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La Sampdoria a Tripoli contro la nazionale libica

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La Sampdoria a Tripoli contro la nazionale libica

Mercoledì prossimo, 14 febbraio, Samp di scena allo stadio "Undici Giugno" di Tripoli per un'amichevole contro la nazionale libica. Spiega il presidente Garrone: «Una sfida sportiva che porta un messaggio di pace».

08_sportforpeaceE' ufficiale, cadono gli ultimi veli: la Samp vola a Tripoli e mercoledì prossimo, il 14 febbraio, affronterà in amichevole allo stadio "Undici Giugno" la nazionale libica (si gioca alle 17 locali, le 16 in Italia). Il sorriso sul volto del presidente Riccardo Garrone è di quelli soddisfatti: «Il momento che sta attraversando il nostro calcio è confuso e delicato – spiega il massimo dirigente blucerchiato -, ma posso confermare questo avvenimento già annunciato qualche tempo fa e reso possibile dalla volontà del governo libico, della Erg e, ovviamente, della Sampdoria».

Sport for Peace. E' questo il nome della manifestazione, ed è questo il tasto su cui batte Garrone ripensando alla lunga storia dei rapporti tra Libia e Italia: «Da mesi i due governi parlano e lavorano per arrivare a realizzare finalmente un atto di riconciliazione definitiva tra i due paesi – ricorda il presidente della Samp -, e anche se la nostra partita resta essenzialmente un avvenimento sportivo non posso non sottolineare come assuma un significato capace di andare oltre il gioco e il calcio. In un contesto internazionale di continue tensioni noi andiamo a giocare una partita per la pace, io mi auguro contribuendo ad un dialogo, quello tra Libia e Italia, estremamente importante».

Uno stadio pieno di entusiasmo. Assieme al presidente, al tavolo delle conferenze di Bogliasco, siedono il figlio Edoardo (presidente di Erg) e Saadi Gheddafi, che dell'iniziativa è l'interprete principale. E' proprio lui, forse, il più felice: «Allo stadio di Tripoli sventola già la bandiera della Samp – racconta -, e alla partita assisteranno 60mila e più tifosi. Non solo io, tutti in Libia siamo soddisfatti ed entusiasti per questo evento: e se poi io non riuscirò a giocare, visto che mi sono infortunato, poco importa perché è l'amichevole in sé ad essere importantissima».

Un messaggio di pace. E' il Gruppo Erg, il motore dell'evento. «Con questa partita – interviene Edoardo Garrone – portiamo un messaggio di amicizia, una risposta positiva alle varie tensioni di questi tempi… Per questo ci tengo particolarmente a ringraziare la Federazione calcistica della Libia, della quale saremo ospiti fin dalla partenza da Genova: Italia e Libia sono paesi vicini che spero possano esserlo ancora di più, socialmente ed economicamente. Se la nostra amichevole contribuirà al raggiungimento di questo obiettivo non potremo che esserne felici non solo come famiglia Garrone, non solo come Erg, non solo come Sampdoria ma anche e soprattutto come cittadini italiani».

Da Juventus-Parma alla Samp. L'antefatto è datato 2001, Supercoppa Italiana: Juventus-Parma si gioca a Tripoli. «Un precedente che dà risalto alla nostra gara», riprende Riccardo Garrone. Che prosegue: «Visto l'apprezzamento che questa iniziativa ha riscosso anche a livello governativo, sarei veramente contento se potessero unirsi a noi tutte le persone che abbiamo invitato: dal ministro Melandri al presidente del Coni Petrucci fino al Commissario della Figc Pancalli. Primo, sarebbero partecipi di un bell'evento. Secondo, la loro presenza significherebbe il raggiungimento di un'intesa per il superamento di un momento terribile come quello che sta attraversando il calcio italiano».

Regole e tifosi. E' un punto del quale parlare anche presentando un evento gioioso e nel nome della pace, quello dei fatti di Catania e delle misure adottate dallo Stato. Garrone non scappa: «Quando sono entrato nel calcio e ho incontrato per la prima volta Beppe Marotta, sentivo dire in giro che le regole nel calcio fossero non-regole. Qui no. Come le ho semrpe rispettate nella mia vita di imprenditore, così ho voluto fosse anche alla Sampdoria: nessun conflitto e massima trasparenza nei vari rapporti, compreso quello con i tifosi. Avremo norme severissime, ma penso che i veri tifosi possano accettare il sacrificio. Loro sono azionisti della società, e penso a quella festa continua che è la Sud: canti, balli e salti per un'ora e mezza… Uno spettacolo unico».

Nella foto Pegaso, Saadi Gheddafi con Riccardo ed Edoardo Garrone durante la conferenza stampa.

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