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Ottima prova: la Juventus vince lo Scudetto ma la Sampdoria le tiene testa

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Ottima prova: la Juventus vince lo Scudetto ma la Sampdoria le tiene testa

Un’ottima prova non basta. La Sampdoria esce dall'”Allianz Stadium” senza punti ed è un vero peccato, perché per gran parte della partita – terzultima di un mini-torneo serratissimo e quasi senza tregua – i blucerchiati hanno tenuto testa ad una Juventus che al triplice fischio si è laureata Campione d’Italia per la nona volta di fila. Eppure i ragazzi di Ranieri – per una fetta di gara perfino in inferiorità – hanno veramente fatto sudare le proverbiali sette camicie ai migliori in circolazione. Un po’ di dispiacere c’è, e non potrebbe essere altrimenti. Ma lo spirito è quello giusto e da qui bisogna ripartire, e non solo per queste ultime uscite della Serie A 2019/20.

Confronto. Quattro minuti spaccati e Augello pennella dalla corsia mancina per la testa di Ramírez: Szczesny blocca. Al 10′ Chabot si oppone a Ronaldo in allungo, si fa male al piede sinistro e, malgrado la voglia di restare in trincea, al 22′ fa posto a Léris. Depaoli, inizialmente schierato sulla linea a quattro dei centrocampisti, arretra così di qualche metro mentre Tonelli si accentra dopo un avvio da terzino destro. Anche la Juve cambia per infortunio: Danilo ha la peggio in seguito ad un contrasto aereo con Ramírez (fasciato ma sempre arruolabile) e Sarri lo sostituisce con Bernardeschi. Al minuto 35 Quagliarella impegna Szczesny dalla distanza, segno che il Doria regge il confronto e prova pure ad offendere.

Sotto. Il capitano si ripete al 38′, quando Jankto lo pesca in area e strozza troppo il mancino tra i guanti dell’estremo avversario. I bianconeri perdono anche Dybala ma la qualità resta massima: al 40′ dentro Higuain. Cuadrado e Ronaldo sparano alto, Bernardeschi centra la porta dritto per dritto trovando Audero sulla propria strada al 44′ e, in pieno recupero, calcia sopra la traversa una punizione. E, sempre da uno schema su un piazzato, origina il vantaggio di casa a tempo ormai scaduto: Pjanic batte basso per Ronaldo, lasciato colpevolmente solo, che fredda Audero. Immeritatamente rientriamo sotto.

Peccato. Tra il 5 e il 9′ andiamo tre volte ad un passo dal pareggio. Jankto centra per Léris che gira con il piatto sinistro e fa la barba al palo con Szczesny immobile. Vola invece il portiere polacco a togliere dall’angolino basso una punizione a giro di Ramírez, che sul corner seguente trova lo stacco di Tonelli: palla fuori di un soffio. Peccato. Giochiamo bene, creiamo occasioni e l’1-1 sarebbe sacrosanto, anche al 12′, quando Ramírez impatta con la fronte un traversone di Depaoli e Szczesny para senza problemi. Più difficile al quarto d’ora l’intervento di Audero a stoppare Ronaldo, imbeccato da Rabiot.

Ripartire. E nel nostro momento migliore gli avversari colpiscono. Corre il 22′: l’arbitro non ravvisa un intervento dubbio su Tonelli, Audero non trattiene un tiro di Ronaldo e Bernardeschi brucia Augello sulla ribattuta. È un duro colpo ma non molliamo: Quagliarella squilla e Szczesny risponde al 27′. Gabbiadini entra (per Jankto) e per poco non fa subito il 2-1 su assist di Depaoli: De Ligt ci mette la coscia e salva tutto. Scavallata la mezzora un’ingenuità del già ammonito Thorsby ci fa chiudere in dieci ma non per questo ci arrendiamo. Quaglia ci riprova e Bonucci fa muro mentre Higuain si mangia il tris da pochi passi. Che non arriva nemmeno dal dischetto perché Ronaldo – dopo un fallo di Depaoli su Alex Sandro – coglie in pieno la traversa. E perché Yoshida salva un gol già fatto di Bonucci. Cambia poco: lo Scudetto si colora ancora di bianconero, la Samp si tiene la sua salvezza. Una certezza da cui ripartire.

Juventus     2
Sampdoria 0
Reti: p.t. 52′ Ronaldo; s.t. 22′ Bernardeschi.
Juventus (4-3-3): Szczesny; Danilo (20′ s.t. Bernardeschi), Bonucci, De Ligt (34′ s.t. Rugani), Alex Sandro; Rabiot, Pjanic (34′ s.t. Bentancur), Matuidi; Cuadrado, Dybala (40′ s.t. Higuain), Ronaldo.
A disposizione: Pinsoglio, Buffon, Ramsey, Demiral, Olivieri, Muratore, Zanimacchia.
Allenatore: Sarri.
Sampdoria (4-4-2): Audero; Tonelli, Yoshida, Chabot (22′ p.t. Léris), Augello; Depaoli, Thorsby, Linetty, Jankto (28′ s.t. Gabbiadini); Ramírez (46′ s.t. Maroni), Quagliarella.
A disposizione: Seculin, Falcone, Bonazzoli, Askildsen, La Gumina, Ferrari, Murru, Rocha, Bertolacci.
Allenatore: Ranieri.
Arbitro: Fourneau di Roma 1.
Assistenti: Giallatini di Roma 2 e Costanzo di Orvieto.
Quarto ufficiale: Piccinini di Forlì.
VAR: Banti di Livorno.
AVAR: Alassio di Imperia.
Note: espulso al 32′ s.t. Thorsby per doppia ammonizione; ammoniti al 45′ p.t. Pjanic, al 47′ p.t. Thorsby, al 51′ s.t. Tonelli, al 21′ s.t. Jankto, al 24′ s.t. Bernardeschi, al 35′ s.t. Cuadrado, al 43′ s.t. Depaoli per gioco scorretto, al 40′ s.t. Rabiot per comportamento non regolamentare; recupero 6′ p.t. e 3′ s.t.; terreno di gioco in buone condizioni.

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