Mazzarri: «Col Parma prova e vittoria importanti»

Il tecnico della Samp archivia soddisfatto la vittoria col Parma («La squadra mi è piaciuta parecchio») e guarda avanti: «A Catania senza far calcoli, mantenendo la nostra identità di gioco».

Due giorni dopo, il gusto del successo sul Parma non è ancora andato via. Walter Mazzarri se lo gusta appieno, com'è giusto che sia, ma poi tira dritto: si ricomincia a lavorare, la testa è già a Catania.

Niente svolte. La gara della svolta, l'hanno chiamata: un 3-0 che cambia una stagione. Mazzarri abbozza, corregge il tiro: «Non è tempo per queste cose – spiega -, ma di sicuro è stata una prova importante. Ci doveva dare convinzione, l'ha fatto. E la squadra mi è piaciuta: penso alla vittoria sull'Atalanta, quando i movimenti non erano stati quelli che volevo io, e dico che domenica è stata tutta un'altra cosa. Il Parma è partito deciso, quasi a sorprenderci, ma rivedendo la partita mi sono reso conto che le uniche occasioni in cui abbiamo sofferto sono state casuali, figlie di piccoli errori d'ingenuità: vuol dire che la squadra sa come stare in campo, sa come evitare di concedere spazi e pericoli». Anche se qualcosa da migliorare c'è: «Per dire, un paio di volte rinviando di testa abbiamo servito gli avversari, trasformando un possibile attacco in una situazione di difesa. Sono disattenzioni, imprecisioni, ma domenica potevano anche starci: i ragazzi erano carichi, tesi, e la partenza decisa del Parma ci ha messo addosso un po' di paura».

Catania e il Catania. E' tempo di pensare a quel che sarà, allora. Si va a Catania, contro una squadra che ha saputo cambiare tecnico senza perdere quell'incisività che, un anno fa, l'aveva portata a sognare l'Europa: «Giocare contro le squadre di Baldini non è mai semplice – attacca Mazzarri -, sono sempre molto organizzate. E poi non mancano i buoni giocatori. Oggi cominciamo a lavorare sui nostri errori di domenica, che sono sempre il punto di partenza: da domani si vedrà di trovare il modo di far male a questo Catania dove altri non sono riusciti». Ferma restando, però, l'identità che la Samp ha saputo trovare in questi tre mesi e mezzo. Mazzarri sorride: «Esatto, la mia idea è quella lì: casa o trasferta, provare sempre e comunque a fare le stesse cose. Poi però bisogna anche essere intelligenti, e capire che se non puoi giocare palla a terra devi cambiare qualcosa, trovare delle alternative».

Arrivano i gol. Un 3-0 come quello di domenica, tolto che basterebbero i punti a regalare un sorriso, lascia la bocca buona anche a leggere il tabellino: un gol Montella, due Bellucci. I gol degli attaccanti: «Vincenzo è cresciuto parecchio – racconta l'allenatore della Samp -, e se Claudio ultimamente era un po' appannato la colpa è solo mia che l'ho fatto giocare sempre e comunque… Ma sta rendendo ad altri livelli, davvero. Mi sono piaciuti tutti e due, sì: e molto. Per come sono in forma, per quello che hanno fatto vedere, ci penserò parecchio prima di lasciarli fuori. Tanto più che per Catania opzioni non ne ho poi moltissime, con Delvecchio fuori e Cassano da valutare».

Continuità. Cerca conferme, questa Samp: vinta una, serve continuità. Lo sa anche Mazzarri: «Dobbiamo trovarla e migliorare la qualità dei risultati – è l'ammissione del tecnico -, ma anche così questi 11 punti per me sono un bicchiere mezzo pieno. Sin qui ho ben poco da rimproverare ai miei giocatori, e credo che qualunque critico obiettivo riconoscerebbe che un paio di punti in più ce li meriteremmo». Punti da prendere a Catania, magari, e poi sotto col Milan: «Una partita alla volta, così bisogna ragionare. Dietro ad ogni mia decisione c'è solo la partita di domenica, pensare già a quella del mercoledì dopo distoglie l'attenzione e fa del male. Vediamo di recuperare qualche giocatore, vediamo di mettere in campo la miglior formazione possibile: e andiamo a giocarcela, senza far calcoli».

Nella foto Pegaso, Walter Mazzarri durante la vittoriosa sfida contro il Parma.