U.C. Sampdoria Sampdoria logo

Troppa Inter e poca Samp, a San Siro non si passa

News

Troppa Inter e poca Samp, a San Siro non si passa

Bene i primi dieci minuti, poi Palombo e soci hanno dovuto chinare la testa di fronte ai campioni d'Italia: show di Ibrahimovic (doppietta) e tris di lusso firmato Figo.

26_caracciolosamuelQualcosa da rivedere c'è. Perché va bene l'abisso che separa dall'Inter, va bene avere due come Volpi e Montella a casa davanti alla televisione. Va bene, anche e soprattutto, arrivare con un derby appena giocato alle spalle e, forse, ancora la tensione da smaltire: ma chinare il capo – come direbbe Totò – a prescindere, quello no. la Samp esce sconfitta da San Siro, fredda e bagnata, e rimugina sulle sue colpe: dieci minuti a testa alta, un'altra decina a contenere, quindi un lampo di Ibrahimovic e il sipario che cala come la notte. Una reazione? Non pervenuta.

Illusione. E' in gran parte nuovo, l'undici che Mazzarri deve inventarsi: davanti a Mirante, confermato dopo la buona prova nel derby, va Sala con Campagnaro e Lucchini, quindi Zenoni a destra (finché non rientra Maggio, non può esserci respiro) e dall'altra parte Ziegler; Palombo al suo posto e Franceschini a quello di Volpi, Sammarco un po' più alto per dare una mano a Bellucci e Caracciolo di nuovo là davanti. Cerca di recuperare sostanza in mezzo al campo, il tecnico della Samp, e sotto il diluvio la Samp sembra dare qualche soddisfazione: parte con orgoglio, si fa viva con Campagnaro (piatto alto sulla traversa), tiene botta. L'Inter è lì, sorniona.

Il lampo. Con Bellucci comprensibilmente stanco – tira la carretta da inizio anno, del resto – e preso nel mezzo dalla difesa interista, la Samp diventa sterile. E crolla, all'improvviso, poco dopo il 20': scambio con Crespo, controllo in beata libertà e sinistro da fuori area a far male a Mirante e con lui ai mille saliti da Genova a tifare blucerchiato. E' il gol che l'Inter aspettava, covava quasi. Partita sbloccata, Doria chiamato a reagire. Ed è qui che si perde la partita, in una risposta che non arriva: il baricentro cammina all'indietro, Ibrahimovic e compagnia guadagnano metri e, come se ne avessero bisogno, fiducia. E sfiorano il raddoppio, con un diagonale di Cesar che esce e nemmeno si capisce come mai.

La svolta. Quando il secondo tempo inizia, Mazzarri non ha ancora cambiato nulla. Vuole una reazione, vuole vedere carattere e fame. Invece è costretto ad applaudire, e parecchio, quello svedese alto alto che con un tocco solo, per vie centrali, fa saltare tre (dicesi: tre) avversari, per ritrovarsi solo soletto a beffare Mirante. 4' della ripresa, Ibrahimovic. Inter-Samp 2-0: ciao, la partita praticamente finisce qui.

I cambi. Walter Mazzarri, comunque, non ci sta. Chiama Cassano, lo manda dentro già dopo nove minuti (fuori Franceschini, Sammarco scala all'indietro). Poi toglie Bellucci, sfinito, e ci prova con Delvecchio. Nel mezzo, la definitiva conferma che da San Siro si uscirà senza punti: Crespo serve Figo e gli apre la difesa con un movimento solo, il portoghese s'infila nella prateria e chiude ogni discorso. Cosa resta? Il tempo per rivedere in campo Bonazzoli a cinque mesi buoni dal crack col Torino (gli fa posto Caracciolo), quello per vederlo sfiorare il gol di testa. Nient'altro, la partita ha già detto tutto.

E ora l'Atalanta. Ci sta perdere in casa dell'Inter, chiaro. Il livello è un altro, e non è da questi campi che passano le speranze e le ambizioni della Samp. Tanto più con i cerotti e nelle gambe e nella testa le scorie di un derby sfibrante giocato appena tre giorni fa. Ma quello che non va giù a Mazzarri è quell'atteggiamento molle e rinunciatario visto dopo il gol di Ibrahimovic: una volta va bene, sibilerà nel ventre del Meazza il tecnico blucerchiato, poi mai più. L'Atalanta, parecchio in forma, arriva a Genova domenica pomeriggio. Serve un altro carattere, che questa Samp ha già dimostrato di avere. Basta tirarlo fuori.

Inter              3
Sampdoria   0
Reti:
23' p.t. e 4' s.t. Ibrahimovic, 13' s.t. Figo.
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Zanetti, Samuel, Cordoba, Maxwell; Dacourt, Cambiasso, Cesar; Figo (37' s.t. Suazo); Crespo (30' s.t. Pelé), Ibrahimovic (17' s.t. Adriano). A disposizione: Toldo, Burdisso, Stankovic, Cruz. Allenatore: Roberto Mancini.
Sampdoria (3-4-2-1): Mirante; Campagnaro, Sala, Lucchini; Zenoni, Franceschini (9' s.t. Cassano), Palombo, Ziegler; Sammarco, Bellucci (17' s.t. Delvecchio); Caracciolo (26' s.t. Bonazzoli). A disposizione: Castellazzi, Gastaldello, Pieri, Kalu. Allenatore: Walter Mazzarri.
Arbitro: Tagliavento di Terni.
Assistenti: Rossomando di Salerno e Strocchia di Nola.
Quarto uomo: Saccani di Mantova.
Note: ammoniti all'11' s.t. Ibrahimovic e al 24' s.t. Ziegler; spettatori 42.000 circa; recupero p.t. 1', s.t. 2'.

Speciale Inter-Samp. Clicca qui per sapere tutto sulla sfida del Meazza.

Nella foto Pegaso, Andrea Caracciolo prova a saltare Walter Samuel.

altre news

Spring Pack Insieme