Rossi: «Non culliamoci su questi sei punti, dobbiamo migliorare»
«La lettura più
corretta di questa gara è che tu la prepari sulla falsariga
di quanto hai fatto in precedenza, anche perché se cambi troppo
sembra che non sei contento. Poi però il campo ti dice che qualcosa
non va e allora giochi a quattro dietro. E in questo modo riesci ad
accorciare meglio e fai la seconda vittoria di fila e la prima in
casa. Questa è la mia lettura della partita. Detto questo, dobbiamo
migliorare».
Dopo averlo tanto cercato, Delio Rossi ha finalmente trovato il
desiderato primo successo interno: «L'Atalanta
è una squadra molto forte e in salute, reduce com'era da tre vittorie consecutive.
Nel primo tempo loro potevano meritare il vantaggio, e noi siamo
stati bravi a non soccombere, poi siamo venuti fuori».
Palombo.
Dalla sala stampa chiedono al tecnico blucerchiato se il cambio di
Palombo possa essere ritenuto la mossa vincente. Il mister spiega: «Sul
discorso di Angelo
ho dovuto fare una scelta dolorosa. Lui è un valore aggiunto e non
voglio far passare il messaggio che, uscito Angelo, abbiamo vinto la partita: avremmo vinto lo stesso anche con lui in
campo».
Modulo.
Negli spogliatoi, oltre al numero 17, è rimasto anche il 3-4-1-2. «Io
non vorrei che si pensasse che il sistema di gioco fa vincere le
partite – racconta Rossi ai cronisti -. Penso, al contrario,
che ti facciano vincere i giocatori e le interpretazioni che questi
danno del modulo: non vinci perché hai fatto il 4-4-2 e non il
3-5-1-1. Ora dobbiamo ricavare reazioni positive
da quanto abbiamo fatto in questi sei giorni e non cullarci su questi sei punti».
Box. «Mustafi? Va fatto giocare – afferma il tecnico elogiando l'Under 21
tedesco -. Sta crescendo e per avere dei giovani esperti li devi far
giocare. Mi dispiace per lui che abbiamo pagato tributo alla
nazionale,
come è successo con Krsticic e Salamon». A proposito di Krsticic e
degli altri fermi ai box aggiunge: «Mi auguro che qualcheduno
recuperi per mercoledì, ma domani vedremo. Le vittorie aiutano a
recuperare più in fretta. Nello specifico Nenad avremmo potuto
rischiarlo, ma non abbiamo voluto, visto che già in settimana
abbiamo un'altra partita. Riguardo a Gavazzi, invece, non ce
l'avrebbe proprio fatta».
Trequartista. Capitolo Bjarnason. «Siccome
non parla l'italiano – sottolinea Rossi -, Bjarnason mi dice sempre sì qualunque cosa gli
chieda. Ha corsa ed entusiasmo, ma sta a me
razionalizzarlo. Se può fare il trequartista? Sì, lì ci può stare.
Chiaramente è un centrocampista messo dietro alle due punte, non un
rifinitore né un Kakà dei bei tempi».
Gusto.
«Questa come la partita manifesto della nostra stagione? Ci può stare – dice in chiusura di conferenza stampa -. Non siamo
in grado di gestire sino alla fine e molte gare saranno così, come
ho detto sin dall'inizio non vogliamo illudere nessuno. Sarà un
campionato di sofferenza, ma in questo modo, se arriviamo al
traguardo che ci siamo prefissi, ci gustiamo ogni cosa. Se uno vive
di regali e di cose troppo semplici, non si gusta nulla».