo il
miglior calcio della Serie A, giocano in modo propositivo,
equilibrando qualità tecniche e fisiche. Sono ben disposti in campo,
tecnici in mezzo, bravi sulle fasce. Avranno delle assenze, ma
qualcuno potrebbero recuperarlo. Staremo a vedere».

Anche
voi non siete messi meglio a infortuni…

«Nel
reparto offensivo senza dubbio. Ci mancano Eder, Pozzi e Maxi, ma
Mauro si sta comportando bene, indipendentemente dal fatto che faccia
gol o meno. Col Bologna, ad esempio, ha lavorato tantissimo per la
squadra. E giocherà di nuovo. In generale non ci siamo mai
appellati alle assenze, anche se non dovremmo dimenticare che in un
determinato momento abbiamo avuto fuori Maresca, Obiang, Poli e
Krsticic, giocatori importanti all'interno di questa rosa».

Tornando
a Icardi, come valuta la convocazione da parte dell'Argentina Under
20 che potrebbe costringere Mauro ad oltre un mese d'assenza?

«La
politica della Sampdoria in questo momento è lasciare andare il
ragazzo. Tiene tantissimo a questa esperienza ed è comprensibile.
Ovviamente dobbiamo valutare il recupero di alcuni giocatori.
Aspetteremo le convocazioni ufficiali dell'11 dicembre e faremo le
valutazioni col ragazzo. Se la nostra politica è la valorizzazione
dei giovani, negargli questa possibilità sarebbe da sciocchi.
Vedremo le contingenze che si presenteranno tra qualche giorno, ma
allo stato attuale Icardi partirà».

È
cambiato qualcosa in queste settimane felici sul piano del lavoro
psicologico?

«L'autostima
e la fiducia sono elementi importanti quando si gestisce un gruppo.
Il lavoro svolto non è mai cambiato, nonostante le vittorie va
sempre migliorato. È nei momenti più tranquilli che l'allenatore
deve fare capire che la strada è molto lunga e piena di insidie e il
pericolo sempre dietro l'angolo. Questa è una giornata importante
per gli scontri che si delineeranno. Conquistare punti a Firenze
sarebbe un'ulteriore spinta, un'iniezione di fiducia per tutti
quanti».

Come
sta la Samp sul piano fisico?

«La
partita col Bologna è stata molto dispendiosa e delicata. Esserci
trovati in superiorità numerica ci ha costretti a spendere energie
maggiori per superare due linee molto compatte. È per questo che a
fine gara ho deciso di dare ai ragazzi un giorno in più di permesso.
Ma credo che abbiamo recuperato».

Contro
formazioni più attrezzate avete sempre venduta cara la pelle. Sarà
così anche domani al "Franchi"?

«Chi
gioca al calcio lascia per forza anche degli spazi. Noi dobbiamo
tenere i ritmi molto alti, cercando di sfruttare le chance che ci
potrà concedere la Fiorentina. La Sampdoria non
deve essere intimorita, perché con le squadre di vertice ha sempre
fatto il suo dovere. Lo ha fatto con un atteggiamento battagliero,
senza essere mai in balia dell'avversario, con i giocatori che si
sono sacrificati. Dobbiamo andare in campo per creare difficoltà ai
viola, non per fare una partita d'attesa. L'elmetto? Non dobbiamo mai
toglierlo».

Ha
pensato a quanti punti portare a casa da qui al 6 gennaio, giorno
della chiusura del girone d'andata?

«Non
portano benissimo le tabelle. So quello che deve essere il nostro
percorso. Perdi e prendi punti quando me te l'aspetti. Non ha senso
per me fare programmi, a cominciare da domani sera. Andiamocela a
giocare, andiamo a cercare di aprire insicurezze nelle loro
certezze».

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