Mazzarri: «Le nostre prestazioni alla fine ci ripagheranno»
Il tecnico della Samp tra Napoli e la vigilia dell'esordio in Coppa Italia: «Giocando così alla lunga saremo premiati. L'Empoli? Squadra da prendere con le molle. Vogliamo andare avanti».
L'Empoli davanti, per assaggiare anche la Coppa Italia e cercarsi un posto nei quarti, e il Napoli dentro, a scavare canali di rabbia e amarezza. Perché Walter Mazzarri domeniche così le soffre («Non so perdere, inutile: non so perdere»), le soffre e non gli passa. Bisogna girar pagina, concentrarsi su quel che sarà – questi ottavi in gara secca -, ma non è poi così semplice.
Ancora in emergenza. Punto primo: l'emergenza, non è una novità, continua. «Parlerò col dottore, cercheremo di capire insieme in che condizioni siamo – racconta Mazzarri -, poi deciderò. Di certo questa è una situazione che ci trasciniamo dietro da inizio anno, niente di nuovo: mettiamola così, è l'occasione buona per chi ha giocato meno di farmi vedere che ho sbagliato». E allora, punto secondo: le motivazioni. Il tecnico della Samp ragiona semplice, come sempre: «Io penso a una partita alla volta, c'è la Coppa Italia e bisogna cercare di fare del nostro meglio. Senza pensare ad altro».
Un miracolo. La coppa per dimenticare le amarezze del San Paolo? Ci si può provare. Mazzarri però parte da più lontano, perché qualche precisazione da metter qua e là c'è: «Io credo che quello dello scorso anno sia stato un campionato straordinario, miracoloso, qualcosa di superiore anche a quel che avevo costruito a Reggio Calabria l'anno degli 11 punti di penalizzazione. Lo dico perché altrimenti si rischia di avere aspettative che non corrispondono alla realtà delle cose: ci restano 28 partite, la mia convinzione è di poterle vincere anche tutte, ma questo non vuol dire che non si debbano fare analisi obiettive e giuste del momento che stiamo attraversando». E' qui che torna vivo il fastidio di domenica, la sconfitta di Napoli: «Lo sapevano, che se ci avessero lasciato giocare li avremmo messi sotto: lo sapevano ma l'abbiamo fatto lo stesso, e se c'era una squadra che doveva vincere quella era la Sampdoria. Abbiamo pagato caro un errore, uno soltanto, su una situazione che pure avevamo studiato in settimana: ma in quel momento lo stadio era silenzioso, perché i napoletani non avevano mai visto la loro squadra, una squadra con valori importanti e anche superiori ai nostri, a vedere ingaggi e quotazioni, così in difficoltà. Questi sono i fatti. Come se ne esce? Con ancora più attenzione, con ancora più sacrifici: a lungo termine queste prestazioni ci ripagheranno».
L'Empoli. Punto terzo, infine. L'Empoli. Retrocesso un anno fa, deciso – nonostante qualche passo falso – a tornare subito in A. «E' una squadra da prendere con le molle – chiude Mazzarri -, con giocatori di livello e gli stimoli che uno stadio e dei tifosi come i nostri possono dare. Ma si entra in una fase importante di questa Coppa Italia: vogliamo andare avanti».
Nella foto Pegaso, il sorriso amaro di Mazzarri al San Paolo di Napoli.