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Rossi si concentra sul Palermo: «Dovremo fare meglio di mercoledì»

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Rossi si concentra sul Palermo: «Dovremo fare meglio di mercoledì»

«Guardiamo
una partita per volta: io so che domenica c'è il Palermo, che poi
c'è il derby me lo dite voi».
Delio Rossi, a poche ore dalla sfida con i rosanero di Giuseppe Sannino,
sgombra il campo da equivoci e mette nel mirino la prossima gara di
Marassi, spostando in secondo piano l'imminente stracittadina: «Mi
aspetto un avversario conscio della sua situazione, che viene a
giocarsi una partita importantissima per la sua classifica. Dovremo
fare come mercoledì con l'Inter, o forse anche meglio».

Due anni fa sedeva lei sulla panchina
dei siciliani, quando vincendo a Genova condannarono il Doria alla
retrocessione. Da ex potrebbe ritrovarsi nei panni di colui che
manderà in B il Palermo. Sarà una domenica strana per lei?

«Mi
riesce difficile pensare che se la Samp battesse il Palermo lo
condannerebbe alla retrocessione. Non facciamo calcoli e non crediamo
di aver già vinto, come ho già detto, dove non pensavo di fare
punti li ho fatti. Così mi è successo a Firenze, così mi è
successo qui. A Palermo sono rimasto legato, ricordo con affetto quei
35.000 rosanero all'"Olimpico", e non mi aspettavo di trovarli in
quelle posizioni. Ma non posso aggiungere nulla sulla loro
situazione, perché non conosco le cose dall'interno».

Si è dato delle spiegazioni
sull'attuale posizione di classifica del Palermo?

«Siamo
a 1.000 e passa chilometri di distanza, non riesco a valutare. La
dirigenza ha fatto delle scelte e ha deciso di dare il cambio al
gruppo storico, per via dell'età e del contributo che si pensasse
potesse ancora dare. Ma sai quel che lasci e non sai quel che trovi.
Un'annata balorda si può mettere anche in conto».

Zamparini
le ha fatto i complimenti, aggiungendo che il suo addio ha dato avvio
ai patimenti del Palermo. Che si sente di dire a proposito?

«Ringrazio
Zamparini, perché mi ha fatto conoscere una terra incredibile e mi
ha messo a disposizione una grande squadra. Abbiamo avuto solo delle
divergenze sul ruolo del tecnico: lui ha una visione dell'allenatore
diversa dalla mia».

Lo stesso presidente del Palermo ha
dichiarato che per il 70% la sua squadra è retrocessa. È d'accordo?

«Non
lo so, non leggo i giornali. Sino a Inter pensavo all'Inter, oggi penso al Palermo. E le dichiarazioni di Zamparini, con tutto il rispetto, sono l'ultimo
dei miei problemi».

Tre
partite in pochi giorni, che settimana è stata?

«Anomala, non siamo abituati. Abbiamo speso molte
energie con l'Inter appena due giorni fa, chi non ha giocato mercoledì ieri ha fatto un
amichevole, gli altri hanno fatto lavoro di scarico».

A proposito della partitella con il Ghana Under 17, si è visto in campo Costa. Sarà a
disposizione domenica?

«Abbiamo
giocato contro i ghanesi, ma che fossero dell'Under 17 lo dite voi. Ho letto sul televideo la storia di Taribo West, l'età è
assolutamente un optional. Tornando alle cose serie: Costa è
guarito. A livello precauzionale non lo abbiamo schierato con
l'Inter, ma credo proprio che sarà a disposizione».

Quando si vedrà in campo Rodríguez?
«Rodríguez
giocherà quando lo riterrò pronto per andare in campo. Fatemi dire
che il suo problema, che è lo stesso per certi versi di Poulsen, è
la lingua. Simon è un
giocatore che con noi ci può stare: è mancino e ha gamba».

Nelle ultime tre gare si ha avuto modo
di notare una leggera flessione nei risultati della squadra, si può
attribuire questo calo a qualcosa nello specifico o è solo un caso?

«Dipende
molto dal momento particolare: non abbiamo giocato per tre settimane, e
ora ne facciamo tre di seguito. Credo sia una casualità, perché tolta
la trasferta di Cagliari, in quel contesto strano, che
paradossalmente sembra sfavorire gli ospiti, abbiamo sempre fatto il
nostro. Ricordo che con il Parma non abbiamo fatto una grande partita
eppure ci siamo presi i tre punti, mercoledì è andata in maniera
opposta».

Nel
finale contro l'Inter è affiorata un po' di stanchezza, potrà
influire?

«Contro
l'Inter devi compensare il gap
tecnico con la corsa. Loro giocavano in una maniera che ci
costringevano a prender la palla sopra, e poi si affidavano ai lanci
lunghi. Nel finale eravamo più stanchi semplicemente perché abbiamo
corso di più. Abbiamo speso molto, e in questa nuova partita abbiamo
più da perdere che da guadagnare».

Tra nove giorni ci sarà il derby. Ha
pensavo di preservare qualcuno?

«Io
schiererò la formazione più idonea per battere il Palermo. Non
abbiamo altre partite tra tre giorni, pensiamo ai rosanero e basta».

La mancanza di gol da parte degli
attaccanti ha coinciso con la mancanza di vittorie, non può essere
un caso, vero?

«Ho
sentito nei confronti dei ragazzi delle lodi sperticate, e ora sento
delle critiche immotivate. Non è che tutte le palle si mettono in
porta o si tira fuori il coniglio dal cilindro: un po' di
appannamento ci sta. Gli attaccanti sono deputati a fare gol, ma
dobbiamo essere bravi ad accompagnarli e dargli una mano. Poi è
ovvio che la differenza la fanno i giocatori».

La Samp ha dimostrato soprattutto a
centrocampo di essere in grado di metter sotto un avversario come
l'Inter. Ci sono giocatori davvero importanti in mediana ma spesso
vengono compiuti errori banali, che ne pensa?

«Ecco,
io non vorrei che ci dimenticassimo da dove siamo partiti: la squadra
ora ha una fisionomia, ma siamo partiti da una situazione non bella.
Non eravamo ciucci prima, non siamo fenomeni ora. Bisogna essere
benevoli nel vedere gli errori. Non è che è venuta la fata turchina
e da zucca ci ha trasformato in occhi azzurri e capelli ricci.
Ricordiamoci chi siamo e non pensiamo ad altro».

Nel tentativo di portare più palloni
in avanti si può ipotizzare un attacco con Eder e Sansone a
supportare una prima punta?

«Non
è detto che se tu schieri più attaccanti hai più possibilità di
fare gol. È sempre il modo di come porti su la palla e accompagni
l'azione a fare la differenza. Certo, si può provare. Un conto però
è provare, un conto è inventare, ed io non faccio l'inventore».

Dovesse scegliere tra una vittoria
contro il Palermo o contro il Genoa, quale sceglierebbe?

«A
me piacerebbe vincere sia con il Palermo sia con il Genoa, nessuna
delle due ci darà però più di tre punti. Io, lo ribadisco, so che
domenica devo giocare con il Palermo, il resto verrà».

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