Mazzarri: «Samp, sei ancora padrona del tuo destino»
Il tecnico della Samp manda giù a fatica la sconfitta di Reggio («Brucia ancora, e brucia parecchio») ma guarda avanti: «Contro l'Udinese sarà una sfida aperta, bella e complicata».
Walter Mazzarri non cerca giri di parole. Non fanno per lui. E la rabbia, quella rabbia che cova da domenica pomeriggio, sta nelle sue parole come nei suoi occhi: «Mi brucia, aver perso così. Mi bruciava a fine partita e dopo averla rivista mi brucia ancora di più». Non resta che imparare dai propri errori, allora, e provare a dimenticare tutto domenica, contro l'Udinese: tanto più che, giornata storta a parte, i risultati delle altre alla Samp non hanno detto mica male.
Domenica no. La testa torna ancora al Granillo, passaggio necessario per capire i perché di una sconfitta e rimettersi così in piedi. Mazzarri sibila: «Abbiamo fatto errori che di solito non commettiamo, cose non da noi – spiega -. Sembravamo apatici, come avessimo il freno a mano tirato: avevamo spazi e non ne approfittavamo, indecisi e poco convinti. Il gol preso è emblematico: in tre contro uno, a guardare l'avversario arrivare da dietro senza intervenire… Poi li abbiamo messi là, ma niente: è girata storta. Dispiace anche per i tifosi, per i nostri tifosi: e guardate che io lo so bene, quanti chilometri ci sono tra Reggio Calabria e Genova… Sono stati importanti a Empoli, a Parma, dappertutto: purtroppo non siamo stati all'altezza».
Ripartire. Non è certo il cliente più comodo, l'Udinese, per rialzare la testa. «Ma se saremo quelli delle ultime giornate prima di Reggio – sorride Mazzarri – avremo comunque la possibilità di decidere il nostro destino». Ripartire, insomma, come dopo il crollo di Bergamo: «Sì, anche se lì la sconfitta aveva altre motivazioni. Reggio è un incidente di percorso, dobbiamo solo giocare queste sfide come gli ultimi due mesi. E non sbagliare le prossime due (dopo l'Udinese, trasferta in casa della Fiorentina, n.d.r.), chiaro. Ci aspetta una gara difficile, ma allo stesso tempo bella e aperta a ogni risultato. Prendiamola così, questa domenica storta: come una scossa per non sbagliare più».
Assenze. Inevitabile, a questo punto della stagione, fare i conti con i gialli che si sommano. Rientrano Accardi e Palombo, fuori Gastaldello e Sammarco. E poi gli infortuni, che alla Samp non sono una novità: da Campagnaro ancora fuori («E non so, anche fosse a disposizione, in che condizioni sarà», ammette Mazzarri) a Bellucci ovviamente a regime ridotto. «Ma era giusto rimetterlo in campo dall'inizio – difende le sue scelte il tecnico blucerchiato -. Lui se la sentiva, io sapevo che era la partita giusta e i fatti me l'hanno dimostrato: i problemi sono stati altri, e se la squadra avesse girato a dovere anche lui avrebbe fatto molto meglio. E' un giocatore importante, arriva il momento in cui deve ritrovare l'impatto con la maglia da titolare, la forma: è una delle poche cose buone di Reggio Calabria, questa». Poi Castellazzi e Mirante: uno tagliato fuori, l'altro che prova a recuperare. «Io ho piena fiducia in Antonio – dice sicuro Mazzarri -, e confido di recuperarlo. Anche se non posso non fare i complimenti a Fiorillo per l'esordio: ha una personalità tale da farti stare tranquillo nonostante sia un ragazzino. Se rimarrà umile com'è avrà davvero un gran futuro».
Nella foto Pegaso, tutta la grinta di Walter Mazzarri.