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Bonazzoli-Delvecchio, la Samp conquista le semifinali

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Bonazzoli-Delvecchio, la Samp conquista le semifinali

La Samp si guadagna l'Inter: dopo il successo di Marassi batte il Chievo anche a Verona e centra l'accesso al penultimo atto della Coppa Italia con una rete di Bonazzoli nel primo tempo (pareggia Marcolini) e un colpo di testa di Delvecchio nel finale.

17_golbonazzoli.jpgDopo 13 anni, lo si può dire di nuovo: la Sampdoria è in semifinale di Coppa Italia. L'ultima volta accadde nel 1993/94, stagione che portò nella bacheca della società la quarta coppa della sua storia. All'epoca il numero 10 del Doria lo portava sulle spalle un certo Roberto Mancini – che quella finale però non la giocò -, oggi Mancini è invece il tecnico dell'Inter dei record, contro cui la Samp si giocherà l'accesso alla finalissima mercoledì prossimo a Marassi e mercoledì l'altro a San Siro.
Niente di meglio per la trama di un libro a tema sentimental-nostalgico, niente di peggio forse per scendere in campo, perché l'Inter è forte, fortissima e alla Tim Cup tiene in modo particolare, avendola vinta due volte negli ultimi due anni. Ci sarà da combattere, ma non diciamo nulla di nuovo. Più che altro, ci sarà da dosare le energie, da studiare l'avversario, perché contro i nerazzurri la Samp giocherà tre volte in otto giorni – considerando l'impegno di campionato in programma a Marassi tra le due sfide di Coppa. Che non è cosa da trascurare…
Eppure il pomeriggio di Verona non ha portato solo buone nuove. La semifinale la Samp l'ha pagata cara, l'ha pagata con l'infortunio di Volpi – sospetta lesione alla coscia destra, il che significa uno stop potenzialmente lungo -, un prezzo alto che rischia di dar molto fastidio alla truppa di Novellino. E lo staff medico mette in conto pure il problema Castellazzi: il portiere rimedia una distorsione al ginocchio che lascia spazio a Zotti – arrivato per tempo… -, ma frena l'ex bresciano, anche se ancora non si sa per quanto. Gli accertamenti daranno risposte entro domani sia sulle condizioni del numero uno blucerchiato che su quelle del capitano.
Bisogna aspettare insomma, mentre ci si gode il sapore di un risultato che rende sorridente Walter Novellino, mai così avanti in Coppa Italia da quando allena. Ma il Chievo, venendo alla gara di mercoledì sera, non ha giocato per far passare i 90'. I ragazzi di Del Neri anzi si sono dimostrati in palla, come palesato nelle ultime apparizioni in campionato. Dopo il vantaggio di Bonazzoli – bravo il bomber a buttarla dentro dopo un tentativo sfortunato di Bazzani -, i clivensi hanno infatti trovato subito la via del pareggio con un gran gol di Marcolini (girata in area, Zotti fermo) e nel secondo tempo si sono avvicinati al vantaggio con una traversa colpita nel primo quarto d'ora e con diverse opportunità, mal gestite dagli avanti in maglia gialloblù.
Per contro, la Samp si è resa pericolosa con Bazzani in un'occasione sprecata dal centravanti bolognese al 12', prima di raddoppiare nel finale di tempo grazie al gol di Delvecchio. Bella la conclusione di testa del centrocampista di Novellino, Squizzi tenta invano di togliere dalla porta il pallone che nel frattempo ha battuto sul legno: il gol è valido e la Sampdoria chiude definitivamente – siamo al 40', il Chievo dovrebbe far tre gol in cinque minuti… – il discorso qualificazione.
Non solo, per i blucerchiati arriva anche un record importantissimo. Nelle sette gare di Coppa fin qui disputate, la Samp ne ha vinte altrettante. Si tratta dell'unica squadra partita dai preliminari estivi ad essere giunta fino al penultimo atto del torneo: un risultato che inorgoglisce, soprattutto pensando alle 7 vittorie filate che non lasciano scampo ad alcuna interpretazione. Novellino e ragazzi si presentano al cospetto dell'Inter di Mancini con il curriculum immacolato ed il sogno – ormai sempre meno offuscato – di poter riabbracciare una Coppa che ha sempre portato bene ai colori blucerchiati. Forse è entusiasmo, forse utopia, forse fantasia. Ma chi, fra coloro che hanno nel cuore i colori più belli del mondo, non ci ha già pensato su almeno una volta? Sarà dura, durissima. Ma arrivare fin qui come ci si è arrivati, impone molto più che un tentativo.

Chievo Verona

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