Eder e le scelte: «Ragazzi, credete sempre in ciò che fate»

Mica
facile scegliere. Nel calcio come nella vita. Se un tiro non andato a
buon fine può cambiare le sorti di un'intera stagione, figuriamoci,
allora, cosa significhi per l'esistenza di un ragazzo accettare di
trasferirsi al di là dell'Oceano Atlantico quando non hai ancora
compiuto 16 anni. Saudade e sacrifici, mancanze di affetti.
Opportunità che ti passano davanti e tu devi decidere se prenderle
al volo o lasciare passare. Eder Citadin Martins ne sa qualcosa,
esperienze simili le ha vissute sulla propria pelle di emigrante.
Nell'ambito del quinto incontro stagionale del progetto “U.C.
Sampdoria a scuola”, l'attaccante brasiliano ha raccontato il suo
percorso alle classi terze della scuola secondaria di primo grado "Antonio Cantore".

Sogni.
«Se sono arrivato a giocare in un grande club come la Sampdoria – ha
raccontato Eder ai ragazzi – lo devo soprattutto alle scelte che ho
avuto il coraggio di fare. È per questo che vi consiglio di credere
sempre in ciò che fate e di rincorrere i vostri sogni. Con costanza,
applicazione e volontà, spesso si avverano, proprio come è capitato
a me».

Supporto.
All'evento, organizzato con il prezioso supporto di Sergio Ghirardi del Municipio II Centro Ovest, hanno
partecipato il professor Angelo
Capizzi, dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo di
Sampierdarena dove si è tenuta la conferenza, il
professor Cristiano Longoni, psicologo e mental
trainer
blucerchiato, e Ciccio Pedone, collaboratore tecnico del Settore
Giovanile doriano.