Rossi ha voglia di Coppa Italia: «Teniamo ad andare avanti»
«Per
fare le percentuali sullo stato di forma dei giocatori servirebbe il
bilancino. Io non sono un farmacista, faccio l'allenatore. Dipende da
come stiamo smaltendo i carichi. Certi stanno meglio, certi hanno
ancora bisogno. Per questo sono curioso di vedere cosa riusciremo a
fare».
Per capire le percentuali di forma di Delio Rossi basta ascoltarlo in
conferenza stampa. Dall'incontro pre-Benevento con i giornalisti, il
mister blucerchiato non nasconde la sua voglia di campo e di risposte
positive da parte dei suoi:
«Abbiamo lavorato tanto in questo mese abbondante e domani sera mi
aspetto di vedere miglioramenti».
C'è
il rischio, in partite simili, di incorrere in passi falsi?
«Sì,
questa è la classica partita dove avremo tutto da perdere, ma se
vogliamo crescere dobbiamo affrontare anche questo tipo di gare. Nel
calcio d'agosto si rischia di prendere lucciole per lanterne: il
Benevento è più avanti di noi ed è già abituato a giocare per i
tre punti. Per noi, invece, sarà la prima, ma teniamo ad andare
avanti e a fare bene».
Quanta
importanza ha per lei la TIM Cup?
«Molta.
Nel nostro paese, oltre alla Serie A, abbiamo la Coppa Italia. Noi
dobbiamo onorare al massimo questa competizione: sarebbe sciocco
snobbare una manifestazione che ti permette di alzare un trofeo che
rimane in bacheca».
A
che punto siamo nell'assemblaggio della squadra e della formazione
tipo?
«Sono
partito dall'anno scorso: se avessi voluto cambiare completamente il
sistema di gioco, avrei buttato via sei mesi di lavoro. È per questo
che, con la società, abbiamo deciso di non stravolgere il telaio e
abbiamo preso ragazzi di qualità. Abbiamo tanti giovani ma ci sto
lavorando: mi farebbe piacere avere una squadra sbarazzina, che
giochi bene al calcio.
Il centrocampo? Ho
alcune sensazioni, come per tutta la squadra, ma è la partita che mi
dà l'esatto metro».
Giovani,
volenterosi e affamati. È una fotografia corretta della sua Samp?
«Penso
di sì. Il gruppo è giusto. Lo dico adesso prima di fare le partite
ufficiali. Si può sempre migliorare ma credo che lo spirito sia
quello corretto. Abbiamo gente onorata di essere qui e che pensa che
la Sampdoria sia una squadra importante. Quelli che non lo pensavano
sono altrove, anche se magari erano più bravi».
Servono
rinforzi?
«Ho
un'idea e l'ho già espressa alla società. Se la dico anche alla
stampa, magari posso fare bella figura, ma voi non mi potete
risolvere il problema: lo devo dire a chi è deputato».
I
18.000 abbonati sono ormai una realtà. Cosa si sente di dire ai
sampdoriani?
«Io
li devo ringraziare. In questo calcio molto mediatico e patinato, se
non compri il giocatore che accende la fantasia, il tifoso non si
abbona. Questo la dice lunga sull'intelligenza dei sampdoriani e
sulla responsabilità che abbiamo noi. So che amore c'è nei
confronti di questa squadra e di questa maglia. Io mi impegno a far
uscire i ragazzi con la maglia sudata e onorata. Chiedo solo di avere
un po' di pazienza: stiamo lavorando anche per loro».
Romero,
infine. Qual è la sua situazione?
«Romero
è il nostro portiere. In questo momento ha un problema muscolare che
gli permette di allenarsi ma non di calciare. Si sta curando e quando
starà bene ritornerà tranquillamente al suo posto. Se ne andrà? Se
arriva la richiesta giusta sono tutti vendibili. L'importante sarà
sostituirli con elementi giusti».