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Palombo: «Daremo tutto per far tornare l’entusiasmo»

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Palombo: «Daremo tutto per far tornare l’entusiasmo»

Non ha dubbi Angelo Palombo sugli obiettivi da inseguire nel finale di stagione: «Vogliamo ricreare l'entusiasmo nei tifosi, quello che è un po' sceso tra la fine dell'anno scorso e parte di questo».

09_palomboE' il martedì tra Chievo e Torino, nella sala stampa del Mugnaini di Bogliasco sale Angelo Palombo, sempre più avviato verso i galloni di leader della Sampdoria. Presente e futura. Il centrale di Ferentino ha l'aria serena – dov'è la novita? – e svaria su tutti i temi del momento blucerchiato.

Parola d’ordine: entusiasmo. «Cercheremo di finire questo campionato con un unico obiettivo primario – esordisce sicuro Angelo -: ricreare il clima di entusiasmo che si è un po' rotto tra la fine della scorsa stagione e parte di questa. La gente che viene allo stadio la dobbiamo far innamorare, non disinnamorare. Pensiamo solo a vincere più partite possibile, il resto lo vedremo più avanti».

Senza vittorie da quattro turni. In secondo piano dunque risultati e classifica, anche se tre pareggi negli ultimi tre impegni (di cui due in casa) non rappresentano un bottino esaltante: «Già – conferma Palombo -, sono un po' pochini… Al di là di come sono arrivati, si tratta senza dubbio di un risultato non dico negativo, ma comunque non totalmente soddisfacente. Restano in ogni caso 9 partite, magari facciamo 27 punti e tra un mese e mezzo ci troviamo a parlare di tutt'altro… Il calcio è strano, tutto può accadere. L’importante è impegnarsi al massimo».

Rimpianti. Sbirciando il calendario, si trovano tante partite in cui era lecito attendersi qualche cosa in più. Palombo non si nasconde: «La Samp aveva le possibilità per metter via un bottino maggiore. In alcune occasioni, non siamo stati fortunati, ma è anche vero che in altre ci siamo mangiati i punti da soli. Salvo però la mentalità: entriamo sempre in campo per vincere, poi a volte va bene, altre no».

4-1-4-1, modi e tempi. Caratteristica di quest'ultima parte di stagione è il cambio di modulo adottato da mister Novellino, passato dal 4-4-2 in linea al 4-1-4-1. «Ci troviamo bene con questo schieramento – assicura il numero 17 del Doria -, ma è ovvio che, non avendolo mai applicato, si debba mettere in conto il rodaggio. Vedo comunque nel gruppo grande disponibilità ad imparare, ad incamerare informazioni ed esperienza. Con questo spirito tutto è più semplice».

Sabato di Pasqua, sabato di Toro. Sabato pomeriggio, a Marassi, arriverà il Torino di De Biasi. All'andata – in panchina c’era ancora Zaccheroni – finì 1-0 per i granata, con la rete su rigore di Rosina. Incontro che Palombo non ha dimenticato: «Si tratta di una delle partite di cui parlavo prima, una di quelle in cui si poteva fare di più. Ma questo ormai è il passato ed il presente ci prospetta un match difficile, contro un Toro motivato che sta giocando bene, con ottimi giocatori e con Rosina, bravissimo a puntare la porta. Dall'altra parte naturalmente ci saremo noi: inutile dire che vogliamo assolutamente vincere, soprattutto davanti al nostro pubblico».

Gradinata Sud, quanto ci manchi. Pubblico che nelle ultime giornate, a causa dell'ormai nota protesta, si è fatto sentire solo a metà: «Non ci siamo abituati – dice Palombo -, perché i nostri tifosi di solito aiutano la squadra in maniera incredibile. E' difficile giocare senza di loro, anche se, come ho detto tante volte, comprendo le ragioni di questa, è giusto sottolinearlo, civilissima protesta. Posso solo sperare che tornino presto a darci una mano, ne abbiamo bisogno».

Prove di mira e un sogno. Il gol di Quagliarella contro il Chievo ha scatenato gli entusiasmi di mezza Europa, riconducendo anche alla rete segnata da Palombo col Cagliari. Un tiratore, Angelo, che si sta scoprendo a poco a poco: «Sono molto migliorato dalla distanza negli ultimi anni, anche se ancora devo fare tanta strada. A volte, mi porto sui 30 metri e potrei calciare, ma lo faccio meno di quanto forse dovrei. Ci lavorerò su. Spero comunque di riuscire a fare altri 2-3 gol prima della fine del campionato, sarebbe un sogno per me».

Nazionale e richieste. Dopo la stagione ad alti livelli fin qui disputata, Angelo sperava in una chiamata da parte del ct azzurro Donadoni. La convocazione non è arrivata ma, in parallelo, ecco alcune voci che vorrebbero gli interessamenti di diverse formazioni importanti sul centrocampista doriano. «E' una soddisfazione sentire il mio nome accostato a questa o a quella squadra, significa che ho fatto bene. Tutto ciò non cambia comunque il mio pensiero: alla Sampdoria sto benissimo, penso solo a questa maglia. La Nazionale? Ci speravo, ma non c'è stata la possibilità di unirmi al gruppo. Ovviamente l'allenatore fa le sue scelte, che sono da rispettare, io continuerò ad impegnarmi al massimo per guadagnarmi la maglia azzurra».

Nella foto Pegaso, Angelo Palombo – sempre più simbolo della Samp – con la fascia da capitano al braccio.

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