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Mazzarri: «Ho visto segnali molto confortanti»

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Mazzarri: «Ho visto segnali molto confortanti»

Dopo due settimane di lavoro intenso, ecco il bilancio dell'allenatore blucerchiato: «Sosta utile, ci serviva per ricaricarci e ritrovare un po' di lucidità. Sono soddisfatto».

19_mazzarricassanoLa voglia cresce, il Parma s'avvicina. E Walter Mazzarri tira le fila di una settimana intensa, piena, finalmente tutta sua e tutta dedicata al lavoro. «Una settimana molto positiva», sorride il tecnico di San Vincenzo.

Lavoro. Quel che ci voleva, quello che Mazzarri inseguiva da tempo: «Era tanto che non si poteva lavorare così – ammette l'allenatore della Samp -, si son fatte esercitazioni sul possesso palla, sulle giocate a terra in velocità… Il gruppo mi ha seguito, ci ha messo la massima disponibilità: ho visto segnali confortanti». Condizione e serenità, insomma: «Esatto. C'era bisogno di rigenerarsi, di lavorare con tranquillità e ritrovare le energie che giocando ogni tre giorni fin dai primi di luglio inevitabilmente si perdono. Credo che questa sosta ci abbia ridato la lucidità necessaria per giocare in un certo modo».

Il tridente. Gira e rigira, non appena la mente passa al Parma, i nomi che vengon fuori sono quelli di Bellucci, Cassano e Montella. Ordine alfabetico, in tre là davanti per vedere l'effetto che fa: «Il prestigio e la carriera fanno pensare a loro – risponde Mazzarri -, ma io ho il massimo rispetto di tutti i giocatori che alleno. Lasciatemelo dire ancora una volta: chi gioca, soprattutto in attacco, deve star bene e sacrificarsi anche nel dare una mano al resto della squadra. Mi restano un paio di allenamenti, valuterò le condizioni fisiche della squadra e deciderò: con la curiosità di scoprire, una volta in campo, se le mie sensazioni erano quelle giuste».

La condizione. Sensazioni, quelle di Mazzarri, che scivolano tra le pieghe di una condizione da (ri)trovare. Come stiano veramente gli attaccanti, chi più chi meno a mezzo servizio prima della sosta, sta nelle parole del tecnico: «Li ho visti in crescita, sicuramente migliorati rispetto a due settimane fa. Cassano sta bene, anche se per vedergli dare il massimo bisognerà fargli giocare qualche partita in più, Bellucci mi sembra tornato ai suoi livelli… Via, ci siamo».

Noi e il Parma. Squadra nuova, il Parma di quest'anno. «Nuovo l'allenatore, nuovi parecchi giocatori», ricorda Mazzari. Che non si fida: «Quel che può fare una squadra non si sa mai, ci sono troppe variabili ad incidere. Hanno aperto un ciclo, come noi: strada facendo vedremo dove si può arrivare e per loro vale lo stesso discorso. Penso alla mia carriera: se lavori bene, tiri fuori anche quel che non pensavi di avere».

L'idea di gioco. Il tasto dolente, quello su cui battere da quando Volpi è arrivato a Genova, è che il capitano domenica non ci sarà. Cambia molto, nella testa di Mazzarri? Lui replica pronto, deciso. E chiude: «Uno come lui non c'è, ma lo si può sostituire. Certo, Sergio sa leggere e gestire le partite con un'esperienza che altri non hanno: ma non è che debba per forza cambiare l'idea di gioco di tutta la squadra, quando ci viene a mancare…».

Nella foto Pegaso, il tecnico della Samp Walter Mazzarri con Antonio Cassano.

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