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Delvecchio: «Umili e determinati per sperare ancora»

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Delvecchio: «Umili e determinati per sperare ancora»

La Uefa resta lì, pochi punti più su. E non è un reato crederci ancora: «A patto di rimanere umili e smetterla di perdere punti per strada. A cominciare da sabato sera: col Palermo bisogna vincere».

14_delvecchioE' strana la stagione di Gennaro Delvecchio. A stare bassi, un frullato d'emozioni, un continuo sali e scendi fatto di nazionale, gol, panchine e squalifiche. Restano due mesi: «E voglio viverli col coltello tra i denti, pronto a dare tutto».

Rabbia e orgoglio. Non ha perso la grinta, Gennaro. Anzi. Parte da lontano, nel ripensare la sua annata: «Sono soddisfatto di come sono partito, del precampionato, dei primi tempi. Poi ho passato un periodo bruttissimo, inutile negarlo: qualche problema fisico e, al momento di riprendermi, la squalifica di tre giornate che mi ha tagliato le gambe. Adesso sono ancora più determinato di prima: garantisco».

Un momento cruciale. Il suo rientro a pieno titolo coincide e con l'infortunio di Volpi e – soprattutto – con una serie di partite che devono necessariamente chiarire quali, a conti fatti, siano le possibilità di trasformare un sogno europeo in realtà. E' davvero il crocevia di una stagione, questa sfida col Palermo? «Forse così è troppo – smorza Delvecchio -, ma di sicuro abbiamo davanti una partita importantissima. Il discorso è semplice: ci mancano due, tre, forse quattro punti per avere la posizione che meritiamo. Penso a Roma, dove abbiamo lasciato un punto, penso al Cagliari quando ne abbiamo persi due… Però questo è il passato, basta, chiuso. C'è il Palermo, non ci resta che prenderci la vittoria». Insomma: la Uefa resta lì, qualche punto più su, e crederci non è mica un delitto… «E infatti siamo carichi – conferma Delvecchio -, sappiamo che basta poco per continuare a sperare. Rimanere umili e andare avanti per la nostra strada, questo ci vuole».

Il Palermo. Squadra di valore, ma allo stesso tempo squadra che non si ritrova. Delvecchio ne traccia un quadro preciso: «Loro hanno speso tantissimo, hanno obiettivi importanti e grandi qualità… Penso saranno amareggiati per tutto quello che stanno lasciando per strada: ecco, noi per strada non dobbiamo più perdere nulla, a cominciare da sabato. Bisogna tornare a essere quelli di qualche partita fa: concreti, decisi. Mi spiego meglio: col Cagliari ci sta concedere qualche palla gol, nessun problema, ma pur soffrendo deve finire 1-0. Guardate la Lazio: ci ha fatto gol, poi noi abbiamo sfiorato il pareggio, abbiamo attaccato, colpito un palo… Ma hanno vinto loro, e adesso sono in piena Champions League. Quindi, massima cattiveria agonistica e massima determinazione».

Strategie a centrocampo. Non è un mistero che Delvecchio, nel 4-4-2 che fa da anni le fortune della Samp, renda diversamente che non in una mediana a tre. E se fosse questa, la chiave per affrontare il Palermo? Lui sorride: «Sarei contento, chiaro». Poi allarga il tiro: «Quando abbiamo giocato con i tre mediani ho sempre fatto bene. Nel caso, mi auguro di ripetermi… A patto però di vincere, quella è l'unica cosa che conta: sia per i punti, sia perché il mister potrebbe poi riproporre la cosa. Ma se non si porta a casa il successo cambiare modulo non sarà servito a niente».

Il mio futuro. C'è anche tempo per guardare oltre. Giugno: cosa fa Delvecchio? La risposta è pronta, viene da dentro: «Il mio futuro è qui. Ho altri due anni di contratto, se la società decide di continuare questo rapporto a me non dispiace affatto. Tutt'altro».

Nella foto Pegaso, la gioia di Gennaro Delvecchio e Angelo Palombo dopo la rete del numero 17 al Cagliari.

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