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Bianco: «Un sorriso, la coppa… Sono senza parole»

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Bianco: «Un sorriso, la coppa… Sono senza parole»

Genovese e sampdoriano, come Vince Fiorillo. E' un'emozione particolare, quella dell'esterno che ha segnato il rigore decisivo: «Solo i ragazzi della Sud potrebbero capire come mi sento…».

11_festabiancopolikomanSampdoriano dentro lo è davvero. Non lo ha mai negato né nascosto. Gianluigi Bianco, esterno sinistro classe '89 della Primavera della Samp, è un piccolo giovane senatore della formazione di punta del nostro Settore Giovanile.

Rigore. E' lui che ieri sera ha regalato la Coppa ai blucerchiati con il penalty decisivo. Un rigore che Gian non scorderà mai, perchè nel calcio vincere è possibile, ma farlo con la maglia della squadra del cuore è assai meno probabile. Per questo il successo di Bergamo resterà impresso nella memoria di Bianco vita natural durante: «Stamattina ho aperto gli occhi, seppur a fatica – racconta lui, felice ed emozionato -, e qasi mi veniva da ridere. Avevo questo sorriso che proprio non andava via dal mio viso. E' stato strano. Poi sono arrivato qui al campo e negli spogliatoi insieme ai miei compagni ho trovato la Coppa ad accoglierci. E' stato bellissimo… da rimanere senza parole».

Sampdoriano dentro. Sono in due… Lui e Vincenzo Fiorillo. Genovesi e sampdoriani. Due cuori blucerchiati per i quali questa Coppa non può avere un significato uguale a quello del resto dei loro compagni. «Credo proprio di no… Penso che solo i tifosi della Gradinata Sud potrebbero sentire le nostre stesse emozioni. E per questo il mio ringraziamento, oltre alla mia famiglia, va a quei tifosi che anche ieri a Bergamo ci hanno seguito per sostenerci fino all'ultimo rigore».

Una Coppa da sogno. E' lì, negli spogliatoi del campo 3C di Bogliasco, che la Coppa è tornata a farsi riabbracciare dai nostri ragazzi. Tutti a guardarla perché sarà anche scontato, ma questa Coppa Italia Primavera è proprio stupenda. «Sì sì – conferma Gian -, sarà una banalità ma non smetterei di guardarla, baciarla e toccarla. E' bellissima. Ieri sera alzarla al cielo sotto la pioggia è stato assolutamente indescrivibile. Ho ancora i brividi sulla pelle adesso».

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Nella foto Pegaso, la corsa e le urla felici di Bianco, Poli e Koman dopo il rigore decisivo.

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