Palombo ringrazia la Sud e sprona i compagni: «Non dobbiamo piangerci addosso»
«Abbiamo dato tanto, ma purtroppo stiamo vivendo un periodo un po’ di appannamento, in cui le cose ci girano anche male». Angelo Palombo in mixed-zone dopo la gara la vede così. Contro una Juventus forte e determinata, la Sampdoria ci ha sì provato, ma alla fine si è dovuta arrendere. «Ci dispiace molto del risultato, ma non dobbiamo piangerci addosso – prosegue il capitano -. Dobbiamo assolutamente rimanere sul pezzo e riprendere il cammino di risultati che da qualche settimana abbiamo purtroppo interrotto».
Avversari. «La Juve è la squadra più forte del campionato e ha vinto lo Scudetto con merito. Non abbiamo mai pensato che venissero qui pensando al pareggio – prosegue Angelo -. Hanno una mentalità vincente e, anche se a loro sarebbe bastato un punto, sono venuti qui per vincere. Alla fine è giusto così, perché questo è lo spirito dei vincenti. E tante squadre medie, come noi ad esempio, dovrebbero prenderli come esempio».
Europa. Con questo risultato, la vittoria in casa Samp manca ora da sei giornate. E la lotta europea si fa sempre più serrata. «Purtroppo il vantaggio che avevamo si è ridotto molto – ammette il mediano -. Sapevamo che c’erano altre squadre agguerrite a farci concorrenza: per un po’ sono rimaste più indietro, ma ora si sono rifatte sotto con la serie di risultati positivi dell’ultimo periodo. Noi comunque dobbiamo pensare a noi stessi, perché quando non vinci per sei partite, è normale che il vantaggio si riduca».
Riscatto. «Ora non dobbiamo più sbagliare, perché altrimenti rischiamo di buttar via quel sogno che mesi fa ci siamo prefissati – conclude il 17 blucerchiato -. Ad Udine avremo degli squalificati? Non importa, non abbiamo mai pensato agli assenti. Dobbiamo continuare a dare il massimo, come abbiamo fatto del resto anche oggi contro la Juve. Anche il pubblico alla fine se n’è accorto e ci ha applaudito. Noi non possiamo fare altro che ringraziarli perché anche oggi sono stati fantastici. Da parte nostra, noi non dobbiamo buttarci giù: lotteremo alla fine per mantenere con le unghie e con i denti la nostra posizione».