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Mazzarri: «Felice e orgoglioso di questo campionato»

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Mazzarri: «Felice e orgoglioso di questo campionato»

Ora che la Uefa è sicura, il tecnico della Samp può sorridere: «Nessuno pensava di riuscirci al primo colpo… Ma ora guai ad abbassare la guardia: io non mi accontento mai».

09_mazzarriC'è una frase, più di ogni altra, che fotografa quel che passa nella testa di Walter Mazzarri. Risuonava nella sala dello Starhotel il giorno della presentazione, è uscita fuori durante mille conferenze stampa a Bogliasco. «Non mi accontento mai». Nemmeno oggi, nemmeno quando la Uefa è sicura e il sorriso può aprirsi: «Perché quel che mi interessa è provare ad arrivare più in alto possibile. Sempre e comunque».

Felicità e ambizioni. Premessa: Mazzarri il sorriso sul volto ce l'ha, eccome. E' felice, ci mancherebbe altro: «E' una bella giornata – dice convinto -, e credo sia giusto così. Giusto per noi, per quel che abbiamo fatto, e giusto anche per l'Udinese: sarebbe stato un peccato se una delle due fosse rimasta fuori. All'Europa ci si pensava, d'accordo, ma onestamente nessuno credeva di riuscirci al primo anno e tantomeno di festeggiare con ancora due partite da giocare: devo ringraziare i miei giocatori, sono felice e orgoglioso del campionato che hanno fatto». Fin qui, il Mazzarri che fa festa. Poi rispunta quello di sempre, quello che la testa la butta sempre sulla partita di là da venire: «Abbiamo raggiunto un traguardo importante, ma non è detto che la classifica non migliori ancora… Tanto per esser chiari: guai a sentirsi appagati. Abbiamo ancora la possibilità di sognare un grande obiettivo, e voglio che la squadra vada a Palermo a giocarsela com avrebbe fatto senza questa qualificazione già in tasca. Adrenalina, pathos, il gioco che abbiamo espresso con la Roma… E lo spirito di chi vuole arrivare sempre più in alto».

Non ci si accontenta. E' una questione di testa, questa. Con l'Europa più piccola già sicura e quella grande obiettivamente difficile da raggiungere, il rischio è di considerare chiusa la stagione. «Ma io so che i giocatori la pensano come me – frena Mazzarri -, me l'hanno dimostrato per tutto l'anno. Solo che la mente a volte sfugge al controllo, a livello inconscio ti porta dove non vorresti e magari, dopo un'annata stressante, di partite sempre tirate, finisci col mollare. Proverò a far sì che non accada, sperando di incorniciare al meglio la stagione».

Il futuro. Questa stagione, d'accordo. Poi c'è la prossima, ed è inevitabile che si finisca a parlarne. Anche se a Mazzarri la cosa non garba poi molto: «Una sola cosa voglio ribadire – spiega deciso il toscano -, e cioè che a fine stagione o quando vorrà la dirigenza avremo un incontro. Punto e basta. Valeva prima, vale ora e varrà domani: su questo argomento vorrei non tornarci più». Anche perché la sua testa funziona così, sempre sul prossimo obiettivo: «A parlar del mio futuro finisce che non ci si gode più quel che abbiamo fatto quest'anno, che resta qualcosa di straordinario». Come riconoscono i tifosi, dal primo all'ultimo: «E a loro voglio dire grazie – chiude Mazzarri -, ma non per i complimenti che ricevo oggi quanto per l'aiuto che hanno dato a me e ai ragazzi nei momenti di difficoltà. E' stato lì che ho capito che questa tifoseria è sopra la media per intelligenza e maturità: e adesso sono veramente felice di essere riuscito a ripagare i nostri sostenitori con i fatti».

Nella foto Pegaso, Walter Mazzarri a testa alta: la sua Samp è in Coppa Uefa.

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