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Mazzarri: «Disponibilità e volontà di restare alla Samp»

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Mazzarri: «Disponibilità e volontà di restare alla Samp»

Il tecnico blucerchiato in sala stampa a Bogliasco: «I matrimoni si fanno in due, e bisogna programmare come si deve. Io ci metto la voglia di continuare. La gara di sabato? Dev'essere una grande festa».

16_mazzarriGiacca aperta, camicia bianca. E un paio di fogli scritti a mano. Walter Mazzarri entra in sala stampa a Bogliasco, si siede al tavolo delle conferenze. Ha tirato giù i suoi appunti, righe fitte di parole che ancora non son state digerite.

Le parole del tecnico. Un saluto alla folla che lo aspetta, e via. «Vista la situazione che si è creata credo sia giunto il momento di fare alcune doverose precisazioni, utilizzando quella chiarezza che mi ha sempre contraddistinto. Lo faccio soprattutto per il profondo rispetto che ho per i tifosi sampdoriani, che peraltro, pensando a quest'ultima partita, invito a festeggiare dopo una grande annata. Grande sotto tutti i punti di vista, e ci metto pure tre punti esclamativi. Dicevo dei tifosi… Li ringrazio per il loro supporto e perché anche in quei pochi momenti di difficoltà che abbiamo vissuto sono sempre stati vicini a me e alla squadra, e con il loro sostegno ci hanno trasmesso convinzione, forza, fiducia e coraggio: componenti, queste, che ci hanno permesso di esprimerci nel modo che tutti sanno e che pochi, a inizio stagione, credevano possibile. Sono poi d'accordo con il Direttore quando dice che i matrimoni si fanno in due, e che per farli serve concordare al meglio la programmazione: da parte mia c'è la massima e totale disponibilità, oltre che la volontà, ad incontrare la società per parlare del futuro della Sampdoria e dirimere possibili incomprensioni eventualmente sorte nell'ultima settimana. A questo proposito mi riservo di prendere i più opportuni provvedimenti contro chi ha detto o scritto inesattezze gravemente lesive della mia persona e della mia professionalità. Chiudo: Mazzarri ha una parola sola, e quella basta».

Rispetto dei ruoli. Comincia così, l'ultima conferenza stampa di Bogliasco. Con una sala gremita e attenta, con Mazzarri che sull'argomento non vorrebbe tornare più. Ma che, giocoforza, deve ripassarci sopra: «Nella mia carriera ho sempre tenuto al rispetto dei ruoli – spiega il tecnico della Samp, una volta messi via i fogli -, e così continuerò a fare. Io sono l'allenatore, la società fa la società: c'è una gerarchia ben precisa, e quando sarò convocato andrò a parlare… Da parte mia, ripeto, c'è volontà di continuare ed ottimismo, nonostante qualcuno – e parlo soprattutto di giornalisti – non ci abbia reso merito per tutto quel che stavamo facendo in quest'annata stupenda».

La festa di sabato. Quello che interessa a Mazzarri sarebbe parlare della Juventus, di uno stadio pieno e pronto a far festa. Non del resto. Ci riesce solo per un paio di minuti: «Sapete come la penso, anche se per la classifica non conta io ci tengo lo stesso. Voglio che la squadra dia il suo meglio, e cerchi di ottenere il massimo conquistando quello che, credo, sarebbe il record di punti in A. Abbiamo davanti una grande squadra, certo, ma visto che dev'essere una festa sono contento così: vorrei vedere i tifosi felici di aver vissuto una grande stagione e contenti di poterla festeggiare. Questo intendo quando dico che un professionista deve parlare con i fatti: dare soddisfazioni al proprio pubblico è tutto ciò che conta. Il resto incide veramente poco».

Nella foto Pegaso, Walter Mazzarri durante la conferenza stampa di Bogliasco.

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