Donati e Ferrari: «Volevamo la coppa, l’abbiamo meritata»
Le interviste ai protagonisti del trionfo blucerchiato. «Due volte sotto, due volte abbiamo recuperato», racconta Ferrari. E Donati: «Vogliamo toglierci delle soddisfazioni».
La gioia blucerchiata, in questo giorno di inizio ottobre che consegna alla Sampdoria Primavera il terzo titolo negli ultimi cinque mesi (e un po'), ha i volti stanchi di Nicola Ferrari e Morris Donati. Entrambi sono passati dal ritiro di Moena, quello dei grandi, entrambi hanno messo la firma su questo trionfo: il primo con la doppietta che ha impedito all'Atalanta di tornare a Bergamo soddisfatta, il secondo con la freddezza con cui ha messo dentro l'ultimo, decisivo rigore.
I due gol. Nicola Ferrari sorride felice, e guarda in mezzo al campo quella coppa che dopo un paio di minuti avrebbe alzato al cielo. «E' andata bene», dice tranquillo. Molto bene: «E credo sia meritata, questa vittoria. Siamo sempre andati sotto ma abbiamo avuto due volte la forza di recuperare, e alla fine la partita l'abbiamo fatta noi… Siamo una squadra giovane e rinnovata, ma abbiamo un allenatore capace di insegnare calcio: il merito è tutto suo, ci ha spiegato cosa fare e come seguire le tracce del gruppo dell'anno scorso». E così è arrivato il trionfo: «E io lo dedico ai miei genitori. I gol sono per loro».
La freddezza. Palla sul dischetto, Rossi davanti e il sole alle spalle: gol, festa, coppa. «Una bella soddisfazione – sorride Morris Donati, che quel pallone l'ha messo dentro -, volevamo vincere perché lo scudetto e la coccarda che abbiamo sulla maglia l'hanno vinta i ragazzi che erano qui l'anno scorso, non noi. Abbiamo vinto». Per seguire l'esempio, insomma… «Quella era una grande squadra, noi siamo solo all'inizio. Ma stiamo lavorando tanto, e siamo qui per toglierci delle soddisfazioni».
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Nella foto Pegaso, l'abbraccio di Donati e Ferrari: sono loro i protagonisti del trionfo.