Delio Rossi ha un solo obiettivo: «Risollevarci, presto e bene»
Si
è fatto attendere, Delio Rossi. La seduta di rifinitura ha avuto una
durata maggiore del previsto e l'appuntamento in sala stampa è
slittato, di conseguenza, di un'ora e mezza abbondante. Di fronte ai
media, il tecnico blucerchiato ha dovuto giocoforza tornare sul
derby, primo argomento trattato alla vigilia della sfida con il
Cagliari. «La partita di domenica è sotto gli occhi di tutti –
comincia Rossi -. Mi sembra che il sottoscritto ci abbia messo la
faccia e abbia chiesto scusa. Penso però che le persone vadano
giudicate non dalle parole, ma da quello che mostrano in campo. E noi
possiamo solo rifarci una verginità con le prestazioni. Per fortuna
non giochiamo dopo quattro anni ma rigiocheremo subito: quello che è
successo non lo possiamo cancellare se non comportandoci in maniera
completamente diversa».
Aveva
avuto segnali negativi la scorsa settimana?
«I
segnali una squadra deve darli in allenamento, d'accordo, ma
soprattutto deve darli in partita. Penso che forse si sia esagerato
in fatto di giudizi: non siamo dei fenomeni, ma non siamo neppure
quelli del derby. Di questo ne sono certo».
Esiste
la possibilità di apportare modifiche di modulo o di formazione?
«Ho
detto in tempo non sospetti che saremmo ripartiti dal sistema di
gioco dell'anno scorso ma senza preclusioni. E resto sempre dell'idea
che si possa anche cambiare qualcosina, ma farlo dopo una sconfitta
così non mi piace e trovare dei capri espiatori non mi sta bene.
Cambieremo sicuramente ma a tempo debito».
Con
il presidente Garrone come vi siete lasciati?
«Gli
ho parlato dopo il derby e l'ho sentito nei giorni scorsi al
telefono. Ho espresso le mie idee, i miei pensieri. Non ho nessun
problema con lui. Il presidente è il massimo esponente, io sono un
dipendente e devo cercare di fare il bene con quello che ho a
disposizione».
Concorda
con l'amministratore delegato Sagramola riguardo alle percentuali di
salvezza?
«Non
ho letto l'intervista, ma penso non ci sia nulla di nuovo in queste
dichiarazioni. Ci sono squadre fuori dalla nostra portata, altre con
cui ce la giocheremo. Nessuna formazione parte già retrocessa o con
lo Scudetto in tasca. Nell'ambito delle nostre caratteristiche, penso
che abbiamo le capacità per farlo. Ne sono convinto».
Da
Costa come l'ha visto?
«Non
vorrei ci focalizzassimo sul discorso del singolo. Se perdi dodici
duelli su dodici, non puoi trovare un colpevole. Abbiamo perso una
partita di difficile decifrazione, abbiamo perso meritatamente non
giocando da Sampdoria. Lo sappiamo: un derby ti dà tanto e ti toglie
anche tanto. Se la vinci vivi d'entusiasmo, se perdi si vede tutto
nero. Di qui a fare le vittime o a dire che tutto è sbagliato non ci
sto».
Si
è sentito a sua volta additato come colpevole?
«Io
sono il capro espiatorio quando firmo per la società. Il mio ruolo
porta oneri e onori. E se le cose non vanno bene sono più i primi, è
normale».
Tornando
al campo, ha qualche dubbio sull'undici da schierare?
«Vorrei
confermare la stessa squadra per dare ai ragazzi la possibilità di
riscattarsi. Poi vedremo. Di sicuro devo fare un cambio fisiologico
visto l'infortunio di Eder. I dubbi ci sono sempre, ma in dieci non
giochiamo. Ho delle soluzioni, un'idea ce l'ho: vediamo di portarla
in porto».
Ai
tifosi cosa si sente di dire in questo momento?
«Cosa
posso dire alla gente? Posso solo impegnarmi affinché non succedano
più episodi come quello di domenica sera. Potrei mettermi qui a fare
la letterina di Natale ma non sarebbe corretto. I tifosi stanno con
la Sampdoria e sono consapevoli del fatto che si debba soffrire e noi
andremo valutati per quello che dobbiamo fare, non per quello che
diciamo».
Un aspetto positivo o negativo giocare in una sorta di campo neutro come Trieste?
«La partita sarà tra Cagliari e Sampdoria. Non esistono porte chiuse o aperte, non ci sono attenuanti. Siamo in una situazione in cui dobbiamo risollevarci, presto e bene».
Risolti
i problemi fisici, Maresca potrebbe tornarle utile?
«Io
ho in rosa 31 giocatori. Se non cambiano le regole come nel rugby, 20
devono restare fuori ad ogni partita. Io posso scegliere tra tutti:
per domani, ad esempio, ne ho lasciati fuori sei, ma perché
preferisco altri tipi di giocatori, non perché c'è qualcuno fuori
rosa. Se ritengo Maresca idoneo giocherà, altrimenti starà fuori».