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Torneo Ravano e molto altro: la Samp per i giovani

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Torneo Ravano e molto altro: la Samp per i giovani

Presentata in sede la 24.a edizione del Torneo Ravano Erg, in programma dal 29 aprile al 15 maggio; di pari passo le altre iniziative promosse dalla società tra i giovani per una corretta interpretazione dello sport.

12_carolimarottaterziLo dice con un sorriso pieno d'orgoglio, Beppe Marotta: «Il Ravano è il fiore all'occhiello di questa società, un fenomeno straordinario capace di imporsi a livello europeo». Lo dice con la convinzione di chi sa di portare avanti un progetto ambizioso eppure semplice, diretto, genuino; un progetto – ideato ventiquattro anni fa da Paolo Mantovani – che ha saputo rinnovarsi mantenendo inalterate le proprie caratteristiche, quella gioia e quell'allegria che ne fanno un appuntamento fisso per chiunque sia bambino a Genova (e non solo, ormai) e quella funzione educativa che gli vale l'apprezzamento di insegnanti e spettatori. Torneo Ravano Erg, dunque: anno ventiquattro, Vaillant Palace, sorteggio dei gironi il 22 aprile e tutti in campo dal 29 aprile al 15 maggio.

Il Ravano. A Corte Lambruschini, a presentare le iniziative dell'U.C. Sampdoria per i giovani, gli onori di casa li fa il Direttore. Con lui ci sono Cristina Serra e Marco Caroli, responsabili rispettivamente di "Impariamo allo stadio" e del Ravano, e Alessandro Terzi, segretario generale del settore giovanile. Si parte, com'è logico, dal grande torneo per le elementari. «Si può cominciare dai numeri – spiega Caroli -, numeri che fanno di questa manifestazione il torneo scolastico più grande d'Europa. 287 squadre un anno fa con 3.500 bambini e 15.000 spettatori, l'85% delle scuole elementari genovesi coinvolte e il progressivo e deciso allargamento, grazie alla collaborazione con Carlin's Boys, Cisano ed Azzurri Magra, alle altre province… Ma non è inseguire nuovi record quello che ci preme, nonostante l'indubbio piacere che si provi: il Ravano vuole e deve promuovere i valori educativi di questo sport, come fa da quando è nato, e allo stesso tempo deve essere un momento di gioco, di divertimento per tutti quanti. Per questo abbiamo modificato quello che sul regolamento era solamente un invito in norma vera e propria: al Ravano tutti i bambini devono giocare almeno un tempo, che siano più dotati tecnicamente o meno». Via alle gare, insomma, ricordandosi che si tratta di un grande gioco; aspettando le sorprese previste per il gran giorno delle finalissime…

Uno stadio anche per noi. Non finiscono qui, le iniziative della Samp per i più giovani. Chi era allo stadio lo scorso dicembre, per la sfida con la Fiorentina, si ricorderà di quello spicchio di distinti vestito a festa: erano in mille, mille bambini delle società dilettantistiche della regione ospiti in uno degli stadi più affascinanti del nostro calcio. Quella giornata, resa possibile solamente dalla collaborazione con il comitato ligure del Settore Giovanile Scolastico (presidente Massimo Blondett in testa), si ripeterà – tanto per cominciare – altre tre volte: domenica prossima, per Sampdoria-Catania, poi il sabato di Pasqua per la sfida con il Cagliari e quindi il 6 aprile, quando a Marassi arriverà il Livorno. Perché questo invito? Perché è lo stesso momento storico a richiederlo: il calcio ha bisogno di rilanciarsi, di ripartire dalla base. Perché non si può cambiare il calcio senza cambiare la mentalità di chi lo pratica, di chi lo segue, di chi lo guarda. Portare allo stadio i bambini, far vivere loro una giornata di sport, di tifo sano e corretto, significa insegnare loro a vivere nel rispetto degli altri e delle regole.

Impariamo allo stadio. Altra pagina, altra iniziativa. "Impariamo allo stadio", giunto alla sesta edizione, è un appuntamento ormai irrinunciabile nelle primavere blucerchiate. Fortemente voluta dalla Samp, in collaborazione con l'Assessorato allo Sport del Comune di Genova, questa manifestazione porta i ragazzi delle elementari a conoscere da vicino lo stadio in ogni suo aspetto: spogliatoi, sala stampa, l'erba del campo, la tribuna… Una visita guidata con professori d'eccezione (un giocatore della prima squadra – ha cominciato Daniele Gastaldello – insieme al tecnico della Primavera Fulvio Pea e ai dirigenti della società) per conoscere da vicino i protagonisti del gioco più amato in Italia e il loro teatro. «"Impariamo allo stadio" – spiega Cristina Serra – vuole essere un contributo per esprimere i principi fondamentali e la vera essenza di questo sport. Noi vorremmo che i tifosi di domani sappiano vivere un calcio sereno, e viverlo in maniera equilibrata e piacevole: nel rispetto di tutti, perché senza rispetto non può esserci spettacolo».

Gli incontri. La carrellata di iniziative si chiude con l'ultima nata – ma non per questo meno importante. La presenta Alessandro Terzi: «E' la prima volta per la Sampdoria – racconta – ed è anche la prima volta sul territorio cittadino. Si tratta di una serie di incontri formativi rivolti ai genitori dei ragazzi del nostro settore giovanile, vale a dire coloro che insieme a noi e insieme alle istituzioni scolastiche devono curarne l'educazione e la crescita. Sia chiaro, rimane ben saldo un presupposto: in nessun caso la società di calcio si sostituisce alla famiglia, l'unico ambiente nel quale devono formarsi carattere e personalità. Ma un confronto, crediamo, può essere utile». Ecco allora un ciclo di incontri con una squadra di esperti del settore: Furio Dioguardi (professore di Attività Motoria e Sportiva dell'Età Evolutiva presso l'Università di Genova), la dottoressa Anna Rosa Proface (piscologa dello sport e psicoterapeuta, collabora con l'Istituto di Medicina dello Sport di Genova e con il Settore Giovanile Scolastico della Figc Liguria), Giulio Peirone (professore di Psicologia del Lavoro, Educazione degli Adulti e Pedagogia Sperimentale all'Università di Genova) e alla dottoressa Cristina Reviati, assistente alla Facoltà di Scienze della Formazione di Genova.

Parola a Blondett. La conferenza stampa si chiude con il saluto del presidente del comitato ligure del Settore Giovanile Scolastico, Massimo Blondett: «Lo spirito che anima la Sampdoria in tutte queste iniziative – sottolinea con orgoglio – è lo stesso spirito che anima il nostro lavoro. Abbiamo dei principi, vogliamo che gli uomini di domani sappiano interpretare questo sport e gli stadi come momenti di partecipazione, di spettacolo, di divertimento, e questo vuole la Samp. Vi garantisco che altrove trovare una sinergia del genere non è affatto semplice, anzi, mentre quando bussiamo alla porta blucerchiata troviamo sempre aperto: e di questo non posso che essere grato al dottor Marotta e a tutta la società».

Nella foto Pegaso, il Direttore Beppe Marotta insieme a Marco Caroli e Alessandro Terzi.

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