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Bellucci: «Tranquilli, risaliremo questa classifica»

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Bellucci: «Tranquilli, risaliremo questa classifica»

L'attaccante della Samp è fiducioso: «Giochiamo bene, nessuno ci ha mai messo sotto. Il libro di Cassano? Non vedo l'ora di leggerlo, ma aspetto che Antonio me ne regali una copia…».

20_festabellucciDue gol, da quando è tornato. Bologna e Torino, come un anno fa era toccato al Catania: rientro in fretta e furia dall'infortunio, la firma su una vittoria che diede senso alla corsa all'Europa. Claudio Bellucci è uno che manca quando manca e che si sente quando c'è. Per il carattere, per il carisma. Perché è semplicemente bravo, in fondo. E oggi che è tornato in pianta stabile, sano a tutti gli effetti, goderselo è un piacere. Samp-Catania, seconda di fila in casa e seconda di fila da vincere, comincia da lui.

Claudio, un passo indietro. Perché col Lecce è stata così dura?
«Perché non siamo stati bravi a gestire i momenti difficili, mollando quando invece bisognava chiudere il discorso. Il Lecce fino al gol non aveva mai tirato in porta, se è rientrato in partita è per colpa nostra e per un errore dell'arbitro: dobbiamo fare più attenzione».

La faccia buona della medaglia: il gioco c'è, e migliora anche.
«La chiave è stata riuscire a creare spazi per gli inserimenti da dietro, dei centrocampisti ma anche dei difensori. Per questo dico che, con tutte le occasioni che abbiamo avuto, avremmo dovuto vincere senza soffrire».

Il Catania per continuare a ricostruire la classifica?
«Ora come ora, i punti non dicono la verità. Io sono fiducioso, nessuno finora ci ha messo sotto e siamo in un gran bel momento: lo stop di Napoli non vuol dire nulla, un pareggio ce lo meritavamo tutto. Per la stima che ho in tutto l'ambiente, dalla prima all'ultima delle persone che lavorano qui, so che risaliremo».

Inevitabile far due più due: sei rientrato tu e sono arrivati (anche) i risultati. Lo sai, vero?
«Sono tornato in un momento delicato della stagione e ho fatto due gol che sono serviti alla squadra, lo so sì. E infatti sono felice, mi sento bene e ho voglia di aiutare la squadra: correre, fare tutto quel che serve e metterci quel che ho ogni volta. Domenica scorsa dare una mano ai compagni mi ha gratificato quasi quanto un gol».

Walter Zenga.
«Indimenticabile, un mostro sacro del calcio italiano. Ricordo quando ero un ragazzino e ho avuto la fortuna di giocare con lui: si arrabbiava sempre perché in partitella tiravo forte, una volta l'ho anche preso e gli ho fatto male… Ma quando un attaccante vede la porta, dai, cosa deve fare? Lo ricordo con affetto, per me è stato un gran consigliere e da allenatore ha avuto il coraggio di iniziare ad allenare in realtà con minor tradizione: sta raccogliendo i frutti del suo lavoro, riabbracciarlo sarà un piacere».

Altro giro, altro regalo. "Dico tutto", dice Cassano. Tu che ne dici?
«Che non vedo l'ora di leggere questo libro. Un'autobiografia un po' diversa dal solito, scritta senza ipocrisia: e ovviamente mi aspetto che Antonio ne regali una copia a tutti quanti, qui».

Sei fiducioso, dicevi prima: il Doria tornerà su. Nel derby, magari?
«Difficile, ma sarebbe bello. Il Genoa ha dimostrato di essere una grande squadra, noi dobbiamo assolutamente colmare il gap: bisognerebbe arrivare al 7 dicembre con il minor distacco possibile, e poi provare a vincere…».

Nella foto Pegaso, Claudio Bellucci sorridente dopo una vittoria.

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