Caccia al Tesoro: complimenti a Francesca, la vincitrice assoluta
Non servivano difficili algoritmi, né
calcoli impossibili, ma una buona dose di addizioni in colonna e
un'attenzione particolare agli orari di invio. Così, dopo un lungo
scribacchiare tra le somme, si è arrivati ad una conclusione: la
seconda "Caccia al Tesoro" dell'U.C. Sampdoria ha un
vincitore assoluto, anzi un'unica vincitrice. Si chiama Francesca Giro, ha 32 anni
ed è un'aspirante infermiera, e per tutto il gioco ha accarezzato la
possibilità di portarsi a casa uno dei premi di tappa, senza
riuscire mai ad accaparrarselo. «Ho
sempre creduto in una possibile vittoria – rivela la numero uno tra
i "cercatori" – e sono davvero contentissima di come sia andata,
è stata un'esperienza fantastica». «Paola, una mia cara amica, mi
ha aiutato molto – dice -. Ho fatto giocare un po' tutti in
famiglia: appena gli indizi venivano comunicati su Samp TV da casa mi
chiamavano e io mi mettevo a cercare gli adesivi. Alcuni degli
stickers
erano in posti che non conoscevo, è stato un modo per scoprire ogni
angolo della nostra città. Genova è splendida».
Ferraris.
Orgogliosi che l'iniziativa abbia fatto il pieno di pollici alzati,
figurati e digitali, in società si sono impegnati ad infiocchettare
anche i premi per chi si è accomodato sui gradini meno nobili – si
fa per dire – del podio: i fratelli Caltauturo, Alessandro e
Deborah, già vincitori della seconda tappa, hanno concorso sino alla
fine per la prima piazza, ma dati i 39 adesivi fotografati da
Francesca hanno dovuto accontentarsi della medaglia d'argento.
Commentando il Walk About del "Ferraris" appena
conquistato, Deborah, studentessa del Vittorio Emanuele, sprizza di
gioia: «Vincere la felpa "Eroi" per noi sarebbe già stato
tanto, ma non abbiamo voluto demordere e abbiamo puntato sino alla zona medaglie. E ce l'abbiamo fatta. La "Caccia al Tesoro"
mi è piaciuta tantissimo, è assolutamente da ripetere. Un vero
spettacolo, se poi si vince…».
Trofei.
Al terzo posto, malgrado la differenza nell'orario d'invio, negli
uffici di Corte Lambruschini si è deciso di premiare ad ex-aequo due
dei giocatori più incalliti di questa seconda edizione della "Caccia": Alessandro Franco, già trionfatore della terza manche,
e Matteo Sacco, studente di Scienze Politiche, che racconta
come il gioco lo abbia mano a mano stregato: «Una sera scherzando un amico ci siamo detti: perché non andare alla ricerca di
qualche adesivo? Beh, in realtà la cosa si è fatta più seria e
abbiamo passato cinque notti sino all'alba a mappare la città. Io
sono abbonato da tanti anni e non so quanti club facciano iniziative
di questo genere. Siamo davvero unici». E se Matteo avrà modo di
toccare con mano in sala trofei quelle coppe che per colpa
dell'anagrafe ha visto solo in VHS, per Alessandro sarà l'occasione
di rivangare le memorabili vittorie di un'infanzia vissuta tra una
finale e l'altra.
Grazie.
Sotto il podio poi – è bene ricordarlo – c'è uno stuolo di
tifosi, di ragazze e ragazzi che vanno ringraziati per aver partecipato a questo gioco.
Nella speranza, loro – e anche un po' nostra -, che la prossima
volta qualcuno di loro possa fregiarsi del titolo di campione.
Perché c'è sempre una prossima volta. Con la Sampdoria a maggior ragione.