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Garrone: «Il nuovo ciclo può dare grandi soddisfazioni»

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Garrone: «Il nuovo ciclo può dare grandi soddisfazioni»

Il presidente, in visita nel ritiro di Moena, affronta a 360° il mondo Samp. E sorride soddisfatto: «Le cose sono iniziate benissimo, e a Burgas abbiamo compiuto una vera impresa».

25_garronemazzarriE' salito nel ritiro estivo di Moena per conoscere la nuova Samp, il presidente Riccardo Garrone, giunto in Val di Fassa nella serata di ieri e sceso sull'erba del Cesare Benatti questa mattina per salutare di persona i calciatori e lo staff tecnico del suo Doria. Poi, l'incontro con i giornalisti al seguito della squadra nella sala stampa del campo lungo le sponde del torrente Avisio, incontro durante il quale il numero uno del club blucerchiato ha parlato un po' di tutto: la vittoriosa trasferta europea di sabato scorso in Bulgaria, le prime impressioni sulla gestione del tecnico Walter Mazzarri, il ritorno dopo otto anni di un campione come Vincenzo Montella, il nuovo ciclo che si apre dopo la separazione con Walter Novellino, il momento del calcio italiano e la questione stadio. Questi, in sostanza, i principali argomenti toccati da Garrone. Ed ecco le sue parole.

Una grandissima impresa. Da Burgas, la Sampdoria è uscita con un 1-0 dipinto d'oro, considerati anche i risultati di altre grandi (Atletico Madrid, Lens e Amburgo, giusto per fare qualche nome) che in Intertoto invece hanno faticato. Il presidente Garrone non ha dubbi in merito: «Si è trattato di una grandissima impresa – racconta -, la partita di sabato non era per nulla semplice: il grande caldo, ai limiti della sopportazione, ed il comportamento della tifoseria di casa, assai caloroso anche quello, rendevano le cose dure. Sono felice perché sabato abbiamo dato un segnale forte, sapevo che in Bulgaria sarebbe andata una squadra motivata».

Il nuovo ciclo. Del modo di lavorare del nuovo condottiero doriano, Garrone porta alla luce un fattore in particolare: «Mi è piaciuto molto lo spirito di gruppo che ho visto in campo, noto una crescita importante da parte dello spogliatoio e dello staff e la cosa mi fa davvero un gran piacere. Poi mi pare, anche se la stagione è appena iniziata e ci sarà tempo, che la squadra giochi bene ed è senza alcun dubbio un fattore positivo». Poi arriva la classica domanda: dove potrà arrivare la nuova Sampdoria? Garrone risponde così: «Questo nuovo ciclo mi sta già dando delle grandissime soddisfazioni, ma come sapete il pallone è rotondo e per valutare traguardi ed obiettivi bisogna attendere almeno dicembre. Valuteremo con calma quando il campionato sarà cominciato».

E intanto i tifosi sognano. Con l'arrivo di Montella, soprattutto, ma anche di tutti gli altri nuovi, l'entusiasmo dei tifosi è schizzato alle stelle. La Sud ribolle e sabato sera a Marassi ci si aspetta un'accoglienza da brividi per la Samp 2007/08. «Siamo tutti contenti di come sono iniziate le cose – ribadisce Garrone -, gli acquisti proposti da Marotta, Asmini e dai loro collaboratori rispondono ancora una volta alle esigenze della società. Quest'anno poi si è realizzato un mercato più vivo, anche grazie alla cessione della metà di Quagliarella, anche grazie al momento del calcio, nettamente più sereno rispetto a dodici mesi fa, quando sembrava che tutto dovesse sparire. I nostri parametri, in ogni caso, restano gli stessi e gran parte della tifoseria ha dimostrato di apprezzarli e di condividerli. Ciò non significa che non vogliamo disputare un campionato il più possibile interessante».

Il ritorno di un campione. Il colpo dell'estate blucerchiata, indiscutibilmente, è stato (almeno fin qui…) Vincenzo Montella. «Senza dubbio si parla di un calciatore di estrema qualità – conferma il presidente della Samp -, penso che si possa affermare che il colpo del nostro mercato è lui. Gli ho parlato telefonicamente quando è arrivato e l'ho conosciuto questa mattina a Moena: mi è parso motivato e sereno, ha tutte le carte in regola per tornare quel Montella che tutti ricordano con la nostra maglia».

Il derby. Il nome Montella, a Genova – ma anche a Roma, dove Vincenzo segnò 4 gol alla Lazio in una sola, storica partita confermandosi uomo da stracittadina -, somiglia molto ad un'altra parola: derby. «Il derby a Genova è un esempio per le altre città – ricorda Garrone -, penso si tratti di una partita fantastica. E poi sono imbattuto sui quattro derby disputati sotto la mia gestione: ne ho pareggiato uno (il primo, 0-0 l'anno precedente la promozione in A, n.d.r.) e ne ho vinti tre (la stagione della promozione, due in campionato e uno in Coppa Italia, n.d.r.). A parte le statistiche e le rivalità, cui solitamente resto abbastanza indifferente, resta il bellissimo spettacolo per la gente, che è poi la cosa principale».

Diritti tv e nuovi stadi. Già, lo spettacolo. Uno spettacolo che l'anno scorso ha rischiato di sciogliersi in maniera grave, dopo Calciopoli. Uno spettacolo che, per essere rianimato, ha bisogno secondo Riccardo Garrone di: «Nuovi stadi e la cessione collettiva dei diritti televisivi». Questi i punti cardine secondo il presidente blucerchiato, che va poi a snodarli: «I nuovi impianti sono fondamentali per mantenere il meraviglioso fenomeno sociale e popolare che è il calcio nel cuore degli italiani. La gente deve tornare negli stadi, certa di andare a vedere uno spettacolo in tutta sicurezza, il valore essenziale. Chiaramente ci sono grossi ostacoli da superare per realizzare i progetti in ballo, come ad esempio il nostro, su cui stiamo lavorando». Capitolo diritti tv. «La cessione collettiva dei diritti televisivi è stata adottata dal parlamento con una legge che mira ad una più equa ripartizione tra le società, per aumentare la competitività del campionato. Ora il comportamento dev'essere coerente allo spirito proposto dalla legge, non si deve più tornare al far west degli ultimi anni».

Nella foto Pegaso, la stretta di mano tra il presidente della Samp Riccardo Garrone e mister Walter Mazzarri.

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