Aste del Match: la maglia di Doria-Roma indossata da Sansone
Chissà cosa ha pensato Gianluca quando Delio Rossi gli ha detto Vai ragazzo, tocca a te. Inizio secondo tempo, Sampdoria e Roma sono sullo 0-0. Non male come risultato, ma il mister vuole vincere, sente che la giornata è quella giusta. Per Gianluca è l'esordio davanti al suo nuovo pubblico. Lui che ha girato l'Italia, da nord a sud, dall'Adriatico al Tirreno. Ora mi vorrei proprio fermare qui per un po', pensa.
Diagonale. Passano 10 minuti ed Estigarribia porta in vantaggio i blucerchiati. Il suo è un diagonale perfido, che fa esplodere Marassi. Gianluca corre ad abbracciarlo, non sa che, per lui, il bello deve ancora venire. Nel frattempo Romero para un calcio di rigore a Osvaldo ed è il munito 72 quando Sansone chiede ai compagni di tirare un calcio di punizione dalla destra. Dai 25 metri. La metto in mezzo o provo a tirare in porta? E quanto è alto quel portiere?
Sacrifici. Guarda Stekelenburg che sembra coprire tutta la porta. Forse la metto in mezzo. Poi prende la rincorsa e parte. Nella sua testa i sacrifici degli anni di Gallipoli e Frosinone. Talento da far emergere sui fangosi campi di Serie C o tra le strettissime maglie delle difese di Serie B. Un campionato strepitoso in maglia gialloblù, classe purissima e tanti gol. Doppia cifra che gli vale l'attenzione delle grandi del campionato cadetto. Sceglie il progetto del Sassuolo. La squadra di Squinzi ha intenzioni serie: raggiungere per la prima volta la promozione in A. Gianluca ci mette del suo. Segna 20 gol (mica pochi) e si impone all'attenzione generale. La squadra non riesce a raggiungere l'obiettivo ma Sansone non può più aspettare.
Occasione. Il Toro ha pensato a lui per la massima serie. Ma in tutte le favole c'è un momento di difficoltà. Il rapporto con Ventura stenta a decollare. Né ala destra, né ala sinistra, né centravanti puro, né tornante. La classe di Gianluca fa fatica integrarsi con gli schemi rigidi del Toro. Eppure, quando è chiamato in causa, Gianluca va in gol, ed è un gol importantissimo, quello che vale al Torino il pareggio al San Paolo. Ma a gennaio arriva l'occasione della vita. C'è la Samp che aspetta e a 25 anni è questa l'occasione. Gianluca ha già preso la rincorsa. Tre passi e un fendente di rabbia e grinta.
Nuovo inizio. Il portiere è grande e grosso ma quel pallone non lo vede neanche passare. Una manciata di secondi e Gianluca vede la rete gonfiarsi e il pubblico in visibilio. Come ai tempi di Pescina, ma stavolta è Serie A e quella marea blucerchiata è il tifo della Sampdoria. Un pubblico che ha visto finali di coppa e uno Scudetto. Non è un sogno e qualche minuto più tardi un suo pregievole cross pesca Icardi al centro dell'area a sugellare un risultato rotondo, cercato, voluto. Gianluca abbraccia i compagni. Come se li conoscesse da anni, come se con quella maglia avesse sempre giocato. Un nuovo inizio, quello più importante, con la classe di sempre e una grinta ritrovata.
Etwoo. Da qualche minuto e fino alle 22.00 di mercoledì 20 febbraio, la numero 12 blucerchiata – autografata da Gianluca Sansone in diretta a Samp TV nel post-partita di Doria-Roma – la
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