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Mazzarri: «Perché non posso sperare nell’impresa?»

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Mazzarri: «Perché non posso sperare nell’impresa?»

Il tecnico della Samp fa rotta su Roma: «Loro sono forti, i più forti insieme all'Inter. Ma io voglio andare in campo a cercare la vittoria: nel calcio tutto può succedere…».

20_mazzarri«Ricordo un anno, a Reggio Calabria. Arrivava la Juventus, che non aveva ancora perso: ci andò tutto bene, d'accordo, ma quella partita la vincemmo noi. E allora perché non ci devo sperare? Ci spero sì, anche a Roma. Ci spero sempre». Walter Mazzarri ha voglia d'impresa, non ci gira attorno: sa che la sua Samp è in crescita, e sa che nel calcio molte l'improbabile non è impossibile. A Roma senza sentirsi battuti, dunque: anzi.

Roma da battere. E' una squadra matura, quella di Spalletti. Anche se viene da due mezzi passi falsi (il doppio pareggio di Livorno e Torino) e da una caduta (ancora a Torino). Che Mazzarri, comunque, non considera: «Io penso alla Roma del campionato – spiega il tecnico della Samp -, in Coppa Italia gira e rigira è tutta un'altra storia. Resta la principale concorrente dell'Inter, e andiamo ad affrontarla a casa sua: troveremo una squadra concentrata, arrabbiata. A prender punti faremmo un'impresa». Impresa che servirebbe assai, peraltro: «Sarebbe importante per la crescita del mio gruppo – è la conferma di Mazzarri -, per dare più forza alla mentalità che sta nascendo. Io dico la verità: metterei subito la firma per ripetere una prestazione come quella di domenica scorsa, contro la Fiorentina. Giocando così anche con le grandi i risultati arrivano, non ci piove… Ecco, vorrei chiudere l'anno con una prestazione all'altezza delle ultime uscite, con una squadra che pensa a far male e non si chiude anche perché, di riffa o di raffa, questi in una partita la giocata la inventano di sicuro… Se li facciamo preoccupare, invece, qualche chance anche per noi ci esce».

Assenze. Qualche problema, a tirar giù la formazione, non manca neanche stavolta. Cassano in testa, poi Sala quasi certamente fuori, Sammarco dolorante, Bonazzoli e Accardi in risalita dagli infortuni. Ma non c'è da piangersi addosso: «Dico la verità, emergenza vera non è – sorride Mazzarri -. In difesa almeno tre sani, da mandare in campo, ce li ho. E anche l'ossatura c'è: ho fiducia in chi giocherà, so che mi potrà dare quel che chiedo». Cassano no, però. E la rabbia ancora non è passata: «Col quarto uomo no, non m'è passata. Resta un'ammonizione gratuita, anche se devo ammettere che l'arbitro ha poi saputo usare un po' di buon senso evitando di dar peso alla reazione del ragazzo: ha capito cosa stava succedendo, avrebbe anche potuto tirar fuori il rosso ma giustamente ha chiuso un occhio. Che poi Cassano sia poco tutelato è un altro discorso, anche se in un certo senso è vero: falli ne subisce parecchi, vorrei solo gli fosse dato modo di esprimere il proprio talento… Di certo dispiace non avere Antonio a Roma: era una freccia nel nostro arco, e non è un mistero che nelle ultime partite avesse dato qualcosa in più degli altri. Bonazzoli? Sì, posso dirlo: il primo candidato a giocare è lui. Sta bene, l'ho visto carico e deciso: ieri ha avuto un piccolo problema, ma per sabato dovrebbe essere a posto». Si va cercar l'impresa.

Nella foto Pegaso, l'allenatore della Samp Walter Mazzarri.

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