Mihajlovic ora può sorridere: «Campionato straordinario»
A luglio per dire che la Sampdoria avrebbe chiuso terza il girone d'andata sarebbe stata necessaria la camicia, sì, ma di forza. Oggi invece Mihajlovic può permettersi di andare in divisa in sala stampa al "Tardini" e dire, numeri alla mano, che i blucerchiati sono la terza forza del torneo: «Stiamo facendo un grandissimo campionato. Nessuno si poteva aspettare di vederci al terzo posto dopo 19 giornate. Abbiamo 33 punti e solo due sconfitte all'attivo, pensare che ci manca anche qualche punticino, perso per la nostra immaturità. Che voto darei al girone d'andata? Sette e mezzo».
Merito. E dire che oggi c'era da stringere i denti. «Abbiamo fatto una grande gara in un campo storicamente ostico per noi – sottilinea Sinisa di fronte ai giornalisti -, l'abbiamo gestita bene, soffrendo pochissimo. Il merito? Il merito è tutto dei giocatori. Qui si crede in quello che si fa, si lavora sodo, con responsabilità. I punti sono frutto dell'impegno e della mentalità, improntata per vincere e giocarsi tutte le partite: così arrivano i risultati».
Disposizione. La formula magica è dunque da cercare a Bogliasco? «I miei giocatori si impegnano tutta la settimana – spiega ai media l'allenatore serbo -; sono giocatori e uomini che si mettono a totale disposizione, anche quelli che non giocano, perché devono cogliere l'occasione». Regola che non ammette eccezioni. «Tutti, anche i nuovi .- continua – dovranno allenarsi con grande intensità, comportandosi bene. Poi io deciderò chi fare giocare, in base a quelli che mi hanno dato di più».
Attrezzi. Una giornata perfetta, in pratica. «Stiamo facendo qualcosa di straordinario – continua nel suo commento il sebo -, e la cosa che più mi fa piacere è quella di vedere delle squadre più attrezzate di noi stare dietro. Queste sono le partite da vincere, perché ti permettono poi di andare a giocare a viso aperto le gare che contano di più». Qualche "attrezzo" verrà comunque aggiunto alla cassetta delle opportunità del Doria, prima della fine del mercato. «Muriel? Lo volevo, ma dobbiamo valutare le condizioni del giocatore – analizza Mihajlovic -, perché per 30 o 40 giorni non sarà disponibile. Eto'o? Non è un nostro giocatore ancora, per cui non ne parlo. Troppi attaccanti in rosa? Meglio troppi che pochi».