Eramo, finalmente Sampdoria: «Io mi sento pronto»
«Finalmente!
Era da tanto che aspettavo questa notizia e non riesco a descrivere quanto ne sia
felice».
Provando a quantificare il "tanto" diciamo circa da cinque
stagioni, quelle trascorse da Mirko Eramo lontano dalla casa madre
blucerchiata. Un anno a Piacenza, uno a Monza, tre a Crotone: la
lunga gavetta in provincia del quasi ventiquattrenne barese può
decisamente fermarsi qui. «È
stata la mia strada e non la rinnego – rivela il centrocampista
appena riscattato interamente dalla Sampdoria -. Poco per volta, tra
Lega Pro e Serie B, credo di essere cresciuto. Soprattutto
nell'ultima stagione mi sono confermato su buoni livelli e oggi mi sento
pronto per il salto. Non vedo l'ora di iniziare».
Sgomberiamo
subito il campo. 6 aprile 2012, stadio "Scida", minuto 94.
Colpo di testa e Doria al tappeto. Identifichi ancora quel gol come
una rivincita nei confronti di chi non aveva creduto in te?
«No,
nessuna rivincita e nemmeno una polemica la mia. Ho esultato sì,
perché in quel momento giocavo per il Crotone e perché si trattava
di un gol importante contro una grande squadra. A fine partita poi,
non ho fatto altro che essere sincero, esprimendo il mio rammarico
per non aver mai avuto una possibilità in prima squadra. Tutto qui.
Ora mi è stata data e ne sono contento. Spero di essere
all'altezza».
La
tua unica annata a Genova coincide con il magico 2007/08 della
Primavera. Che ricordo hai di Genova?
«Bellissimo, senza dubbio, malgrado la lontananza da casa. Abbiamo
vissuto un anno entusiasmante. Eravamo una squadra fortissima, a riguardare la formazione pochi
di noi non si sono affermati. Conservo un ricordo speciale di quelle
vittorie in Coppa Italia e in campionato e spero di continuare a
gioire con la Samp».
Allora giocavi ala, oggi torni da mediano. Qual è il tuo ruolo?
«In
ritiro mister Pea mi disse che in mezzo al campo eravamo messi
benissimo e che allora avrei potuto trovare spazio sulla destra. Mi
adattai, anche perché, pur di giocare, avrei fatto anche il
portiere. Lo stesso sarei disposto a fare quest'anno pur di essere in
questo gruppo. Battute a parte, sono una mezzala, un centrocampista
centrale che si metterà a completa disposizione del mister».
Intanto
starai per qualche settimana a disposizione di tua moglie…
«Eh
già. Mi sono sposato sabato scorso con Daniela, nella nostra Gioia
del Colle, e adesso andremo in viaggio di nozze tra Stati Uniti e
Messico. Sono partito da fidanzato nel 2008 e torno da sposato nel
2013. Anche fuori dal campo posso dire di essere cresciuto».