Impresa incompiuta: la Sampdoria batte il Vojvodina ma saluta l’Europa
Non sarà una notte da incubo a rubarci i sogni di una stagione intera. La Sampdoria di Walter Zenga paga a carissimo prezzo l’andata del terzo turno di qualificazione all’Europa League, non riuscendo al “Karađorđe” di Novi Sad – malgrado la prestazione di buona qualità – a ribaltare la frittata di Torino. Così il Vojvodina finisce battuto 2-0 (Eder al 15′ e Muriel al 71′) ma felice. Umore opposto per i blucerchiati, autori di una prova di orgoglio, che se non altro spezza il peggior ciclo di risultati europei (erano cinque le gare senza successi). Ora non resta che concentrarsi sul campionato, e più tardi sulla Coppa Italia, perché oggi si saluta l’Europa. E non è certo bello dirsi addio, semmai: arrivederci e a presto.
Primo tempo. Le opzioni di formazione per il Doria si contano sulle dita di una mano. Gli infortuni negano possibilità e cambi, nonostante tutto Zenga passa dal 4-3-3 di una settimana fa a un 4-3-1-2 più equilibrato, dove Soriano agisce da pendolo tra i reparti avanzati e Coda fa da spalla a Silvestre. Che è il primo – insolitamente – a cercare la porta: stangata da fuori destinata al fondo. Fondo che invece va a prendersi Muriel al 15′ prima di scaricare sul rimorchio di Eder, che punta l’angolino con il mirino e va in rete a dodice stelle per la prima volta in carriera. Il gap scende di una tacca, che potrebbero essere due quando Krsticic imbuca per Soriano: destro secco su Zakula e il 2-0 evapora al 36′. Si va negli spogliatoi nelle stesse condizioni di sette giorni fa, solo che a parti invertite.
Secondo tempo. Il quarto d’ora nella pancia di uno stadio strapieno – anche per via degli oltre 300 tifosi blucerchiati – fa tuttavia meglio ai padroni di casa. E difatti sono i biancorossi a uscire con miglior piglio dai blocchi, tanto che Fernando spende immediatamente un giallo e Viviano ringrazia sé stesso e il cielo per due parate – su Vasilic 56′ e Ivanic ’58 – dall’alto coefficiente di difficoltà. Il gioco con l’andare del cronometro finisce per frammentarsi in una catena di cartellini (Maksimovic, Coda e Eder) che solo una combinazione in velocità tra gli attaccanti doriani spezza per un attimo. Eder riceve da Muriel, controlla e con un tacco sopraffino attiva il colombiano che gonfia la rete, al volo, con il mancino.
Finale. Mancherebbero 20 minuti, ma la cortina di cambi (Bonazzoli, Ivan e Wszolek nella Samp; Palocevic, Lakicevic e Babic per gli slavi) e di altre ammonizioni (Krsticic, Cassani e Ivan) fa sì che la formazione blucerchiata perda il filo del gioco e la via verso la porta. La stanchezza poi fa il resto. L’orgoglio non basta per passare, ma al 90′ la testa è alta. Avanti Sampdoria, la strada è lunga.
Vojvodina 0
Sampdoria 2
Reti: p.t. 15′ Eder; s.t. 26′ Muriel
Vojvodina (4-2-3-1): Zakula; Vasilic, Pankov, Djuric. Nastic; Sekulic, Maksimovic; Stanisavljevic (42′ s.t. Lakicevic), Ivanic (48′ s.t. Babic), Puskaric (33′ s.t. Palocevic), Ozegovic.
A disposizione: M. Kordic, Pekaric, Pavkov, Stamenic..
Allenatore: Zlatomir Zagorcic.
Sampdoria (4-3-3): Viviano; Cassani, Silvestre, Coda, Zukanovic; Barreto, Fernando, Krsticic (34′ s.t. Ivan); Soriano (40′ p.t. Wszolek), Muriel (30′ s.t. Bonazzoli), Eder.
A disposizione: Brignoli, Salamon, Regini, Oneto.
Allenatore: Walter Zenga.
Arbitro: Raczkowski (POL).
Assistenti: Lisrkiewicz (POL) e Obukowicz (POL).
Quarto ufficiale: Kwiatkowski (POL).
Note: ammoniti al 6′ p.t. Soriano, al 2′ p.t. Fernando, al 18′ s.t. Maksimovic, al 20′ s.t. Coda, al 25′ Krsticic, al 38′ s.t. Cassani e al 44′ s.t. Ivan per gioco scorretto, al 23′ s.t. Eder per proteste; recupero 1′ p.t. e 4′ s.t.; spettatori 12.000 circa; terreno di gioco in buone condizioni.