La Samp non c'è, il Palermo passeggia: 3-1 per i rosanero
Nessun
rammarico, oggi. Nessuna ingiustizia a livello sportivo. E nessun
applauso, giustamente. Insicura, imprecisa, inconcludente. La
Sampdoria che non t'aspetti, quella delle tre "i", perde con il
Palermo la seconda gara casalinga consecutiva e lo fa nel peggiore
dei modi. Ovvero giocando male, regalando ai rosanero i primi tre punti esterni di questa stagione e alimentando – di fatto – i sogni salvezza di una potenziale
rivale nella corsa per non affondare. Già perché pensarsi già
salvi sarebbe un errore imperdonabile. Il vantaggio c'è e va difeso.
A partire da domenica pomeriggio, quando in palio avremo molto di più
che una semplice stracittadina.
Incertezza.
Nell'undici di partenza Munari e Soriano rilevano Poli e Krsticic, il
regista lo fa Obiang. Costa, invece, si riprende il posto in difesa e
si dimostra subito tra i più intraprendenti. Metà del primo tempo
scivola via liscia, senza particolari sussulti. Il primo arriva al
23', quando Ilicic lancia Miccoli a tu per tu con Romero, che sul
sinistro del capitano rosanero si allunga e sventa la minaccia.
Densità a centrocampo e difese accortissime: poco prima della
mezzora Icardi da una parte e Barreto dall'altra tentano allora la
soluzione dalla distanza, entrambi senza l'aiuto della buona sorte.
Decisamente più fortunato, al 35', il palermitano Von Bergen, lesto
ad approfittare di una doppia incertezza di Romero ed Estigarribia e
a deposita col destro sugli sviluppi di una punizione di Miccoli.
Da dimenticare. Il Doria, però, trova subito la forza di riassestarsi e
pareggiare: corner di Eder dalla destra, Munari si libera della
marcatura di Kurtic e svetta rabbioso per il più classico dei gol
dell'ex. La situazione di parità dura pressappoco lo spazio
dell'intervallo. Al 5' Ilicic mette la quinta e si trasforma in
Maradona. Lo sloveno, decentrato sulla destra, salta come birilli
almeno tre blucerchiati e fredda Romero sul palo più lontano. Tutto
da rifare. Anzi, tutto da dimenticare. Perché all'11' Garcia firma
indisturbato il tris su calcio d'angolo pennellato da Miccoli.
Cambiare.
Fuori Soriano, dentro Sansone. Rossi non ci mette molto ad alzare il
baricentro del suo Doria, che rischia l'1-4 in rapida sequenza, al
16' e al 18', sull'ennesimo uno-due sloveno-salentino. Poi Mustafi
rileva Gastaldello, Maresca subentra a Estigarribia, ma la solfa non
cambia. Si perde, 3-1. Qualcosa, per forza, dovrà cambiare tra sette
giorni.
Sampdoria
1
Palermo
3
Reti:
p.t. 35' Von Bergen, 43' Munari; s.t. 5' Ilicic, 11' Garcia.
Sampdoria
(3-5-2): Romero; Gastaldello (20' s.t. Mustafi), Palombo, Costa; De
Silvestri, Munari, Obiang, Soriano (13' s.t. Sansone), Estigarribia
(27' s.t. Maresca); Icardi, Eder.
A
disposizione: Da Costa, Berni, Rodríguez, Renan, Castellini, Maxi
López, Berardi, Poulsen, Rossini.
Allenatore:
Delio Rossi.
Inter
(3-5-1-1): Benussi; Von Bergen, Donati, Aronica; Morganella, E.
Barreto, Arévalo Ríos, Kurtic, Garcia (27' s.t. Nelson); Ilicic
(43' s.t. Fabbrini); Miccoli (21' s.t. Dybala)
A
disposizione: Brichetto, N. Viola, Anselmo, Boselli, Faurlin,
Sperduti, Formica, Kosmic.
Arbitro:
Guida di Torre Annunziata.
Assistenti:
Vuoto di Livorno e Costanzo di Orvieto.
Quarto
ufficiale: Di Liberatore di Teramo.
Giudici
di porta: Rizzoli di Bologna e Celi di Campobasso.
Note:
ammoniti al 45' p.t. E. Barreto, al 35' s.t. Palombo, al 39' s.t.
Mustafi per gioco scorretto; abbonati 20.012, paganti 1.333; recupero
0' p.t. e 4' s.t.; terreno di gioco in non perfette condizioni.