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Palombo: «Nelle difficoltà abbiamo saputo esaltarci»

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Palombo: «Nelle difficoltà abbiamo saputo esaltarci»

Centrocampista, spesso pure capitano, leader di questa Samp che sogna l'Europa: «Sono orgoglioso, le responsabilità aiutano a far bene. E la squadra viaggia: in emergenza abbiamo tirato fuori il meglio».

21_festapalomboIl rischio c'è, inutile girarci attorno. Dopo tre vittorie di fila – e che vittorie – rilassarsi potrebbe pure esser naturale, quasi ovvio. Ma infilati in piena zona Uefa, vicini ad un sogno molto più grande e con alle porte un Cagliari risorto dalla miseria, beh, rilassarsi non sarebbe poi una grande idea. E questo Angelo Palombo lo sa: «E' la partita più difficile – attacca -, e bisogna far punti. Certo, rischiamo qualcosa dopo un successo come quello di Milano: ma dobbiamo giocare come sappiamo e tirar fuori una grande prestazione, il resto non conta».

Tanto più che il Cagliari, questo Cagliari, è un'altra squadra rispetto a quella che un paio di mesi fa sembrava già condannata…
«Vero, sono in gran forma. Non ci voleva, preferivo beccarli in un altro momento… Davanti hanno dei ragazzi veramente bravi, in più sono quasi tutti giovani e fisicamente ci daranno del filo da torcere fino all'ultimo secondo. E ora che sono tornati in corsa verranno col coltello tra i denti, decisi a cercar punti per salvarsi: spero solo ci lascino qualche spazio, perché ormai a Marassi si difendono tutti in 11…».

Come ci si riprende dopo un successo come quello di Milano?
«Siamo stati bravi a gestire l'entusiasmo, che fa sempre bene ma non deve essere eccessivo: altrimenti entri in campo scarico, e nel calcio di oggi non te lo puoi permettere… Certo, è stata una serata fantastica per una squadra come noi: ma siamo pronti, concentrati sul Cagliari».

Passa anche da qui la rincorsa all'Europa? Magari pure a quella grossa…
«Siamo lì, stiamo facendo bene e vogliamo continuare su questa strada. Certo, sognare la Champions League è incredibile e davanti abbiamo una squadra come il Milan che al di là della sconfitta ha un organico superiore a quasi tutti… Noi ce la mettiamo tutta, domenica dopo domenica. Alla fine vedremo».

Sognando pure l'Europeo, no? A Milano, sugli spalti, c'era anche Roberto Donadoni.
«Io ho cercato di dare il massimo, come sempre. Spero sia contento di quello che sto facendo e che magari a giugno possa avere un pensiero per me, altrimenti sarà una delusione ma lo capirò: in nazionale c'è già un gruppo solido, in cui la concorrenza è enorme. Io ci credo, comunque».

La Samp è diventata grande proprio quando infortuni e squalifiche l'hanno azzoppata. Cos'è scattato nelle vostre teste?
«Forse è stata proprio la voglia di dimostrare che siamo squadra a prescindere dai campioni e dai nomi. Cassano è un grande e quando tornerà sarà un valore aggiunto, ma anche senza di lui o senza Bellucci siamo un bel gruppo: nelle difficoltà ci siamo esaltati, ecco».

Sei diventato il leader di questa Samp, Angelo?
«Il ruolo aiuta, sei lì nel mezzo a far girare la squadra… Io la responsabilità la sento, mi aiuta a far bene e i compagni mi rispettano: ne sono orgoglioso».

Nella foto Pegaso, l'esultanza di Palombo al triplice fischio: Samp batte Milan 2-1.

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