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Mazzarri fino al 2010: «Ho ancora più entusiasmo»

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Mazzarri fino al 2010: «Ho ancora più entusiasmo»

Conferenza stampa di fine stagione a Bogliasco, con l'annuncio del prolungamento del contratto tra Mazzarri e la Sampdoria. Il tecnico: «Riparto con ancora più entusiasmo».

22_strettamazzarrimarottaUltimo giorno di scuola a Bogliasco, con la Samp che si congeda dal Mugnaini e dallo stupefacente campionato 2007/08. Il rompete le righe arriverà questo pomeriggio, al termine della seduta iniziata da pochi minuti.

Marotta e l'annuncio. Prima, Beppe Marotta e Walter Mazzarri hanno incontrato la stampa per un consuntivo stagionale, ma anche e soprattutto per dare un annuncio atteso da tempo. «Questa conferenza – prende la parola il Direttore – ha due obiettivi: il primo è la possibilità di fare un consuntivo generale del campionato, il secondo è annunciare il prolungamento dell'accordo contrattuale con Walter Mazzarri, che porta la sua scadenza dal 2009 al 2010, decisione avvenuta consensualmente e motivo di grande soddisfazione da parte di tutta la famiglia Samp, dal presidente Garrone alla nostra splendida tifoseria».

Un campionato super. Marotta prosegue, elencando le tante emozioni di un cammino fantastico. «Il lavoro di Mazzarri ha coinciso con una delle stagioni direi più importanti nella storia in A della Samp, considerando i tre criteri con cui a mio giudizio si deve valutare un risultato sportivo. E cioè il costo della squadra in campagna acquisti, il monte ingaggi ed infine la classifica. Direi che un sesto posto finale e, tengo a precisare, solitario, rappresenti per noi un traguardo al di là delle aspettative di inizio anno che dev'essere motivo di orgoglio per tutti».

Risultati e bel gioco. Si è giunti sesti, giocando bene. Aspetto non sfuggito a Marotta e al pubblico blucerchiato, che più volte ha sottolineato il suo apprezzamento per le prestazioni ancora prima dei risultati. «Oltre ad aver vissuto un torneo di altissimo livello sotto il profilo del responso sportivo, abbiamo assistito anche a gare godibili, divertenti, che ricalcano perfettamente lo spirito del calcio: sì business e risultato, ma anche e soprattutto spettacolo».

L'anno che verrà. Tutto come in un sogno allora, ma tra un mese – anche meno – bisognerà svegliarsi. Perché c'è da ripartire. «E si ripartirà tutti da zero – ammonisce Marotta -, con un grande gruppo a nostro vantaggio, d'accordo, ma si ripartirà comunque da zero. Il mercato? Noi non siamo nella fascia alta, come Inter, Milan o Juventus, club che pensano prima ad ottenere il risultato sportivo e poi a ripaìnare i bilanci. La Samp ha il problema opposto e deve far forza su elementi come Mazzarri che sanno valorizzare al massimo il materiale a disposizione». Però l'anno venturo si giocherà su tre fronti: campionato, Coppa Uefa e Coppa Italia. «E ci teniamo a far bene in tutti e tre – spiega Marotta -, perché stare in Europa è un onore, perché far bene in Italia è un dovere. Non snobberemo nessuna delle tre competizioni, anzi».

Cassano in Nazionale. Inevitabile parlare di Cassano, specialmente dopo la chiamata in Nazionale. Marotta parla di Peter Pan con la soddisfazione di chi ha riscoperto un talento che rischiava di perdersi. «Innanzitutto è un orgoglio personale fortissimo avere un calciatore blucerchiato in Nazionale, all'interno di una manifestazione così importante come l'Europeo. Il fatto che Antonio sia stato chiamato signfica inoltre che la società, l'allenatore ed il gruppo hanno lavorato benissimo e tutto ha funzionato per il meglio. Prova ne è la stagione appena conclusa, prova ne sono le prestazioni di Cassano durante l'anno». Sotto il profilo caratteriale, Marotta non ha dubbi, gli stessi dubbi che invece qualcuno ancora nutre parlando del barese. «Credo che Antonio abbia dimostrato di essere maturato, soprattutto dopo le cinque giornate di squalifica. E' rientrato in diffida e in sette turni non ha preso un giallo. Merito di tutti, anche di chi si vede meno sotto i riflettori ma che al momento giusto sa dare consigli importanti, aiutando i ragazzi, come è stato per Antonio».

Il gran giorno di Mazzarri. E' il gran giorno di Walter Mazzarri, dopo le incomprensioni, dopo i dubbi sulla sua permanenza in blucerchiato. Dubbi che il tecnico spiega, fianco a fianco a Marotta. «Quando ci si accorge di aver disputato una stagione del genere – comincia il mister toscano -, ben al di là delle previsioni, ci si deve fermare un attimo. Ci si deve chiedere quanto e che cosa ancora si ha da dare alla squadra, alla piazza. Ecco, io mi sono fermato un attimo e ci ho ragionato su. Alla fine, soprattutto dopo sabato, la risposta è arrivata: voglio ripartire, con il prolungamento del contratto e con un entusiasmo superiore ancora allo scorso luglio, voglio far sì che questi colori vadano sempre più in alto».

Scelta ponderata. Una scelta responsabile, quella del silenzio, per Walter Mazzarri. Uno che se una piazza, un obiettivo, non se lo sente addosso al cento per cento, non riesce proprio a farlo suo. «Io non sono capace a vivacchiare – prosegue il tecnico blucerchiato -, devo essere stimolato, sempre. Se sposo una causa devo credere in ciò che faccio, ho bisogno di questo. Mi considero una persona riflessiva, perciò ho preferito pensare un momento agli obiettivi e alle motivazioni. Certo che sabato scorso contro la Juve, è uscita fuori la parte umana di questo mestiere: di fronte al pubblico non ce l'ho fatta e mi sono emozionato. Se ancora avevo qualche dubbio, in quel momento si è sciolto». A proposito di dubbi, ecco il commento sul caso o presunto tale che ha tenuto banco negli ultimi venti giorni. Il caso Mazzarri, come era già stato battezzato dalla cronaca. «Mi è dispiaciuto tutto ciò che è venuto a crearsi – dice Mazzarri -, soprattutto per il presidente. Per fortuna ci siamo parlati, chiariti, lui ha capito il mio intento che è quello che ho spiegato poco fa. Credo che da quel momento in poi il nostro rapporto, già ottimo, si sia rafforzato».

Solo la Samp. Esclusa defnitivamente dunque l'ipotesi di una chiamata da un'altra squadra, nei giorni in cui il futuro di Mazzarri pareva lontano da Genova. «Se tra me e la Sampdoria si tratta di matrimonio dico questo: non mi sono fermato perché avevo l'amante, dovevo solo fare chiarezza con me stesso. L'ho fatta e adesso ho ancora più entusiasmo che mai».

Classifica da cui ripartire. E, guardando l'ultima classifica, l'entusiasmo aumenta. «Si era parlato tanto di porta principale per l'Europa, beh, l'abbiamo varcata. Tengo a precisare che siamo arrivati sesti da soli e che saremmo andati in Uefa indipendentemente dal risultato di Coppa Italia. Per me è motivo di estremo orgoglio».

Nella foto Pegaso, la stretta di mano tra Walter Mazzarri e l'a.d. blucerchiato Beppe Marotta.

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