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Franceschini: «Lottiamo per conquistare l’Europa»

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Franceschini: «Lottiamo per conquistare l’Europa»

Ha voglia di Uefa, l'esterno della Samp: «Siamo in lotta con altre tre o quattro squadre, ma abbiamo le carte in regola per farcela». E garantisce per sé: «L'infortunio è passato, sono pronto».

02_franceschini.jpg«Sto bene, l'infortunio è superato. Non ci voleva, ma è alle spalle». Sorride, Daniele Franceschini: il problema muscolare che l'ha tolto di mezzo per la sfida di Milano, riconsegnandolo solo a mezzo servizio per l'Atalanta, è un fastidio dimenticato. «Purtroppo è arrivato in un momento in cui sia fisicamente sia mentalmente ero in forma – aggiunge l'esterno -, e fermarmi qualche giorno non è stato il massimo, ma credo di aver recuperato la condizione. Sono pronto, insomma».

Obiettivo Uefa. Finisse oggi il campionato, con Inter e Roma in finale di Coppa Italia, la Samp – settima – sarebbe in Europa. Diventa questo, l'obiettivo? Rimanere lì e godersi, alla fine, la seconda qualificazione in Uefa dell'era Garrone? «Siamo lì a giocarcela con altre tre o quattro squadre – risponde Franceschini -, e abbiamo le carte in regola per far bene. Non ci nascondiamo, l'obiettivo è quello». Chiaro e diretto, Daniele. Che prosegue: «Abbiamo avuto qualche momento di difficoltà, d'accordo, ma l'idea di lottare per l'Europa l'abbiamo sempre avuta… Non per i primi sei posti, quelli sono già assegnati, ma per il settimo ci siamo. Siamo stati bravi e fortunati a vincere uno scontro diretto come quello con l'Atalanta, quel che conta è andare avanti così».

Ritorno a Roma. Franceschini a Roma c'è nato, e con la maglia della Lazio ha fatto tutta la trafila dalle giovanili all'esordio in A (a Marassi). E l'emozione di tornare all'Olimpico è qualcosa di vero, di innegabile: «E' sempre particolare giocare lì – conferma lui -, la Lazio mi ha lanciato a questi livelli e io la porto sempre nel cuore». Non sarà una passeggiata, anzi: «E' una squadra forte, quella che ci aspetta, con ottimi giocatori e un allenatore (Delio Rossi, ndr) che negli anni è migliorato tantissimo, ottenendo sempre dei risultati. Io l'ho avuto a Lecce, è bravissimo a tirare fuori il meglio dai suoi giocatori e sa metterli in campo alla perfezione… Forse come organico ci sono squadre superiori, ma la sua Lazio tiene comunque testa: ha forza fisica, organizzazione tattica, tanta concretezza… E anche se la giornata non è delle più felici, riescono a limitare i danni o a trovare il colpo vincente».

Continuità. Quella che la Samp ha trovato a sprazzi, quest'anno, e che le tre vittorie nelle ultime quattro giornate sembrano aver riavvicinato: «A inizio anno siamo partiti in sordina – ammette Franceschini -, ma adesso stiamo ritrovando il passo di prima di Natale. Siamo in un buon momento, la testa e le gambe girano bene: a Milano non meritavamo di perdere, speriamo che con la vittoria sull'Atalanta sia girata dalla nostra anche la fortuna…».

Uno stadio diverso. Quello di mercoledì scorso, con buona parte dei tifosi rimasti fuori: «Credo – chiude Franceschini – che la nostra tifoseria debba essere da esempio per tutto il calcio italiano, in quanto a correttezza. Certo, non è bello giocare senza il solito incitamento, ma se hanno deciso per questa protesta è perché hanno motivazioni serie e valide».

Nella foto Pegaso, Daniele Franceschini, 31 anni, prima stagione alla Samp.

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