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Poli: «Guardo Volpi, ascolto Mazzarri. E imparo»

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Poli: «Guardo Volpi, ascolto Mazzarri. E imparo»

Classe 1989, classe da vendere. Il giovane talento ex Treviso si racconta: «Sono qui per imparare, e il mister è uno bravissimo ad insegnare il suo calcio. Io come Volpi? Ma figuriamoci: lui è uno dei più forti d'Italia».

11_poliAndrea Poli è arrivato in silenzio lo scorso inverno, quando giocava ancora nel Treviso. Lui è di Vittorio Veneto, è cresciuto lì e con quella maglia ha conquistato l'azzurro delle nazionali giovanili («All'Europeo Under 19 ero sottoleva, non è andata benissimo: ma quella maglia è unica») e le prime presenze in Serie B. Quindi, a maggio, da protagonista assoluto, la qualificazione alla fase finale del campionato Primavera in cui la Samp ha sfiorato lo scudetto: il Treviso non c'era mai arrivato.
Oggi è cominciata un'altra avventura, con quel blucerchiato assaggiato ad aprile con le visite mediche e il primo giro nella sede di Corte Lambruschini. Lui non sta nella pelle: «Sono qui, in un gruppo fantastico pieno di grandi giocatori… E' splendido».
Si racconta, Andrea: «Gioco in mezzo al campo, centrocampista. Forse più di qualità che non un incontrista, ma non certo ai livelli di uno come Volpi: lui è ancora oggi uno dei più forti d'Italia, io posso solo star qui a guardarlo cercando ogni giorno, ogni allenamento di imparare qualcosa». Con l'aiuto di Mazzarri, ovvio: «Il mister mi ha colpito molto – ammette Poli -, spiega tutto quello che ha in mente ed è veramente attento ad ogni particolare. Mi ha fatto una grande impressione, e come lui tutti i ragazzi che sono diventati vicecampioni d'Italia con la Primavera: sono bravissimi».

Nella foto Pegaso, lo stile di Andrea Poli, centrocampista classe 1989.

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