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Palombo: «Noi siamo la Samp, dobbiamo entrare in campo pià

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Palombo: «Noi siamo la Samp, dobbiamo entrare in campo pià

Angelo Palombo dà la carica in vista della gara di sabato contro l'Inter e non si spaventa per il possibile impiego al centro della difesa, di fronte all'attacco atomico nerazzurro: «Se il mister chiama, io sono pronto. Come tutti i miei compagni».

13 palomboAngelo Palombo è uno di quelli che parlano con gli occhi. Sempre disponibile, positivo, propositivo, il giovane mediano blucerchiato non dice mai di no, alimentando l’entusiasmo di chi gli sta accanto e trascinando il gruppo. Un veterano nello spirito insomma, nonostante la carta d'identità gli passi appena 25 anni, da compiere in realtà fra pochi giorni, precisamente il 25 settembre. Doti importanti quelle che Angelo si porta dentro, doti che non sono mai sfuggite a Walter Novellino, tanto da suggerire al tecnico di puntare ancora una volta su di lui sabato contro l'Inter. Probabile infatti un impiego del centrocampista al posto dello squalificato Falcone, al centro della retroguardia doriana.

Un sabato a San Siro… Un passo significativo, voluto da molti viste le ottime prestazioni già fornite dal ragazzo di Ferentino nel bunker difensivo, un passo che Palombo non ha paura di fare: «Che ruolo dovrò ricoprire lo vedremo sabato: se l'attaccante, il difensore o il centropanchinaro – scherza come di consueto Angelo -… A parte tutto, io resto a disposizione del mister, come lo sono i miei compagni, le sue decisioni le accettiamo con grande serenità».

Taglio col passato. Il match contro l'Empoli ha riacutizzato il male che aveva segnato l’ultima parte della scorsa stagione: «Io penso che ci si debba dimenticare in fretta delle cose brutte come si è fatto con le cose belle, considerato anche che le note positive in questi anni sono state molte di più rispetto alle negative… E' chiaro che non si sia iniziato nel migliore dei modi, però sabato abbiamo una partita importante e possiamo giocarcela. Avremmo tutti dato la testa per vincere domenica, per dare soddisfazione al pubblico, al nostro allenatore, alla società; purtroppo non ci siamo riusciti ma è solo la prima… Non c'è nessuna continuità con la stagione passata».

"Noi siamo la Samp". Dopo i 28 minuti di domenica, si sono aperti tanti interrogativi. La Samp che non sa vincere, la Samp che ha paura. Secondo Palombo c'è una sola cura: «Dobbiamo entrare in campo più convinti, noi dobbiamo capire che siamo la Samp e in una gara come quella di domenica non doveva esserci storia. Già da sabato si dovrà ripartire col coltello fra i denti e così via fino in fondo».

Il "nuovo Cannavaro". Insomma, la determinazione non manca di certo ad un giocatore che si è scherzosamente ribattezzato il "nuovo Cannavaro": «Magari… Cerco di dare il meglio di me anche in difesa, dove conta più la testa che la corsa. Si fa meno fatica forse a livello fisico rispetto al centrocampo, ma è assai superiore lo stress psicologico. Devi sempre anticipare l'avversario, soprattutto con l'intuizione e ci dev'essere massima concentrazione perché ogni errore lo si paga caro. Se riesci ad arrivare prima con la testa, in quel ruolo lì puoi fare veramente bene».

Contro i giganti. Gli si fa notare che, se Novellino lo schiererà al fianco di Gigi Sala, Angelo sabato si troverà di fronte Crespo, Ibrahimovic oppure Adriano, tre bruttissimi clienti anche per i difensori più navigati: «Si tratta di tre grandi giocatori, poi in panchina hanno anche un certo Cruz… Diciamo che c’è un'ampia scelta… In ogni caso, per me è lo stesso: l'importante è uscire da San Siro con una bella prestazione».

Novellino. Parlando di Novellino: in questi giorni le responsabilità dei risultati negativi sono state attribuite in gran parte proprio al tecnico blucerchiato. Palombo non ha dubbi: «Quando si perde si perde tutti insieme, dispiace leggere e sentire certe cose perché nessuno è in discussione, siamo liberi di lavorare serenamente con la massima tranquillità. Colpe del mister ce ne sono poche, non mi pare giusto addossarle tutte a lui, non è nemmeno corretto nei confronti di una persona che ha dato, sta dando e darà ancora tanto. Siamo noi che dobbiamo darci da fare perché in campo non ci va mica Novellino…».

Nella foto Pegaso, Angelo Palombo contro Davide Moro durante la gara di domenica con l'Empoli.

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