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Dessena: «Essere alla Samp è davvero un sogno»

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Dessena: «Essere alla Samp è davvero un sogno»

Presentazione alla stampa, questo pomeriggio, per il talento di Parma: «Essere qui è un sogno, sono felice ed emozionato. Solo una squadra unita e forte può fare ciò che ha fatto l'anno scorso la Samp».

18_dessenamarottaNon c'è controllo nelle prime parole blucerchiate di Daniele Dessena, nel senso che l'ex centrocampista del Parma il controllo lo lascia all'istinto, dimenticando per un attimo la ragione. E' troppo bello per lui vestire i colori della Samp, emozione che Dessena battezza con due parole, semplici semplici. «Un sogno».

Un sogno. Tema ricorrente, quest'ultimo, nella mentalità di chi si affaccia al nuovo con la bocca spalancata, di chi non vede l'ora di buttarsi senza guardare verso un dove irresistibile. La Sampdoria è, per questo ragazzo di appena 21 anni, quell'esatto dove. Per fare un esempio calzante, ecco l'anedottica. «Ho saputo della trattativa con la Samp nel ritiro della Nazionale – sono parole del neoblucerchiato -, il mio procuratore mi ha chiamato prima dell'allenamento, dicendomi che novantanove su centro sarei andato a Genova. A fine seduta, mi ha detto che il novantanove era diventato cento. Non stavo nella pelle».

Orgoglio blucerchiato. Entusiasmo, orgoglio di vestire la maglia, età non verde ma verdissima, qualità indiscusse, prospettive più che promesse. Dessena ritrae, seguendone perfettamente i margini, l'identikit del calciatore da Sampdoria. Lo stesso Beppe Marotta non ne fa mistero: «Daniele – dice il Direttore – rispecchia la filosofia della società, degli azionisti e del presidente, che vogliono ragazzi nella sfera 25-26 anni, di chiaro interesse, con prospettive future, per costruire un progetto duraturo nel tempo. Con Dessena abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi, in particolar modo quello dell'età, che non è affatto trascurabile. Il ragazzo, inoltre, conosce già bene la Serie A, avendola giocata parecchio col Parma, e ora si trova in una società dove ha lo spazio e la serenità per crescere domenica dopo domenica. Per la Sampdoria questa è un'operazione particolarmente positiva». Anche per Dessena, al quale viene offerta la chanche di spiccare il volo. «Ci spero – ammette il mediano -, sono venuto qui per dimostrare il mio valore e per dare il cento per cento in ogni partita, in ogni allenamento».

Dare il massimo. Altro tasto usuratissimo sulla tastiera del parmigiano, quello dell'impegno. Dessena lo ripete di continuo. «E' nelle mie caratteristiche dare tutto, forse è una delle più importanti in assoluto. Mi ritengo infatti un calciatore di quantità, cui piacciono gli inserimenti da lontano e la corsa. Per questo amo dare non il cento, ma il duecento per cento ogni volta che scendo in campo». Anche con la Nazionale, con cui l'ex ducale sta per partire per Pechino alla caccia di una medaglia olimpica. Non sono giorni vuoti, insomma, per il nuovo alfiere di Mazzarri. «Beh, diciamo che di impegni ce ne sono parecchi. Questo dell'Olimpica è un altro grande sogno, anche se non mi da la possibilità di iniziare il ritiro coi compagni e mi dispiace. Ho parlato comunque col mister, sono disposto a recuperare qualsiasi cosa, senza il minimo problema».

Cassano. Ancora sogni, evidentemente Dessena ne ha un cassetto stracolmo. «Giocare al fianco di Cassano è un'altra di quelle soddisfazioni incredibili: uno così l'ho visto solo in tv, è un fenomeno e stargli vicino penso sia uno stimolo fantastico per qualsiasi calciatore della mia età e non solo». Il gruppo Samp, vera arma in più anche per l'ultimo arrivato. «Giocando contro la Sampdoria ho avuto l'impressione di trovarmi di fronte ad un grandissimo collettivo, d'altra parte i risultati dell'anno scorso parlano chiaro: non si arriva a giocarsi la Champions fino all'ultimo senza unità d'intenti e qualità tecniche. Qui ci sono entrambi».

Quel gol di due anni fa. Capitolo gol ed esultanze. Dessena ha qalcosa da farsi perdonare e qualcos altro da rinnovare. «Sì ho segnato alla Samp due anni fa – l'eurogol a Marassi che sicuramente qualcuno ricorda -, ma posso giustificarmi: non volevo proprio fare una roba simile… Dopo quella rete esultai con la mano sui denti – come Dessena faceva in quel periodo -, ma penso che sia venuto il momento di cambiare, anche in segno di rispetto verso i tifosi blucerchiati». Che sono amici dei supporters del Parma, da sempre, un bel vantaggio per un cuore gialloblù come Daniele. «Sì, penso che se fossi andato da un'altra parte si sarebbero arrabbiati non poco, ma la Samp è una destinazione perfetta sia per me che per i sostenitori del Parma». Ultima, il numero. Dessena vuole il 23. «E' la data di nascita della mia ragazza, ma so che quel numero piacerebbe anche a Stankevicius. Per me non ci sono problemi, mi accontento anche del 24, che mi è simpatico. E poi sono uno che si adatta, in campo e fuori».

Nella foto Pegaso, Daniele Dessena insieme all'a.d. blucerchiato Beppe Marotta.

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