Non basta una buona Samp: Benatia e Gervinho esaltano la Roma
Ci
sono sconfitte e sconfitte. Questa è una di quelle che lasciano
l'amaro in bocca perché totalmente ingiusta. Contro la Roma capolista – presentatasi a Genova reduce da quattro vittorie su quattro, 10 gol fatti e uno solo subìto – la Sampdoria gioca alla pari per 95 minuti, crea i presupposti per portare a casa l'intera posta, ma viene punita da un singolo episodio – lo 0-1 di Benatia -, un'indecisione capace di far pendere dalla parte giallorossa la bilancia di un match tirato e – a dispetto della cifra tecnica tra le due realtà – assai combattuto.
Moduli.
In opposizione al 4-3-3 di Rudi Garcia, Delio Rossi vara un inedito
4-4-2. Gli esclusi rispetto all'undici titolare di Trieste risultano
Palombo e Bjarnason, rilevati rispettivamente da Mustafi, centrale di
difesa accanto a Gastaldello, e da Sansone, posto a supporto di
Gabbiadini. Sulle corsie agiscono le coppie De Silvestri-Gavazzi (a
destra) e Costa-Wszolek (a sinistra). Tra le fila capitoline,
Borriello fa rifiatare Totti al centro dell'attacco e, al 7',
suggerisce all'indietro per Strootman: l'olandese, con il mancino,
alza troppo la mira. Cinque minuti più tardi, stesso copione, l'ex
fa da sponda per un Marquinho – per nostra fortuna – sconclusionato.
Ritmi.
La Roma tiene in mano in pallino, il Doria attende e agisce di
rimessa, come al quarto d'ora, quando Gabbiadini sfugge sulla destra
a Maicon e centra in area per Sansone, ostacolato in maniera dubbia
da Castan. Calvarese lascia correre ma i tifosi non sono convinti. I
ritmi restano alti, la gara i blucerchiati insistono a ridosso della
mezzora e si fanno vedere a più riprese dalle parti del
fischiatissimo De Sanctis. Le conclusioni di Mustafi e Gavazzi
vengono schermate dalla selva di uomini davanti alla linea bianca
mentre Gabbiadini, su punizione, impegna l'estremo ospite, che blocca
alla propria sinistra.
Applausi.
Lo stesso Gabbia-gol, al 35', sfrutta l'uscita di Maicon per
infortunio (lo sostituirà Dodò) e un regalo di Borriello, s'infila nello spazio e costringe
De Sanctis al miracolo, bravo a deviare in corner il fendente sul
primo palo del numero 11 doriano. È l'occasione più ghiotta,
l'ultima di una prima frazione di corsa e buona volontà, che strappa
gli applausi sinceri del pubblico di Marassi. Sotto l'immancabile
pioggia delle nostre gare interne, il secondo tempo si apre senza
cambi e con Wszolek particolarmente in palla. A stretto giro di posta
il polacco si conquista due falli da buona posizione, sfruttati male
però dal mancino da fermo di Sansone.
Svantaggio.
Al 7' Pjanic spaventa Da Costa dalla distanza, al 10' Calvarese sente
qualche parola di troppo da parte di Garcia e lo allontana dalla
panchina. Subito dopo il quarto d'ora, le carte in tavola vengono
sparigliate: Bjarnason rimpiazza Wszolek, Totti subentra Marquinho.
Ma la gara la cambia Benatia. Il difensore marocchino scende
indisturbato per vie centrali, salta due Obiang e Mustafi, viene steso in area
da Gastaldello e, pur cadendo, riesce a imprimere al pallone la forza
necessaria per battere Da Costa. L'immeritato svantaggio non fiacca
lo spirito battagliero del Doria, Rossi ci pensa su e corre presto ai
ripari: fuori De Silvestri, dentro Pozzi, e la squadra si modella sul
4-3-1-2.
Rammarico.
Barillà per Costa – sperando di dare maggiore spinta sulla sinistra
– rappresenta l'ultima speranza di Rossi. L'esterno reggino viene
subito atterrato in area da Benatia: l'arbitro lascia correre. Al 41', su cross di
Gabbiadini, Bjarnason e Pozzi si ostacolano a vicenda e sprecano una
ghiotta opportunità per pareggiare. La Roma – a questo punto – del record, dalla parte opposta,
non perdona allo scadere: Totti scappa in contropiede e serve a
Gervinho un assist da non sbagliare. È il 2-0 che chiude gioco e
partita. Resta il tempo per la sciagurata uscita di scena di Barillà,
espulso per doppia ammonizione, poi cala il sipario sulla terza
debacle casalinga consecutiva. Perdiamo, anche stavolta. Ma stavolta lo facciamo a testa alta, con dignità. Virtù che non
bastano. Per fare punti, purtroppo, serve altro.
Sampdoria
0
Roma
2
Reti:
s.t. 20' Benatia, 44' Gervinho.
Sampdoria
(4-4-2): Da Costa; De Silvestri (29' s.t. Pozzi), Mustafi,
Gastaldello, Costa (36' s.t. Barillà); Gavazzi, Obiang, Krsticic,
Wszolek (17' s.t. Bjarnason); Sansone, Gabbiadini.
A
disposizione: Fiorillo, Salamon, Renan, Rodriguez, Castellini,
Palombo, Regini, Gentsoglou, Petagna.
Allenatore:
Delio Rossi.
Roma
(4-3-3): De Sanctis; Maicon (36' p.t. Dodò), Benatia, Castan,
Balzaretti; Pjanic, De Rossi, Strootman; Marquinho (17' s.t. Totti),
Borriello (39' s.t. Florenzi), Gervinho.
A
disposizione: Lobont, Skorupski, Ljajic, Taddei, Caprari,
Burdisso, Jedvaj, Romagnoli, Ricci.
Allenatore:
Rudi Garcia.
Arbitro:
Calvarese di Teramo.
Assistenti: Passeri di Gubbio e Marzaloni di Rimini.
Quarto
ufficiale: Faverani di Lodi.
Arbitri
addizionali: Rocchi di Firenze e Merchiori di Ferrara.
Note:
espulsi al 10' s.t. Garcia per comportamento non regolamentare, al
46' s.t. Barillà per doppia ammonizione; ammoniti al 30' p.t.
Strootman, al 6' s.t. Krsticic, al 15' s.t. Benatia, al 18' s.t.
Costa, al 29' s.t. Borriello per gioco scorretto, al 38' s.t. Barillà
per proteste; recupero 1' p.t. e 4' s.t.; abbonati 19.108 (rateo gara
156.124 euro), paganti 2.386 (incasso 49.462 euro); terreno di gioco
in buone condizioni.