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Cuore e carattere: la Samp impone il pari alla Fiorentina

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Cuore e carattere: la Samp impone il pari alla Fiorentina

Pareggio emozionante per la Samp, che a Firenze acciuffa nel recupero il 2-2 dopo aver sognato il colpaccio: a Maggio rispondono Vieri e Mutu, quindi zuccata vincente di Gastaldello.

27_golgastaldelloChe sarebbe stata una domenica da paura i tifosi della Samp lo sapevano prima di partire da Genova, chi stamattina, chi venerdì, chi sabato. Indipendentemente da come uno ha iniziato ad affrontarla, la sfida del Franchi prometteva sensazioni da fotoricordo. Un po' perché andare allo stadio a torso nudo fa capire due cose: o che il campionato è appena iniziato – e siamo ad aprile – o che sta per finire.

Atmosfera. Se il finale è come l'attuale, dove ci si gioca qualcosa e qualcosa di veramente bello, allora l'atmosfera cambia. Diventa pulsante, fa capire perché uno in un bel giorno di sole allo stadio sente distintamente e senza possibilità di errore di essersi innamorato di una squadra di calcio. O di amarla ancora di più, quel poco di più che non avrebbe mai creduto. Fiorentina-Sampdoria 2-2, gol blucerchiato al 93', quando tutti i tifosi viola già cantavano e festeggiavano una rimonta da film.

La Samp e gli altri. La rimonta da cinema invece la fanno i ragazzi di Mazzarri, trovando ad un minuto dalla fine il punto del pari con Gastaldello, uno che quest'anno di gol ne ha fatti due, tutti alla Fiorentina. «Un caso» dirà il difensore alla fine, un colpo di caso, dirà qualcun'altro. Noi diciamo cuore. Senza esitare. Cuore blucerchiato, anche se il punto preso al Franchi nella corsa al sogno Champions serve oggettivamente a poco: i viola restano a 4 punti, mentre il Milan supera Mazzarri e soci, salendo a -2 dalla formazione di Prandelli. Tutto ciò mentre l'Udinese torna a farsi sotto al settimo posto. Serve a poco, è vero, ma non è da buttare. Perché non si è perso su uno dei campi più duri della Serie A, perché domenica c'è Milan-Inter e perché la Fiorentina va a far visita al Cagliari, mentre il Doria ospita la Roma (che deve difendere il +5 dalla Juve, con un occhio al -6 dall'Inter). Come sempre, il nodo è qui: fare bene per sè stessi e poi – casomai – guardare gli altri. Risposte tra una settimana.

Tanto tifo, poche occasioni. Parlando del match di oggi, non si può non sottolineare il dato spettatori: 37.000 circa, un tutto esaurito che fa bene alle due formazioni e al calcio, in un periodo di telegenico disamore. La tv sarà anche comoda, ma lo stadio è vivo. Bolgia da subito quindi, coi 2.000 e passa doriani a cantare come matti, nonostante la netta inferiorità numerica. L'incontro non è un granché però, come spesso succede quando ci si gioca molto. La Samp parte malino, i viola partono e basta. Tanto possesso per i ragazzi di Prandelli, che si muovono bene e fanno capire quanto non sia un caso arrivare in fondo alla Coppa Uefa, dopo due qualificazioni consecutive per la Champions (sempre ottenute sul campo, ma mai godute). Tiri in porta zero però, fino al 27' quando Kuzmanovic becca il palo su cross di Pasqual da posizione ottimale. Poco dopo, Lucchini toglie dai piedi di un impalpabile Osvaldo un pallone esplosivo.

Lampo di Maggio. Ma non accade più nulla, con il Doria a cercare Cassano – troppo isolato – e a battere tanti angoli. Nella ripresa, Prandelli e Mazzarri operano un cambio contemporaneo (10'), inserendo rispettivamente Vieri e Sammarco per Osvaldo e Delvecchio. Le due squadre cambiano fisionomia e tutto si riapre. Di corsa ce n'è, sia di qua che di là, segno che la condizione è importante e la voglia di arrivare fino in fondo alla stagione altrettanto. Il match prosegue intanto coi viola a far gioco, tutti si aspettano un gol dei padroni di casa. Invece no, perché al 18' arriva il pero della Samp, con Cassano che lancia Maggio: l'esterno arriva solo soletto nei pressi di Frey, lo aspetta e lo fulmina con un rasoterra che vale il settimo centro stagionale. Corsa pazza sotto il settore ospiti, più pazzo ancora. 1-0 Samp.

Paura e delirio. Dura poco, perché i viola pareggiano al 33' con Vieri, abile a ribadire in rete – di testa – un cross di Mutu. Ma tutto al Franchi è appena cominciato, altro che finito. Già, perché la Fiorentina adesso torna a crederci pesantemente, mentre il Doria è un po' frastornato. Al 39' episodio chiave. Mutu punta Lucchini in area, il difensore tocca la palla e poi l'attaccante. Rosetti concede il rigore tra le polemiche dei blucerchiati, rigore trasformato impeccabilmente dal romeno. Mazzata brutta, non per una squadra "redena" come la Samp che al 48' la butta lunga, trovando Bonazzoli a far sponda a Gastaldello. Lì come è lì chi si vuol riprendere un risultato con gli artigli, usando la testa. 2-2, roba da raccontare per mesi, per tanto tempo sicuramente. Anche e soprattutto a distanza di altro tempo. Una grande emozione, al di là di una comunque strepitosa classifica.

Fiorentina    2
Sampdoria   2
Reti:
18' s.t. Maggio, 33' s.t. Vieri, 39' s.t. Mutu (rigore), 48' s.t. Gastaldello.
Fiorentina (4-3-3): Frey; Jorgensen, Ujfalusi, Gamberini, Pasqual; Kuzmanovic (21' s.t. Liverani), Montolivo, Donadel; Santana (28' s.t. Semioli), Osvaldo (10' s.t. Vieri), Mutu. A disposizione: Avramov, Kroldrup, Dainelli, Gobbi. Allenatore: Cesare Prandelli.
Sampdoria: Mirante; Lucchini, Gastaldello, Accardi; Maggio, Delvecchio (10' s.t. Sammarco), Palombo, Franceschini (40' s.t. Bonazzoli), Pieri; Cassano (31' s.t. Volpi), Bellucci. A disposizione: Fiorillo, Sala, Zenoni, Montella. Allenatore: Walter Mazzarri.
Arbitro: Rosetti di Torino.
Assistenti: Calcagno di Nichelino e Griselli di Livorno.
Quarto uomo: Romeo di Verona.
Note: allontanato al 49' s.t. Mazzarri; ammoniti al 7' p.t. Pieri, al 14' s.t. Accardi, al 22' s.t. Donadel, al 41' s.t. Palombo e al 47' s.t. Montolivo; spettatori 36.000 circa; recupero p.t. 0', s.t. 4'.

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Nella foto Pegaso, lo stacco vincente di Daniele Gastaldello: è il gol del 2-2.

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