U.C. Sampdoria Sampdoria logo

Walter Novellino e la Samp: grazie di tutto, mister

News

Walter Novellino e la Samp: grazie di tutto, mister

Si chiude dopo cinque, indimenticabili anni l'avventura di Walter Alfredo Novellino sulla panchina della Samp: con lui l'immediato ritorno in A, la Uefa, il sogno Champions League.

31_novellinouefaUn amore sfiorisce ed affiorano immediatamente i ricordi, quando ancora nemmeno ti sei lasciato. Walter Novellino sta vivendo gli ultimi giorni da allenatore della Sampdoria, dopo cinque stagioni aggredite col morso di chi ha fame, così come piace al tecnico di Montemarano. Ultimi giorni in blucerchiato che aprono inevitabilmente il cassetto della memoria. Cosa c'è e cosa resterà in quello di Novellino solo lui lo sa, il resto è bene spolverarlo.

La carriera da giocatore. L'autostrada del calcio per Novellino si apre all'inizio degli anni '70, quando il futuro tecnico esordisce in Serie A con la maglia del Torino (stagione 1972/73). La girandola di trasferimenti lo porta poi al Perugia, al Milan – dove vince lo scudetto della stella nel 1978/79 – e all'Ascoli del presidente Costantino Rozzi, che lo stesso Novellino definirà «un secondo padre».

Il soprannome. Il ragazzo di Montemarano (dove è nato il 4 giugno 1953) è un centrocampista dalle doti offensive, grintoso, un trascinatore dai piedi buoni. Le sue doti di combattente lo condurranno all'accostamento con il pugile argentino degli anni '70 Carlos Monzon, soprannome che Novellino si porta dietro ancora oggi.

Gli inizi da tecnico. Terminata la carriera in calzoncini e maglietta, Novellino tenta la via della panchina. La sua avventura comincia nel 1990 nel settore giovanile del Perugia, dove resta fino al dicembre del 1992, quando viene chiamato alla guida della prima squadra in Serie C1. L'anno dopo, Novellino passa al Gualdo in Serie C2, dove vince il campionato guadagnandosi la conferma. Particolarmente fortunata pure la stagione successiva, dove Monzon in C1 fa terzo: siamo nel 1994/95. Il 1995/96 è l'anno del gran ritorno a Perugia, in Serie B, ma qui le cose non vanno troppo bene: dopo 5 gare Novellino viene esonerato e nel settembre 1995 è già senza una panchina, costretto ad attendere un anno per poter riprendere ad allenare. Il mister irpino continua comunque in B dodici mesi dopo a Ravenna, conducendo i giallorossi emiliani ad un grande ottavo posto. E' il momento del gran salto: Zamparini lo vuole nel suo nuovo Venezia, Novellino risponde con un secondo posto e la promozione (storica) in Serie A, la prima delle sue quattro. Siamo nel 1997/98.

Gli anni del grande salto. Sono questi gli anni in cui Monzon si afferma in maniera definitiva. Nel 1998/99 Novellino conosce l'esordio in A da allenatore, sempre sulla panchina del Venezia. Alla fine arriverà una miracolosa salvezza al decimo posto, che però non gli varrà la Serie A. L'anno successivo infatti, è il momento del Napoli, di nuovo in B. Scelta del cuore da parte di Novellino e scelta fortunata da parte della società partenopea che con lui torna immediatamente nel massimo campionato (stagione 1999/2000). Il Napoli però non conferma il mister della promozione per la Serie A, costringendolo a ripartire in cadetteria alla guida del Piacenza. Il ruolino, nonostante la delusione con gli azzurri, non cambia. Nel 2000/01 è di nuovo grande cavalcata in B con secondo posto e Serie A. Stavolta i piacentini si tengono stretto il loro allenatore, che li conduce ad una serena salvezza (12° posto). Ma l'altalena non ha da finire. Al cellulare di Novellino giunge una chiamata importante, quella della Sampdoria.

L'arrivo in blucerchiato. E' l'estate del 2002, il nuovo presidente doriano Riccardo Garrone vuole il ritorno in A della Samp dopo tre stagioni di oblio e incarica Beppe Marotta di allestire una squadra in grado di centrare l'obiettivo. Il primo nome sulla lista di Marotta è Walter Alfredo Novellino, che accetta di sposare il progetto a lungo termine del Doria. In quella stessa sessione di mercato arrivano così i Bazzani, i Volpi, i Bettarini e molti giovani interessanti come Gasbarroni e Rabito, insieme ad un certo Angelo Palombo… Novellino tiene fede alla sua fama e al primo anno porta in A la Sampdoria con un mese d'anticipo. Il 2002/03 è un anno trionfale sotto tutti gli aspetti: la Samp vince pure i tre derby contro il Genoa (2 in campionato, 1 in Coppa Italia) mandando in tripudio mezza città e facendo tornare l'entusiasmo sopito dopo la retrocessione del 1999.

La A e l'Europa. Nel 2003/04 la Sampdoria torna nel massimo campionato e lo fa da matricola ambiziosa. Sotto la guida di Novellino, confermatissimo ed amato dal pubblico, il Doria si piazza ottavo ad un passo dalla qualificazione Uefa che sfugge soltanto nelle ultime giornate. Ma è il 2004/05 il torneo più importante degli ultimi anni blucerchiati. Con 17 vittorie ed 11 pareggi, la Sampdoria sfiora il quarto posto e la qualificazione ai preliminari di Champions League, traguardo solo sognato fino a pochi anni prima. Per un solo punto Flachi e compagni perdono l'Europa con le orecchie, aprendosi però le porte per la Coppa Uefa.

La notte di Lens. Il 2005/06 inizia con grandissimo entusiasmo, la Samp è tornata in Europa dopo quasi dieci anni e l'ambiente è caldo. La prima parte di stagione è ottima, fino alla sciagurata notte di Lens, dove la qualificazione sfugge all'ultimo minuto, chiudendo – di fatto – un ciclo. Da quella sera di metà dicembre, le cose peggioreranno a tal punto da far temere il peggio nel finale di campionato. Il 15° posto – ottenuto anche grazie alla grande carica infusa dal mister irpino ai suoi – salverà comunque la Samp.

Il presente. E siamo ai giorni nostri. Stagione a metà quella appena conclusa, che ha comunque regalato un nono posto di tutto rispetto e volendo la possibilità di giocarsi – attraverso l'Intertoto – la qualificazione in Uefa. Il commiato migliore insomma per uno come Walter Novellino, che a perdere non ci sta mai.

Grazie mister. Cinque anni sono tanti, soprattutto nel calcio di oggi. Ma il grazie di società e tifosi a Walter Novellino non è naturalmente solo per il tempo trascorso a Genova, tempo che lo ha reso in ogni caso il secondo allenatore di sempre per presenze nella storia del club. Il grazie è innanzitutto per i risultati: una promozione (alla grande) al primo tentativo, un ottavo ed un quinto posto in Serie A, con la parentesi del 15° e di nuovo una nona prestigiosa piazza nell'ultimo torneo sulla panchina blucerchiata. Senza dimenticare le buone prestazioni in Coppa Uefa e la semifinale di Coppa Italia ottenuta quest'anno. A livello gestionale, Novellino è stato impeccabile, tenendo sulla corda la squadra nei momenti di difficoltà e fornendo sempre e comunque le motivazioni necessarie. Che si può aggiungere? «L'eredità di Novellino sarà molto pesante». Le parole di Beppe Marotta spiegano tutto, il calore del pubblico in Sampdoria-Catania – per chi c'era e se lo ricorda – spiega anche di più. Quella di Walter Alfredo Novellino a Genova insomma, è la storia di un uomo e di un allenatore che ha fatto la storia della Sampdoria, da qualunque parte essa la si voglia guardare. Perciò: grazie mister!

Nella foto Pegaso, 8 maggio 2005: la Samp di Walter Alfredo Novellino riconquista l'Europa.

altre news