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Romeo dolceamaro e la Primavera cade con la Juventus

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Romeo dolceamaro e la Primavera cade con la Juventus

La Primavera di Alberto Bollini esce sconfitta dalla sfida al vertice con la Juventus: Romeo illude con un capolavoro ma nella ripresa fallisce il rigore del 2-2.

31_bolliniromeoNon bastano gli sforzi di un'ottima Samp, non basta un capolavoro di Romeo, non basta il ritorno al calcio giocato di Terlizzi dopo i mesi passati a sistemare una schiena mai a posto: a Vinovo fa festa solo la Juventus, che vince in rimonta e conquista, con due giornate d'anticipo, l'aritmetica sicurezza d'aver vinto il girone. Atalanta e Samp, che in più devono ancora riposare, non possono più raggiungerla. La sconfitta sulle spalle blucerchiate pesa, è chiaro: e perché la Samp non la meritava, e perché complica dannatamente la strada al secondo posto. Resta un obiettivo possibile, è un obiettivo importante: non tanto per la qualificazione (passano le prime quattro, e la Samp ha già sbrigato la pratica fin dal pareggio infrasettimanale conquistato sul campo del Parma) quanto per un ottavo di finale contro un'avversaria arrivata più indietro nel proprio girone e – ancor di più – con la gara di ritorno in casa.

Le attese e l'illusione. Bollini deve rinunciare a Ferrari e Azor, il primo di ritorno dalla trasferta con la nazionale e il secondo in viaggio per Verona con la prima squadra, Chiarenza è costretto a fare a meno di Giovinco, chiamato da Deschamps a far panchina in B; ci sono, però, Romeo e Lanzafame, protagonisti attesi della grande sfida con i loro 14 e 15 gol. La partenza è della Samp, subito pericolosa con un gran bel destro, di piatto, di Cucciniello: Trini è attento e ci mette una pezza. Non può nulla, però, al quarto d'ora: Romeo lascia scorrere il pallone fuori area, guarda la porta e centra il sette con un sinistro al volo di una bellezza imbarazzante. 1-0.

Il pericolo sventato. Il colpo è di quelli pesanti. Non che alla Juventus la sconfitta possa creare enormi problemi, ma perdere in casa non sarebbe certo il modo migliore per avvicinarsi alla fase finale: e però la Samp controlla bene per un altro quarto d'ora, attenta a non concedere spazi e pronta a riaffacciarsi in avanti non appena ce ne fosse l'occasione. Quando però i bianconeri si svegliano, beh, la partita cambia: prima ci provano Maniero e Venitucci (sul primo è attento il Di Gennaro, sul secondo il pallone sibila a lato), quindi Lanzafame s'infila in area e trova, steso dal numero 1 del Doria, il rigore che cercava. Però lo sbaglia: destro lento e fuori misura.

La risposta bianconera. Sembra un segno, non lo è. La Juventus reagisce ancor più furiosa e trova il pareggio: Maniero se ne va per vie centrali e di destro mette sul palo lungo, dove Di Gennaro non riesce ad arrivare. Non finisce lì, perché passano tre minuti e ci vuole un'uscita disperata del portiere della Samp per negare a Lanzafame un incredibile sorpasso. Il fischio di fine primo tempo arriva subito dopo.

L'equilibrio tiene. Ripresa, e Bollini toglie Cissé inserendo Rossini per riequilibrare il centrocampo. La sfida sembra adagiarsi sul pari, ma è un'impressione che dura una decina di minuti al massimo. Trini è decisivo su Romeo quando Marilungo lascia sul posto Campagna e mette in mezzo per la deviazione di punta del numero 9, poi ancora Di Gennaro e ancora Lanzafame: controllo, girata da due passi e respinta d'istinto e tecnica.

Il gol e il rigore fallito. Poi la Juventus passa. E' un lampo, un traversone di Maniero che dalla destra squarcia tutta la difesa del Doria e trova Lanzafame solo e pronto dentro l'area piccola: il tocco è facile, le distanze con Romeo sono ristabilite, la partita sembra sistemata. L'occasione per rimetterla a posto ce l'avrebbe proprio Romeo, 4' più tardi, con un rigore che si procura Arnulfo (dentro per Cucciniello): ma Trini dice ancora una volta no, e Castellazzi non arriva a ribattere dentro. Allora sì, la partita non ha più nulla da dire. Escono prima il Bianco della Samp e Lanzafame, cacciati dall'arbitro, e resta un attimo a Terlizzi per sfiorare il pareggio dal limite, su punizione. Trini, guardacaso, dice no. E finisce così, 2-1 per la Juventus. Samp sconfitta, ma a testa alta: e senza che nulla ne esca compromesso.

Juventus      2
Sampdoria   1
Reti:
15' p.t. Romeo, 42' p.t. Maniero; 24' s.t. Lanzafame.
Juventus (3-5-2): Trini; Lagnese, Di Berardino, Pisani; Cuneaz (34' p.t. Campagna), R. Bianco, De Ceglie, Venitucci, Rodriguez (26' s.t. Furgato); Maniero (36' s.t. D'antoni), Lanzafame. Allenatore: Vincenzo Chiarenza.
Sampdoria (4-3-2-1): Di Gennaro; Enow, Ciancio, Terlizzi, G. Bianco; Cucciniello (26' s.t. Arnulfo), P. Castellazzi, Koman; Marilungo (40' s.t. Diarra), Cissé (1' s.t. Rossini); Romeo. Allenatore: Alberto Bollini.
Arbitro: Aureliano di Bologna.
Note: espulsi al 31' s.t. Lanzafame e P. Bianco; ammoniti al 14' p.t. Bianco, al 20' p.t. P. Castellazzi, al 32' p.t. Di Gennaro, al 19' s.t. Romeo, al 21' s.t. Di Berardino; recupero p.t. 1', s.t. 3'.

Nella foto Pegaso, l'illusione: Alberto Bollini e Alessandro Romeo si godono il momentaneo vantaggio.

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