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Mihajlovic batte le mani a Eto’o e ai suoi: «Samuel è un campione, ottima gara della squadra»

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Mihajlovic batte le mani a Eto’o e ai suoi: «Samuel è un campione, ottima gara della squadra»

Come ogni allenatore che si rispetti, anche Sinisa Mihajlovic non ama soffermarsi sulle individualità, ma questa volta è impossibile non commentare la prova di Eto’o nascondendosi dietro il dito del gruppo: «Sicuramente non vorrei parlare solo dei singoli ma della nostra ottima partita. Eravamo messi bene in campo, e nonostante nel primo tempo loro fossero chiusi abbiamo trovato il gol, non era facile sbloccarla. Samuel? Sono contento per lui e per la squadra. Sta tornando in condizione, può fare la differenza. È un grande campione».

Soluzioni. «Abbiamo avuto un momento di difficoltà – si lascia andare alla franchezza il tecnico blucerchiato -, ma ora ci stiamo ritrovando. Abbiamo tante soluzioni tra centrocampo e attacco, laddove uno deve fare la differenza». Qualcosina però non ha funzionato, malgrado la serata tutto sommato tranquilla. «Nel secondo tempo non abbiamo fatto quello che volevo – analizza storcendo un po’ il naso -, ma va dato atto che in campo c’erano anche agli avversari, che hanno fatto una buona gara».

Inversione. Con una mossa la Samp ha eluso l’anti-virus di Zola: l’inversione degli esterni. «Secondo me Muriel da quel lato si accentrava troppo – conferma Sinisa avvalorando la tesi in questione -, Eder invece è uno che mi dà più copertura in fase difensiva e giocando con piede naturale su quella fascia li teneva più larghi. Il cambio di ruolo e di posizione è stato giusto, ovvio: abbiamo vinto quindi sono state tutte scelte corrette. Attacco da scambi corti? Sicuramente, tutti e tre i giocatori d’attacco sono bravi, tutti vedono la porta e parlano la stessa lingua. Ma non dobbiamo dimenticarci di Okaka e Bergessio che per me sono giocatori importantissimi. Io sceglierò di giorno in giorno chi far giocare secondo le necessità».

Sfrontato. Fuori un incontrista, Acquah, dentro uno che di lavoro ha fatto sino ad un mesetto fa il trequartista, come Soriano: il Doria non ha paura di essere troppo sfrontato. «Questa è la nostra mentalità – gonfia il petto il serbo -, non si gioca per non perdere, si gioca per vincere. Il messaggio è che non abbiamo nulla da difendere, solo attaccare e vincere. A me piace così. A volte va bene, a volte no. Ma questa è la mia mentalità». Girando pagina, passiamo a Viviano: «Ha avuto un crampo, per fortuna a pochi minuti dalla fine primo tempo. Mi aveva assicurato di poter giocare per questo è rimasto in campo, anche se avevo fatto alzare Romero».

Necessità. E poi torniamo a Eto’o, uomo copertina di giornata. «Sono felice per lui – sorride l’allenatore di Vukovar -, tutti sono felici per lui. Dopo un inizio difficile, dove bisognava capirsi essendo personalità forti, ci siamo chiariti e ne sono felice. È riuscito ad andare a segno, ci ha permesso di vincere». Parlando in termini europei questi tre punti sono necessari, non opzionali. «Abbiamo quattro partite difficili – dice in chiusura -, tre trasferte. Sono gare che speriamo di affrontare bene, per questo era importante vincere oggi, potremo disputarle con meno affanno. Siamo in grado di giocare alla pari come abbiamo dimostrato. Il gruppo è splendido, l’atmosfera giusta, ma di Europa ne riparliamo tra quattro partite».

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