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Capitan Palombo alfiere dei tifosi: «Mi dispiace non possano essere tutti a Firenze»

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Capitan Palombo alfiere dei tifosi: «Mi dispiace non possano essere tutti a Firenze»

Immaginare un calcio senza pubblico è una tristezza, ma anche pensare ad una Serie A dalle gradinate semivuote non è affatto una gran cosa. «Dispiace che una parte dei tifosi non possa venire per darci sostegno – racconta Angelo Palombo ai media, prendendosi a cuore la questione -, per via di tutte le regole che ci sono, esagerate e anche un po’ assurde. Bisogna trovare un punto di incontro. Il calcio è bello se c’è lo stadio pieno. Per noi avere mille o quattromila tifosi al seguito fa la differenza, spero si trovi un accordo».

Stimoli. Il veterano doriano risponde poi alla domanda cabalistica dell’inviato di Samp TV sui suoi centri contro la Viola: «Capita di rado che segni, ma con la Fiorentina è già successo un po’ di volte. Gol a parte, ci interessa fare risultato, indipendetemente da chi giochi, che si chiami Eto’o o Palombo non cambia. Il mister mi mette in dubbio ogni settimana? Questo è uno stimolo, e poi non posso certo lamentarmi di quanto ho giocato quest’anno».

Ufficiali. «Questo è un grande gruppo – dichiara a gran voce il capitano -, mancano ancora delle partite ma stiamo facendo bene. Dobbiamo ringraziare il mister, lo staff, la società e tutte le persone che ruotano intorno alla squadra perché fare quello che stiamo facendo senza di loro sarebbe impossibile». Tra gli uomini del plotone blucerchiato l’ufficiale Pedro Obiang è uno di quelli che conta molto, così come le sue parole: «Il mister dice che abbiamo le palle? Bene, vuole dire che riusciamo a fare ciò che lui vuole».

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