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Mihajlovic tira le somme del mercato: «Gennaio è finito e noi siamo migliori»

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Mihajlovic tira le somme del mercato: «Gennaio è finito e noi siamo migliori»

Il DVD di Torino è imbustato e archiviato a Bogliasco, mentre le porte dell’Atahotel di Milano sono oramai sbarrate. La stagione della Sampdoria riparte da qui, da questo taglio netto con il recente passato. «Finalmente gennaio è finito – sottolinea Sinisa Mihajlovic ai cronisti raccolti al “Mugnaini” per la conferenza stampa della vigilia di Doria-Sassuolo -, credo che sulla carta si possa dire che siamo più forti e completi di prima. Abbiamo perso dei bravi ragazzi e degli ottimi professionisti, ma ne abbiamo inseriti altri di uguale livello. Non è detto che cambiare voglia dire migliorare, ma noi ci auguriamo che sia così».

Obiettivo. A settembre, a trattative concluse, fu fissato l’obiettivo: la parte sinistra della classifica. «I nuovi dovranno integrarsi e capire cosa vuole dire essere alla Sampdoria – continua il tecnico serbo -, ma noi non cambiamo il nostro obiettivo. Giochiamo partita dopo partita, cercando di tornare quelli di prima. Se poi tra una quindicina di turni saremo sempre lì, allora penseremo a qualcosa di più».

Eto’o. Chi può dare qualcosa di più è certamente Samuel Eto’o, che con il suo valore può permettere il salto di un paio di gradini. «Quando il ragazzo sarà pronto per giocare – commenta l’allenatore di Vukovar -, lo vedrete in campo. Voglio che sia alla pari degli altri, non penso di fare uno sgarbo alla sua straordinaria carriera, ma solo di essere rispettoso verso i suoi compagni. Eto’o può darci molto, come ho già detto. Lunedì si è aperto un caso? Caso chiuso, chiarito. Il ragazzo si è scusato e posso assicurarvi che quando segnerà il suo primo gol con la Samp io sarò più contento di lui. Eto’o non ha mai causato problemi nelle squadre in cui è stato, anzi ha sempre avuto ottimi rapporti col gruppo. E qui è uguale. Nello spogliatoio si comporta benissimo, è sempre solare e sorridente». Caso chiuso, appunto.

Sassuolo. Dietro l’angolo c’è il Sassuolo, formazione che Mihajlovic non vuole sottovalutare: «Considerare il Sassuolo una squadra piccola è sbagliato. Domani non avranno il tridente titolare, ma anche chi giocherà ha valori importanti. Floccari, Floro Flores e Lazarevic o chi scenderà in campo là davanti sono ottimi attaccanti. Noi però giochiamo in casa, per cui dobbiamo cercare di vincere». Tre punti per forza? «Per forza si deve solo morire – respinge il balcanico -, non chiedo mai ai miei ragazzi di vincere per forza, al contrario voglio che loro facciano il massimo, affrontando il loro lavoro con serietà».

Doppio. Un passo indietro è però doveroso, il blackout di Torino ha lasciato il Doria al buio di un 5-1 difficile da dimenticare. «Chiedete ai miei giocatori il perché, sono loro che sono andati in campo – dice l’allenatore blucerchiato con un pizzico di polemica, prima di specificare -, la colpa della sconfitta è mia, dei miei giocatori e del caos settimanale che si era venuto a creare. A questo proposito ho scelto di fare allenamenti doppi: non per mostrare i muscoli, quanto per stare insieme e fare gruppo, recuperando armonia ed equilibrio».

Modulo. Qualcuno ha puntato il dito contro il 4-3-3, ma l’ex selezionatore della Serbia non è d’accordo: «Mai avrei pensato di prendere cinque gol in carriera, ma è successo. Ho letto che qualcuno ha dato la colpa al modulo per la sconfitta, ma abbiamo preso i primi due gol su piazzato e i secondi tre a difesa schierata: non c’entra il modulo. Non ho intenzione di mostrarvi la lavagna tattica, ma vi dico che nulla è cambiato quando siamo passati al 4-3-1-2. Non abbiamo avuto fame e invece abbiamo incontrato chi ne aveva».

Difesa. La retroguardia ha denunciato qualche affanno e, dopo la partenza di Gastaldello, l’assenza di Silvestre per squalifica è una tegola in più. «Domani giocherà Muñoz – annuncia Miha -, abbiamo cercato in questi giorni di fargli capire come giochiamo noi e i nostri movimenti. Siamo soddisfatti del suo arrivo, come del mercato più in generale, dato che quelli che ho chiesto, come Acquah e Muriel, sono stati presi, insieme ad altri rinforzi».

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