Ferrero a Sky Sport 24: «Credo molto in Zenga. Cassano? Vediamo»
Ospite negli studi di Sky Sport 24 per la presentazione della sua biografia Una vita al massimo, il presidente Massimo Ferrero non si è limitato certo a trattare di letteratura. Ha parlato di diversi argomenti, divertendosi pure ad anticipare i temi del mercato che verrà. «Zenga? Credo molto in questo signore – risponde -, abbiamo un progetto ambizioso e sono sicuro che non mi deluderà. In un anno di Samp ho capito che i ragazzi devono essere molto motivati: Mihajlovic aveva questa dote da motivatore e voglio continuare su questa linea. Con due-tre innesti possiamo proseguire il percorso iniziato con Sinisa».
Pazzo e Fantantonio. «Pazzini e Cassano? Uno no, l’altro vediamo – taglia corto il patron -. I ragazzi devono capire che i remake non funzionano. Cassano è un grande calciatore, alla Samp ha fatto 8 e se torna deve fare 10 sotto tutti gli aspetti. Dovrò parlarne prima con Zenga. Gli voglio bene, ma sa che se torna non deve fare il malandrino: deve parlare poco e giocare bene. Lo incontrai già a gennaio, ma Sinisa non ne aveva voluto sapere, e nemmeno lo spogliatoio. So che Mihajlovic mi rimpiangerà: con me poteva fare quello che voleva, mentre il Milan è di certo più istituzionale».
Eder e Samuel. Da due attaccanti ad altri due, già tesserati per il Doria. «Eder vale una quindicina di milioni almeno. Offerte ne sono arrivate, dal Qatar, ma di 9 milioni e mezzo e io gli ho cantato Si può dare di più. Eto’o? Per me potrebbe rimanere tutta la vita, l’ho scelto personalmente. È un uomo di una personalità e di un’umanità che pochi hanno. Deve andare dove lo porta il cuore e il portafoglio: è un uccellino che potrebbe aver bisogno di volare verso altri nidi… Se vorrà, lo lascerò andare via».
Lealtà. Poi il discorso scivola su Licenza UEFA e dintorni. «Se queste sono le leggi, vanno rispettate – dice -. Gasperini deve ringraziare Massimo Ferrero che non ha fatto nessuna opposizione: in questo mondo di avvelenati dove tutti vanno in Lega e si abbracciano per poi pugnalarsi alle spalle, ho dimostrato la mia lealtà. Dovrebbe ringraziare che siamo stati rispettosi e non abbiamo fatto dei festeggiamenti, e dovrebbe essere felice che andremo noi in Europa perché rappresenteremo la Liguria anche per il Genoa. Noi siamo seri e non siamo andati a fare i burloni».
Sarri. Infine una battuta su un candidato alla panchina poi scalzato da Zenga. «Ho incontrato Sarri – conclude Ferrero -, un uomo un po’ spartano, un vero toscano, per me un gigante buono. Non ho avuto il coraggio di prenderlo perché per arrivare a fare quel calcio ci mette quattro anni. È stato onesto con me, perché ha detto che avrebbe dovuto cambiare mezza squadra. Ho scelto Zenga perché con una squadra molto fisica e qualche innesto possiamo fare molto bene».